NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 27 GENNAIO 2025

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LUNEDÌ 27 GENNAIO 2025

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: una veduta notturna del Louvre (foto tratta da Wikipedia; foto Benh Lieu Song | CC BY SA 3.0); il Kherson Art Museum (foto tratta da Wikipedia); l’elmo di Cotofenesti (foto tratta da Wikimedia Commons | foto Jtorqui) il Teatro Nieri di Ponte a Moriano, frazione di Lucca

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La direttrice del Louvre lancia l’allarme sullo stato di degrado del museo parigino

Laurence des Cars, presidentessa e direttrice del Museo del Louvre di Parigi, ha lanciato l’allarme sullo stato di degrado del più grande e visitato museo del mondo, nella speranza di ottenere un adeguato sostegno finanziario. In una nota riservata del 13 gennaio indirizzata alla ministra della Cultura Rachida Dati, resa nota dal quotidiano «Le Parisien» e poi dall’Agence France Presse, il direttore del museo deplora «il numero crescente di problemi negli spazi che sono talvolta in uno stato di grave degrado», «l’obsolescenza delle attrezzature tecniche» e «le preoccupanti variazioni di temperatura che mettono a rischio lo stato di conservazione delle opere». «È mio dovere di presidentessa avvisare il pubblico di questi problemi, e l'ho già fatto in numerose occasioni», ha dichiarato ai giornalisti il 23 gennaio, a margine della presentazione di una nuova mostra. Mentre la sala che ospita la Gioconda, ammirata ogni giorno da circa 20mila visitatori, non è stata colpita dai danni, non è così per altre parti dell’edificio nell’ala Sully (sul lato est), ha confermato una fonte vicina alla questione.

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33mila opere d’arte e oggetti storici ucraini razziati nell’autunno del 2022

Un ufficiale militare russo e tre funzionari di nomina russa provenienti dalla Crimea occupata hanno sottratto illegalmente più di 33mila manufatti storici e opere d’arte da due musei della città ucraina di Kherson nell’autunno del 2022, ha riferito il 23 gennaio il giornale online ucraino «The Kyiv Independent», definendolo il più grande furto museale in Europa dalla Seconda guerra mondiale. Il saccheggio è stato compiuto mentre le forze russe stavano fuggendo da una controffensiva ucraina. Un giornalista del Kyiv Independent si è finto produttore televisivo e investigatore russo per identificare i collaboratori locali che hanno aiutato le truppe russe nel saccheggio. Grazie all’indagine, si è scoperto che l’ufficiale russo e capo delle comunicazioni della Flotta russa del Mar Nero Dmitrij Lipov, che ha servito come comandante della città durante l'occupazione, ha messo al sicuro le collezioni durante la rimozione autorizzata dal governo e ha sigillato personalmente i camion che trasportavano gli oggetti rubati.

03

Ad Assen è stato rubato l’elmo d’oro di Cotofenesti

Nel Drents Museum di Assen, nei Paesi Bassi, nella notte tra il 24 e il 25 gennaio sono stati rubati quattro importanti reperti archeologici rumeni: l’elmo d’oro di Cotofenesti, che risale al 450 a.C., e tre bracciali. I quattro oggetti erano stati prestati dal Museo Nazionale di Storia della Romania di Bucarest al museo olandese per la mostra «Dacia. Impero dell’oro e dell’argento», dedicata alla storia della Romania precedente alla conquista del territorio da parte dei Romani. La mostra era iniziata il 7 luglio e si sarebbe dovuta concludere domenica 26 gennaio. L’elmo di Cotofenesti, decorato con una serie di incisioni e non integro (gli manca la parte sommitale) fu trovato nel 1927 nell’attuale comune di Varbilau, nel sud della Romania. Le decorazioni alla base rappresentano delle creature mitologiche, al di sopra delle quali due occhi che si ipotizza avessero una funzione apotropaica, ovvero servissero a scongiurare malefici contro chi lo indossava. I responsabili del furto sono riusciti a entrare nel museo provocando un’esplosione, che è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza. Il direttore del Drents Museum, Harry Tupan, ha dichiarato alla stampa che il furto è il peggiore incidente che sia accaduto nei 170 anni di storia del museo.

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La Nga di Washington sospende le iniziative per «diversità, eguaglianza e inclusione»

La National Gallery of Art (Nga) di Washington ha interrotto le sue iniziative per la diversità, l’uguaglianza e l’inclusione («diversity, equity and inclusion», «Dei»), in seguito all’ordine esecutivo del 20 gennaio del presidente Donald Trump di porre fine a questi programmi. «La National Gallery of Art ha chiuso il suo ufficio per l’appartenenza e l’inclusione e ha rimosso il relativo linguaggio dal sito web», ha dichiarato un portavoce del museo a «The New York Times». L’ordine esecutivo, firmato poco dopo l’insediamento di Trump, è arrivato a descrivere le iniziative «Dei» come «illegali e immorali». Quattro anni fa, dopo il primo mandato di Trump, il museo di Washington aveva effettuato un «rebranding» per iniziative di questo tipo, tra cui il ridisegno del logo e delle insegne, per un costo totale di 820mila dollari. Nel 2021 la Nga aveva presentato una nuova visione e una nuova missione, con un «focus sulla diversità, l’equità, l’accesso e l’inclusione in tutto il nostro lavoro per diversificare da un lato le storie che raccontiamo e i modi in cui le raccontiamo, dall’altro per diversificare il nostro staff».

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Ad Auschwitz apre al pubblico un nuovo spazio, progettato da Daniel Libeskind

Per 42 anni Grazyna Jurczak, una vedova che ha cresciuto due figli, ha vissuto in una casa a tre piani sopra un’ex camera a gas e una forca ad Auschwitz, una vicenda che ricorda quella raccontata dal film premio Oscar «La zona d’interesse». L’estate scorsa Jurczak ha deciso di vendere la sua parte della casa al Counter Extremism Project, un gruppo con sede a New York che intende aprire la casa ai visitatori. Ora la casa, situata appena fuori del recinto perimetrale del campo, si sta preparando a ricevere le visite del pubblico.  L’incaricato di riprogettare la proprietà è stato affidato all’architetto Daniel Libeskind, che ha dichiarato di aver elaborato progetti preliminari che prevedono che l’interno della casa diventi «vuoto, un abisso», con una nuova struttura parzialmente interrata costruita in un’area giardino con sale riunioni, una biblioteca e un data center. Nella casa gli operai hanno svuotato gli spazi da una gran mole di detriti; ora allo stipite della porta di ingresso dell’appartamento è affissa una mezuzah, una pergamena contenente versetti biblici, per onorare la tradizione ebraica e per denunciare il fanatismo del suo ex occupante, il comandante di Auschwitz. Ne ha dato notizia «The New York Times».

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Restaurata e riallestita nel Museo Civico di Nepi un testa marmorea di epoca romana

Il 25 gennaio è stato presentato al pubblico, presso il Museo Civico di Nepi (Vt), il restauro di una testa marmorea di epoca romana raffigurante un principe della dinastia Giulio-Claudia. La scultura mostra un giovane dal capo velato, dell’età apparente di 13-14 anni, che può essere ipoteticamente identificato con Gaio Cesare, figlio di Agrippa, poi adottato da Augusto. Il reperto arricchisce la collezione del museo locale grazie al lavoro congiunto di Comune di Nepi, Università della Tuscia e Soprintendenza. Il direttore del museo, Stefano Francocci, ha illustrato le fasi del restauro durante una conferenza stampa, celebrando un momento di grande rilevanza per la storia e la cultura locale. Apparsa e scomparsa nei documenti storici del territorio, la scultura fu inserita nella collezione museale negli anni ’70 grazie all’intervento dell’associazione archeologica locale. Oggi, grazie a un finanziamento comunale e all’opera di docenti e studenti del laboratorio di restauro dell’Università della Tuscia, la testa di Gaio Cesare trova finalmente una collocazione stabile e prestigiosa nel museo civico.

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A San Teodoro il Museo della Civiltà del Mare è diventato il Museo Archeologico

Il 25 gennaio è stato inaugurato a San Teodoro (Ss) il rinnovato Museo della Civiltà del Mare che, dopo il riconoscimento da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, è diventato il Museo Archeologico di San Teodoro. Su una superficie di 1.300 metri quadrati sono esposte al pubblico testimonianze dell’età punica, tra cui un tesoretto monetario e un’anfora greco-italica, altre appartenenti all’età romana repubblicana e ai periodi successivi, come un tremisse d’oro (una moneta aurea del Tardo Impero Romano) datata al regno dell’imperatore d'Oriente Foca, collanine, anelli e una fibbia di bronzo.

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Restaurato a Lucca il Teatro Nieri

«Oggi abbiamo finalmente restituito alla nostra comunità un importante presidio culturale del territorio: il Teatro Nieri, nella frazione di Ponte a Moriano. La struttura, ha dichiarato il 26 gennaio il sindaco di Lucca Mario Pardini, è stata infatti riaperta, dopo importanti lavori di restauro costati circa 884mila euro, con un concerto promosso da Comune di Lucca e Teatro del Giglio Giacomo Puccini. Fra i tanti interventi portati a termine segnaliamo le tinteggiature di tutte le facciate con i colori originali del 1930, l’impermeabilizzazione della copertura del fabbricato e della torre scenica, il rifacimento della pavimentazione dei cinque balconi sulla facciata principale, la tinteggiatura di tutti gli ambienti interni, il rifacimento del riscaldamento a pavimento della platea, l’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione, la riqualificazione di impianti elettrici e la sostituzione di tutte le poltroncine di platea e galleria».

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Recuperati e restituiti al proprietario dai Carabinieri due acquerelli rubati nel 2018

È dei giorni scorsi la notizia del recupero, da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila, di due acquerelli di Vittorio Giunti (1894-1964), artista e ceramista toscano, raffiguranti scene di battaglie di cavalieri. Le due opere erano state rubate nel 2018 in un’abitazione in provincia di Forlì-Cesena il cui proprietario aveva sporto denuncia in questura. In uno stand di un’edizione di Mercanteinfiera a Parma i Carabinieri avevano fotografato oggetti e beni presenti nello stand di un espositore del Teramano, e tra questi anche i due acquerelli. Le immagini sono state successivamente confrontate con quelle contenute nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il database di opere d’arte gestito dal comando Tpc. Il rivenditore è stato indagato per ricettazione, mentre le indagini dovranno ora appurare il giro che i due acquerelli hanno fatto per arrivare fino in Abruzzo. Le opere sono state già dissequestrate e restituite al legittimo proprietario. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Teramo.

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Una open call per giovani artisti all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia

All’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia è stata lanciata una open call artistica («The Long Now»), organizzata dagli studenti e studentesse del primo anno del biennio specialistico di Comunicazione e Didattica dell’arte. La call chiude il 9 marzo. Il tema proposto dal bando è il Tempo. Il Tempo come esperienza soggettiva e collettiva: il tempo vissuto come quantità, che si può misurare e razionalizzare, e quello vissuto come qualità, che sfida la logica del controllo e dell’efficienza. Possono partecipare le studentesse e gli studenti delle Accademie italiane iscritti all’ultimo anno del triennio e al primo e secondo anno del biennio specialistico. Le opere possono essere realizzate con qualsiasi tecnica (pittura, scultura, media digitali, 3D, video) purché presentino un carattere visivo e siano incentrate sul tema proposto. Le opere selezionate saranno esposte in una mostra a Palazzo Avogadro, a Sarezzo (Bs), in programma dal 23 maggio al 15 giugno.

Redazione, 27 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata