NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL’ARTE | 20 GENNAIO 2025

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LUNEDÌ 20 GENNAIO 2025

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Dall’alto a sinistra e in senso orario: il Duomo di Lecce, per il cui restauro sono stati stanziati 3,2 milioni di euro; una veduta sui tetti dei trulli di Alberobello (Ba); il registro seicentesco fiorentino recuperato dai Carabinieri; particolare de «L’Alpe», bozzetto di Leonardo Bistolfi restaurato e d’ora in poi esposto al Museo Civico di Casale Monferrato

01

3,2 milioni di euro stanziati per il restauro del Duomo di Lecce

Con un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a firma del sottosegretario Alfredo Mantovano, sono stati destinati finanziamenti per il restauro del Duomo di Lecce. Si tratta di 3,2 milioni di euro, derivanti dall’otto per mille a diretta gestione statale, divisi in due scaglioni da 1,6 milioni. I primi, per interventi di restauro conservativo delle facciate e delle coperture della Cattedrale barocca, gli altri, per interventi di restauro conservativo delle facciate e dei lastrici solari e per il consolidamento degli apparati decorativi delle facciate. La sindaca Adriana Poli Bortone ricorda come il Duomo «avesse da tempo necessità di opere di risanamento che ne garantissero l’integrità e la valorizzazione. La destinazione del Fondo, ratificata dal sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, rappresenta per tutta la comunità leccese, la Curia e i fedeli, un momento di grande significato».

02

Mostra sul Futurismo a Roma, no dei collezionisti alle proroghe: «Manca la sicurezza»

Vetri rotti, altri malfermi e sconnessi, allarmi in tilt, tubi che invadono le stanze: sono gli interni della Galleria d’Arte Moderna e contemporanea di Roma che per la mostra «Il Tempo del Futurismo» (dal 3 dicembre al 28 febbraio 2025) ospita 350 opere tra dipinti, sculture, automobili, motociclette e un idrovolante. Atti vandalici hanno infranto anche le vetrine blindate. «Così, mancando le condizioni minime di sicurezza, i collezionisti delle opere esposte dicono no alla proroga della mostra richiesta dalla direttrice della Gnamc, Renata Cristina Mazzantini», afferma Roberto Bilotti, componente del comitato scientifico del museo che aveva prestato alla mostra, e poi ritirato, un’opera di Boccioni, «Forme uniche della continuità nello spazio».

03

La «shortlist» per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027

Il Ministero della Cultura ha annunciato le dieci città finaliste che concorreranno al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027. Su 17 candidature sono state scelte quelle «capaci di coniugare innovazione e identità territoriale, delineando prospettive di crescita culturale e sociale». Le città (e i relativi dossier) sono: Alberobello (Ba), con «Pietramadre»; Aliano (Mt) con «Terra dell’Altrove»; Brindisi, con «Navigare il futuro»; Gallipoli (Le), con «La bella tra terra e mare»; La Spezia, con «Una cultura come il mare»; Pompei (Na), con «Pompei Continuum»; Pordenone, con «Pordenone 2027, città che sorprende». Reggio Calabria, con «Cuore del Mediterraneo»; Sant’Andrea di Conza (Av), con «Incontro tempo»; e Savona, con «Nuove rotte per la cultura». Il 25 e 26 febbraio le città finaliste presenteranno i propri progetti alla Giuria: mezz’ora per raccontare la propria visione e altri 30 minuti per rispondere alle domande degli esperti. Il Comune prescelto riceverà un milione per «trasformare le idee in realtà». La proclamazione della Capitale Italiana della Cultura si terrà entro il 28 marzo 2025.

04

Riconsegnato dai Carabinieri all’Archivio di Stato di Firenze un antico registro seicentesco fiorentino

Un registro della fine del Seicento contenente copie di documenti fiorentini dal XV e al XVII secolo, proveniente dal fondo Mannelli Galilei Riccardi dell’Archivio di Stato di Firenze, era stato messo in vendita online con una stima di 15mila euro. Dopo quasi ottant’anni, i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale lo hanno recuperato e riconsegnato. «Restituiamo un importante manoscritto grazie a un’operazione di indagine piuttosto complessa, ha detto il colonnello Paolo Befera, comandante del Nucleo Tpc. Era stato messo in vendita da un antiquario fiorentino su un canale online di documenti antichi e non era inserito nella nostra banca dati di beni illegalmente sottratti. Nonostante questo, la vendita non ha convinto gli investigatori, i quali non si sono fermati e sono riusciti ad approfondire la vicenda. Grazie alla collaborazione tra l’Archivio di Stato e la Soprintendenza archivistica e bibliografica sono riusciti a ricostruirne la storia e a riconsegnare il volume al legittimo proprietario». Il registro mancava anche dall’inventario del Fondo, concluso nel 1946. 

05

Un Bistolfi restaurato torna al Museo Civico di Casale Monferrato

L’opera «L’Alpe» di Leonardo Bistolfi, conosciuta anche come «La bellezza liberata dalla materia», è tornata al Museo Civico di Casale Monferrato (Al) dopo un accurato restauro. Realizzato nel 1905 e parte della collezione Martelli-Bistolfi questo bozzetto preparatorio in gesso per il Monumento dedicato a Giovanni Segantini, collocato a St. Moritz celebra il connubio tra arte e natura, rappresentando una delle creazioni più emblematiche dello scultore monferrino, che nella bellezza delle Alpi trovava uno dei suoi soggetti prediletti.. Il restauro, eseguito da Maria Luisa Lucini con fondi del Comune di Casale Monferrato, è stato autorizzato dalla Soprintendenza competente e ha riportato l’opera all’originaria bellezza. L’opera sarà presto esposta al pubblico in un percorso museale che consentirà di apprezzare i dettagli ritrovati grazie al restauro.

06

A Gedda la seconda edizione della Biennale delle Arti Islamiche

Per iniziativa della Fondazione Biennale di Diriyah, dal 25 gennaio al 25 maggio si terrà a Gedda, in Arabia Saudita, presso il Western Hajj Terminal dell’aeroporto internazionale King Abdulaziz, luogo che funge da porto d’ingresso per milioni di pellegrini in viaggio verso la Mecca e Medina, la seconda edizione della Biennale delle Arti Islamiche. Il tema scelto è un versetto che ricorre più volte nel Corano, «e Dio creò i cieli e la terra e tutto ciò che sta nel mezzo», frase che si riferisce alla creazione e permette di esplorare i diversi modi in cui la fede si esprime nella civiltà islamica, attraverso un percorso coinvolgente dal punto di vista estetico e spirituale. Sono più di venti gli artisti partecipanti, provenienti dall’Arabia Saudita, dalla regione del Golfo e da altri Paesi; tra questi, unico italiano, Arcangelo Sassolino.

07

Nel 2025 al Prado mostre su El Greco, Veronese e Mengs

Tre grandi maestri della collezione del Museo del Prado avranno una monografica nel 2025. Archiviata la storia dell’Ottocento o il rapporto tra pittura e scultura policroma, al centro della programmazione nel 2024, per quest’anno il museo madrileno ha in calendario mostre su El Greco (18 febbraio-15 giugno), Veronese (27 maggio-21 settembre) e Anton Raphael Mengs (25 novembre-1 marzo 2026). Vicente Todolí  cura un progetto sull’opera dello scultore Juan Muñoz, che in Velázquez e Goya ha trovato alcuni dei suoi riferimenti creativi (dal 18 novembre 2025 all’8 marzo 2026).  Il Prado dedicherà poi un approfondimento alla presenza e all’impatto dell’iconografia della Vergine di Guadalupe nell’arte delle due sponde dell’Atlantico («Così lontano, così vicino. Guadalupe del Messico in Spagna», 10 giugno-14 settembre). Confermato per il terzo anno un itinerario che mira a rendere più visibile il ruolo delle donne nella storia dell’arte, mentre un ciclo di conferenze approfondirà l’influsso (e l’ispirazione) che nel corso dell’Ottocento il museo esercitò su pensatrici e scrittrici quali María Zambrano, Rosa Chacel ed Emilia Pardo Bazán.

08

A valorizzare i Giardini Reali di Torino ci pensa la Fondazione Compagnia di San Paolo

Questa mattina, nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale, è stato presentato il protocollo d’intesa, stipulato tra i Musei Reali di Torino e la Fondazione Compagnia di San Paolo, per la valorizzazione dei Giardini Reali. Ad illustrare l’iniziativa sono intervenuti Mario Turetta, capo dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e direttore delegato dei Musei Reali di Torino, Marco Gilli, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo e Filippo Masino, direttore della Direzione regionale Musei del Piemonte. La Fondazione bancaria s’impegna a investire, nell’arco del mandato 2025-28, oltre 1 milione di euro per la conclusione degli interventi di riqualificazione e accessibilità e, insieme ai Musei Reali, ad affrontare la valorizzazione integrata del patrimonio dei Giardini. In quest’ottica verrà completato il restauro della Serre Reali, migliorata l’accessibilità fisica alle aree archeologiche, integrandole nel percorso museale, aperti al pubblico i Giardini Reali bassi dei Musei Reali e coordinati cantieri e investimenti nel Bastione della Cavallerizza (Bastione di San Maurizio).

09

Un nuovo libro su Capodimonte, in cui manca ogni riferimento a Sylvain Bellenger

Si intitola Il complesso monumentale del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Da Tenuta Reale per Casa Savoia (1861-1905) a Museo e Real Bosco di Capodimonte (2015-2025) il nuovo libro di Sara Cucciolito e Carlo Verde, edito da Grimaldi & C, che ripercorre la storia di questo sito dall’Ottocento ad oggi. Il volume però ha una lacuna: sono totalmente ignorati gli otto anni della direzione di Sylvain Bellenger (il predecessore di Eike Schmidt). Come è possibile? «Il lavoro di ricerca che ha portato alla pubblicazione, spiega Sara Cucciolito, uno degli autori, è durato ben 8 anni, ed è stato molto faticoso. L’ex direttore del museo non ci ha fornito alcun supporto. Più volte abbiamo sottoposto all’attenzione di Bellenger il nostro impegno, ma fino all’ultimo è stato evidente che il direttore aveva altre prospettive su cui lavorare». La ricerca da cui sarebbe scaturita questa pubblicazione pareva prorpio che non lo interessasse, «e dunque, continua Cucciolito, il nostro lavoro non vede la presenza di Bellenger».

10

Il restauro della Street Art in una due giorni al Centro di Conservazione e Restauro «La Venaria Reale»

Il 6 e 7 febbraio, presso il Centro Conservazione e Restauro «La Venaria Reale», si terranno una giornata di studio e un workshop promosso dal progetto Prin2020 SuPerStAr – Sustainable Preservation Strategies for Street Art: un evento gratuito di carattere teorico-pratico dove verranno approfondite conoscenze e competenze nel settore della conservazione della Street Art, attraverso la presentazione e la discussione di tecniche diagnostiche all’avanguardia, di materiali e metodologie innovative di conservazione. L’incontro è rivolto a restauratori e professionisti della conservazione specializzati in questo campo, a ricercatori e studenti interessati all’arte contemporanea e anche ad appassionati di muralismo contemporaneo. Il 6 febbraio, dalle 9.30 alle 17.30, si alterneranno interventi di scienziati, esperti di conservazione e creatività urbana per esplorare tecniche diagnostiche all’avanguardia e materiali innovativi. Il 7 febbraio, dalle 9.30 alle 13, si terrà un’attività di laboratorio per applicare le metodologie sviluppate durante il progetto. Le iscrizioni sono aperte sino al 24 gennaio.

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Lo stato di salute delle imprese orafe nell’attuale contesto economico

Il 17 gennaio, nel corso della rassegna VicenzaOro, si è tenuto un incontro («L’impresa orafa nel contesto attuale: i dati di oggi, il sentiment sul domani e l’impatto del passaggio generazionale sulle strategie aziendali»), organizzato dal Club degli Orafi Italia e da Intesa Sanpaolo. Se ne sono ricavati alcuni dati e indicazioni particolarmente interessanti. • Il settore orafo italiano conferma buoni risultati anche nel 2024, con il fatturato in crescita del 5,7%. Meno brillante la produzione industriale (-7,1%). • L’export di gioielli in oro è in forte crescita (+44,5% in valore e +28,6% in quantità), grazie al balzo delle vendite verso la Turchia, indotto dalle elevate tensioni inflattive che spingono la domanda di oro e dal ruolo di hub verso altri mercati assunto da questo paese. • Il punto di vista degli operatori, che hanno partecipato all’ottava inchiesta congiunta Club degli Orafi-Intesa Sanpaolo, conferma un 2024 ancora positivo ma fa emergere una maggiore prudenza per quanto riguarda il 2025. • Le imprese intervistate nella rilevazione dedicata al tema dell’affiancamento generazionale confermano come si tratti di un processo articolato che richiede un’adeguata preparazione; infatti, la pratica più diffusa è quella del coinvolgimento progressivo nella gestione (77%), seguito dall’affiancamento diretto dei giovani membri della famiglia (58%).

Redazione, 20 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata