MARTEDÌ 26 NOVEMBRE 2024
NOTIZIE IN BREVE | 12 NOTIZIE
- 01 Un disegno di legge consentirebbe a Trump di designare le organizzazioni artistiche non profit come «organizzazioni terroristiche»
- 02 Partono i restauri della Pinacoteca Podesti di Ancona
- 03 La vicenda legale (terminata con assoluzione) di due Fontana ritenuti in un primo tempo falsi
- 04 Artisti e designer (con i maestri muranesi) illuminano le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco
- 05 È della dea Diana la testa romana rinvenuta in un’abitazione a Venezia?
- 06 1,3 milioni per il vaso Qing di Martini
- 07 Il boicottaggio pro Palestina del Goldsmiths Cca termina dopo che la galleria ha tagliato i legami con i donatori
- 08 La Torre Matilde di Viareggio è diventata un museo multimediale
- 09 Un progetto per la condivisione «per tutti» del patrimonio culturale bergamasco
- 10 A Firenze in sette visite gratuite sarà possibile visitare spazi solitamente chiusi di Palazzo Vecchio
- 11 Nella Pinacoteca Il Guercino di Cento un facsimile ad altissima definizione di Carracci «pro tempore»
- 12 In un libro il potenziale trasformativo delle pratiche artistiche socialmente impegnate
Un disegno di legge consentirebbe a Trump di designare le organizzazioni artistiche non profit come «organizzazioni terroristiche»
Il 21 novembre la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che potrebbe mettere nel mirino della guerra culturale le organizzazioni artistiche non profit di tutto il Paese. Lo «Stop Terror-Financing and Tax Penalties on American Hostages Act» consentirebbe al Segretario del Tesoro di designarle come «organizzazioni terroristiche» e di revocarne lo status di esenzione fiscale. Secondo i democratici, si tratterebbe di un meccanismo per punire i nemici politici di Trump dopo il suo insediamento. «In qualsiasi altro contesto, questa legislazione sarebbe vista per quello che è: un’opera del leader autoritario», ha dichiarato Paul O’Brien, direttore esecutivo di Amnesty International Usa, che, assieme all’American Civil Liberties Unioni e Pen America, ha lanciato un allarme.
Partono i restauri della Pinacoteca Podesti di Ancona
Mentre Roma espone, fino al 30 marzo, nei Musei Capitolini sei capolavori della ricca Pinacoteca Francesco Podesti di Ancona chiusa per urgenti lavori strutturali, nel museo anconetano, che possiede una delle più importanti collezioni d’arte delle Marche, sono partiti i restauri. I lavori riguardano da un lato la struttura, con indagini di vulnerabilità sismica dello storico edificio medievale e adeguamenti impiantistici, dall’altro l’allestimento: elementi complementari che consentono interventi sia sul piano illuminotecnico, sia, più in generale, sul controllo degli ambienti, per conservare e valorizzare al meglio le centinaia di opere. Verranno riallestiti spazi per le attività didattiche, rinnovati i depositi d’arte e creato un laboratorio di restauro e sale per le esposizioni temporanee. L’intervento, inserito nella programmazione lavori pubblici 2023-25, è finanziato con un importo complessivo di 1,29 milioni, diviso tra fondi Pnrr (990mila) e risorse dell’Ente (300mila). Come da cronoprogramma Pnrr, il collaudo finale del restauro avverrà entro il 31 marzo 2026. L’assessore alla Cultura Anna Maria Bertini assicura che durante i lavori una parte delle opere sarà trasferita alla Mole Vanvitelliana, «per garantire ai visitatori l’importante presidio culturale».
La vicenda legale (terminata con assoluzione) di due Fontana ritenuti in un primo tempo falsi
Marco Cerri del quotidiano «Il Giorno» in un articolo pubblicato sul sito racconta la vicenda di un collezionista d’arte veneto che una decina d’anni fa acquistò da un collega amico un paio di tele di Lucio Fontana del ciclo dei «Concetto spaziale. Attese», quello dei celebri tagli. Nella fattispecie le due opere sono un’idropittura con quattro tagli su fondo rosso, datata 1964, di 65x46 cm, e una cementite bianca e tre tagli, 1960, 50x61 cm, entrambe con certificati a firma del gallerista Piero Fedeli che ne testimoniavano l’appartenenza all’archivio fotografico Lucio Fontana in un’epoca in cui il Catalogo ragionato e l’omonima fondazione erano ancora di là da venire. Proprio alla Fondazione si rivolse il collezionista nel 2017 per avviare l’iter dell’autentica, consegnando le due opere (che nel frattempo erano già state promesse a una società monegasca per 2,9 milioni di euro) per le analisi di prammatica. Ma i Carabinieri sequestrarono i due quadri in seguito alla denuncia della Fondazione, perché ritenuti dalla stessa falsi, anche se questi erano stati ceduti alla società del Principato. Il reato ipotizzato, sia per il collezionista veneto, sia per il suo collega, era quello di contraffazione di opere d’arte. Dopo cinque anni, con le opere sequestrate e sigillate in un magazzino, il processo è terminato con un’assoluzione, perché il fatto non costituisce reato o, più precisamente, perché «deve ritenersi esclusa la prova della non autenticità delle opere in questione». Negli scorsi mesi è stato avviato un nuovo iter presso la Fondazione Fontana per l’autenticazione. Nonostante la sentenza e le nuove analisi presentate, non è cambiato l’orientamento della Fondazione Fontana, che ha ribadito il «rifiuto» all’archiviazione già espresso nella prima istanza del 2017. E ora?
Artisti e designer (con i maestri muranesi) illuminano le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco
La seconda edizione di «Murano Illumina il mondo», progetto promosso da The Venice Glass Week e dal Comune di Venezia, quest’anno vede la partecipazione di undici artisti e architetti internazionali tra cui Joseph Kosuth, Kengo Kuma e Philippe Starck, a cui è stato chiesto di reinterpretare un oggetto di uso quotidiano, il lampadario, utilizzando tecniche vetrarie antiche e moderne. Tutti gli autori hanno accettato l’invito a mettersi alla prova con il vetro di Murano realizzando, insieme ai maestri muranesi, progetti originali. Per tutto il periodo invernale, dal 22 novembre al 4 marzo 2025, sotto le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco sarà possibile ammirare undici «chandeliers» che si accenderanno al calar della sera, frutto della collaborazione con undici fornaci muranesi, che hanno messo a disposizione le loro competenze tra tradizione e sperimentazione.
È della dea Diana la testa romana rinvenuta in un’abitazione a Venezia?
Forse è della dea Diana una testa in marmo del I secolo d.C., parte di una grande statua, trovata in una casa privata di Venezia dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della città. Il reperto archeologico è stato consegnato al Museo Archeologico Nazionale di Venezia e della Laguna situato nell’isola del Lazzaretto Vecchio, che custodisce preziose sculture greche e romane. L’acconciatura «a fiocco», una folta capigliatura a boccoli morbidi, è unicamente riservata alle divinità, soprattutto Venere Afrodite e Diana Artemide. Gli accertamenti sulla testa sequestrata, priva di un valido titolo di proprietà, hanno ricostruito parte della storia del bene, che è stato per la prima volta rinvenuto in un campo agricolo in Toscana negli anni Quaranta-Cinquanta del Novecento. Il suo ritrovamento non fu però mai denunciato alle autorità.
1,3 milioni per il vaso Qing di Martini
Un raro vaso cinese della dinastia Qing, marchio e periodo Qianlong, che fino a pochi mesi fa veniva utilizzato come porta bastoni in un salotto, il 21 novembre è stato battuto per oltre 1,3 milioni dalla casa d’aste Martini di Sanremo. Il vaso, datato tra il 1735 e il 1796, è stato aggiudicato per telefono a un collezionista cinese. La base era di 80mila euro. «Siamo molto soddisfatti, ha dichiarato agli organi di stampa Jacopo Martini, titolare della casa d’aste, è il nostro record di vendita, oltre che l’aggiudicazione più alta per una casa d’aste italiana nel 2024».
Il boicottaggio pro Palestina del Goldsmiths Cca termina dopo che la galleria ha tagliato i legami con i donatori
Gli studenti della Goldsmiths, University of London hanno messo fine al boicottaggio nei confronti del Goldsmiths Centre for Contemporary Art (Cca), dopo che quest’ultimo ha tagliato i ponti con i donatori Candida e Zak Gertler e ha rimosso i loro nomi da una delle sue sale e dalla bacheca dei donatori. Tra maggio e giugno, gli studenti del gruppo Goldsmiths for Palestine hanno occupato l’istituzione per 27 giorni e iniziato il boicottaggio, che ha portato alla sua chiusura temporanea durante l’estate, per il presunto sostegno dei Gertler al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo lo scoppio della guerra a Gaza. Uno degli studenti, che ha voluto rimanere anonimo, ha dichiarato: «Il fatto che il Cca abbia tagliato i legami con i Gertler a seguito del boicottaggio è un fatto enorme per il movimento palestinese, sia a livello universitario, sia nel mondo dell’arte. Questo indica che il Centro vuole porre fine al suo appoggio al genocidio in Palestina. Piccoli tasselli stanno cadendo, dimostrando che le proteste funzionano».
La Torre Matilde di Viareggio è diventata un museo multimediale
A Viareggio (Lu) la storica Torre Matilde, simbolo secolare della città versiliana e baluardo delle sue tradizioni, ha aperto le sue porte al pubblico il 22 novembre in una veste rinnovata: da struttura fortificata a museo multimediale. La fortezza cinquecentesca diventa il cuore di un’esperienza in cui la storia incontra l’innovazione tecnologica per narrare l’identità del territorio, la sua evoluzione e il legame con il mare e lo yachting. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, e alla collaborazione con Navigo, partner tecnico progettale per l’allestimento del museo, a cura del critico d’arte Maurizio Vanni. All’interno dell’edificio i visitatori saranno accolti da un sistema multimediale in una sorta di universo interattivo. Grazie a totem digitali da 55 pollici ogni ospite sarà guidato passo dopo passo in un percorso ricco di scoperte. La Torre Matilde sarà aperta ad ingresso libero, dal martedì al giovedì dalle 8.30 alle 13.30, il venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.30. Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Un progetto per la condivisione «per tutti» del patrimonio culturale bergamasco
È stato firmato ieri 25 novembre a Bergamo, presso la Sala Castoldi nel Complesso di Sant’Agostino, il protocollo di intesa tra Università degli Studi di Bergamo e Heritage International Institute, un accordo importante non solo per l’Università, ma per tutte le istituzioni del territorio, volto a promuovere internazionalmente il patrimonio culturale materiale e immateriale orobico. L’International School «Heritage Tourism for All», erogata dall’Ateneo bergamasco in collaborazione con l’Heritage International Institute, si tiene tra le sedi dell’Università, il sito Unesco di Bergamo, la valle e il complesso di Astino e prevede delle visite nel territorio fino a giungere a Crespi d’Adda. L’iniziativa proseguirà online fino al 20 dicembre, con lo scopo di sensibilizzare e formare studenti e professionisti sull’importanza dell’accessibilità al patrimonio culturale, favorendo lo sviluppo di un turismo responsabile e inclusivo. Attraverso un programma interdisciplinare, la Scuola prevede di insegnare non solo le competenze tecniche per superare barriere fisiche e immateriali, ma anche di diffondere una mentalità orientata al valore imprescindibile dell’accessibilità.
A Firenze in sette visite gratuite sarà possibile visitare spazi solitamente chiusi di Palazzo Vecchio
Sette visite gratuite, in stanze solitamente inaccessibili al pubblico, sono previste nel Palazzo Vecchio di Firenze, grazie alla collaborazione con l’associazione Amici dei Musei e dei Monumenti fiorentini. Dietro prenotazione sarà possibile visitare una parte di Palazzo Vecchio che solitamente non è accessibile (e che ospita uffici comunali). Quello che fu l’appartamento del barone Bettino Ricasoli, le sale di Firenze Capitale e la Sala Rossa saranno visitabili con una guida in 7 date, da dicembre 2024 a giugno 2025, con ingresso gratuito.
Nella Pinacoteca Il Guercino di Cento un facsimile ad altissima definizione di Carracci «pro tempore»
La Civica Pinacoteca il Guercino di Cento, che ospita la maggior concentrazione al mondo dei capolavori di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino e della sua bottega, ha tra i suoi capolavori «La Madonna con il Bambino fra i santi Giuseppe, Francesco e i committenti» di Ludovico Carracci, opera (nota come la «Carraccina») da sempre ritenuta di fondamentale importanza per il giovane Guercino. Fino al 26 gennaio l’opera originale sarà esposta presso la mostra «Guercino. L’era Ludovisi a Roma» alle Scuderie del Quirinale, dedicata alla produzione artistica del Guercino e al suo periodo romano. Per colmare l’assenza, una replica fedele della «Carraccina», realizzata da Haltadefinizione, tech company del Gruppo Panini Cultura, è stata installata in Pinacoteca. La riproduzione è stata ottenuta grazie alla digitalizzazione con tecnologia gigapixel, per catturare ogni dettaglio dell’opera.
In un libro il potenziale trasformativo delle pratiche artistiche socialmente impegnate
Al Polo del ’900 di Torino si terrà il 28 novembre alle ore 18 (a conclusione del workshop #RadicalPhonologies) la presentazione del libro Visible: Art as Policies for Care. Socially Engaged Art (2010–Ongoing), pubblicazione che esplora il potenziale trasformativo delle pratiche artistiche socialmente impegnate. Il libro è il risultato di oltre un decennio di ricerca curatoriale condotta da Martina Angelotti, Matteo Lucchetti e Judith Wielander, con un focus sul rapporto tra arte e sfera pubblica. Presenta una scena di pratiche artistiche che interpretano il ruolo sociale dell’arte e la sua dematerializzazione in politiche culturali e di cura, in grado di affrontare le emergenze climatiche, sociali e politiche del nostro tempo. La pubblicazione è composta da quattro sezioni principali che includono interviste, saggi, «assemblee» e brevi testi letterari. Raccoglie contributi di artisti, antropologi, scrittori, attivisti e sociologi, tra cui Anna Tsing, Wissal Houbabi, Maria Thereza Alves, Tania Bruguera, Jonas Staal, Daar-Decolonizing Architecture Art Research, Giuseppe Campuzano, Nan Goldin, Michelangelo Pistoletto, Adelita Husni-Bey, Ibrahim Mahama e Maria Lai. Il progetto è realizzato con il sostegno della Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nell’ambito del programma di Italian Council.