VENERDÌ 31 MAGGIO 2024
NOTIZIE IN BREVE | 13 NOTIZIE
- 01 Il museo d’arte della Pennsylvania State University riapre in un nuovo edificio
- 02 In Lituania apre il Museo Stasys
- 03 Un antico frammento di granito egizio identificato come appartenente al sarcofago di Ramsete II
- 04 La gestione dei quattro musei di Genus Bononiae a Opera Laboratori
- 05 Il Getty Research Institute acquisisce l’archivio di Peter MacGill
- 06 Costituita l’équipe concettuale della Biennale di San Paolo del Brasile 2025
- 07 Una residenza artistica nel borgo medievale di Latera
- 08 Tre residenze d’artista promosse da Paratissima sulle montagne del Cuneese
- 09 Due dipinti di Francesco De Mura e due putti in marmo restituiti dai Carabinieri alla chiesa di San Domenico ad Aversa
- 10 Il nuovo «Museo dei Quaderni» a Milano
- 11 All’Accademia Nazionale di San Luca un convegno su Roma barocca
- 12 Un documentario sul restauro della «Resurrezione» di Raffaellino del Garbo
- 13 NOTIZIE DAL MIC | 2 giugno, torna #domenicalmuseo
Il museo d’arte della Pennsylvania State University riapre in un nuovo edificio
Il Palmer Museum of Art della Pennsylvania State University riapre il primo giugno in un progetto triennale di 85 milioni di dollari per la costruzione di una nuova struttura che quasi raddoppia lo spazio del vecchio museo, portandolo a 6.780 metri quadrati. Progettato dallo studio di architettura Allied Works, il nuovo Palmer Museum comprende 20 gallerie, spazi didattici e per eventi, un negozio e una caffetteria. Il progetto del paesaggio circostante, che si estende su due ettari, è di Reed Hilderbrand; gli architetti paesaggisti avevano già lavorato con Allied Works per il Clyfford Still Museum di Denver. Situato all’interno dell’arboreto dell’Università e vicino ai suoi giardini botanici, il progetto si concentra sulle relazioni tra arte e natura, attraverso l’uso dell’arenaria locale come materiale da costruzione e di grandi finestre e lucernari che incorniciano il paesaggio circostante. All’interno, una nuova opera site specific dell’artista del vetro Dale Chihuly si ispira ai fiori dell’arboreto.
In Lituania apre il Museo Stasys
In Lituania, a Panevėžys, città a metà strada tra la capitale Vilnius e quella lettone Riga, si inaugura oggi il museo intitolato a Stasys Eidrigevičius (1949). Il variegato corpus del 75enne artista lituano comprende pittura, fotografia, poster, sculture e altro ancora e sarà esposto a rotazione da due a quattro volte all’anno. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni di tutto il mondo, tra cui il British Museum di Londra, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, la National Library di Washington e i Musei Vaticani. Oltre ad ospitare la vasta collezione dell’artista, l’architettura monumentale ma minimalista del Museo Stasys progettata daIlo studio Mplmnt di Aurimas Syrusas, Greta Šidlauskaitė e Ričardas Bertašius creerà uno spazio sociale con un gastro-caffè, la terrazza panoramica sul tetto della città e un cinema di prossima apertura dedicato a film d’autore. Un investimento di oltre 10 milioni di euro, con cui la città mira a diventare un polo artistico internazionale nei Paesi Baltici. «Il Museo Stasys colma un vuoto rendendo accessibile nella regione l'arte riconosciuta a livello internazionale, contribuendo così in modo tangibile a stimolare la curiosità artistica e lo sviluppo del settore culturale nella zona», afferma il direttore Vaida Andrijauskaitė, che prosegue: «Uno dei pilastri fondamentali delle strategie del museo è quello di coinvolgere il più possibile le comunità locali». Con un team eterogeneo di quasi 100 volontari, il museo è infatti diventato un progetto comune, che promuove un senso di appartenenza tra la gente del posto, ma anche uno sguardo internazionale. Quest’autunno, annuncia la curatrice Lina Albrikienė, lo Stasys ospiterà una personale di Hermann Nitsch; inoltre estenderà il suo raggio d’azione oltre i confini locali con una mostra a Lione durante il festival «La stagione lituana» in Francia in programma da novembre. «Questo è solo l’inizio di un nuovo museo con ambizioni globali che si traducono in collaborazioni concrete», sottolinea Andrijauskaitė.
Un antico frammento di granito egizio identificato come appartenente al sarcofago di Ramsete II
«È una scoperta meravigliosa», afferma Frédéric Payraudeau, egittologo alla Sorbona. Il ricercatore nei giorni scorsi ha identificato un frammento di granito inciso e decorato, lungo 1,70 metri e spesso 8 centimetri, come appartenente al sarcofago del faraone Ramsete II. «È quasi un intero lato del sarcofago, mancano solo i lati ricurvi che i saccheggiatori devono aver spezzato, probabilmente alla fine dell’Antichità», spiega Payraudeau. Il frammento, ora conservato in un deposito in Egitto, è stato scoperto nel 2009 dall’archeologo egiziano Ayman Damrani nel pavimento di un monastero copto nella regione di Abydos, nell’Egitto centrale. Con l’aiuto di un collega americano, Kevin Cahail, nel 2017 avevano pubblicato i risultati dell’esame dei testi e delle decorazioni del frammento. Secondo loro, si trattava di un sarcofago che era stato utilizzato più volte, in particolare per un sommo sacerdote della XXI dinastia, Menkhéperrê. Ma per lo studioso francese alcuni elementi non erano coerenti. «I diversi strati di scrittura sul cartiglio hanno attirato la mia attenzione. Così ho contattato il mio collega americano, perché avevo in mente un'altra lettura. Le foto con illuminazione variabile e le immagini in 3D mi hanno permesso di verificare che si trattava effettivamente del sarcofago di Ramsete II». Esaminando i geroglifici e i diversi livelli di iscrizioni, Payraudeau conclude che il sarcofago fu riutilizzato all’epoca per il sommo sacerdote Menkhéperrê. Ma una delle decorazioni sulla parte del sarcofago ritrovata illustra, dice l’esperto, «il Libro delle Porte, una storia di iniziazione riservata ai re all’epoca dei Ramsete. Doveva essere necessariamente un sarcofago reale».
La gestione dei quattro musei di Genus Bononiae a Opera Laboratori
A oltre due mesi dalla chiusura del bando pubblico voluto da Fondazione Carisbo per affidare quattro musei di Genus Bononiae (Palazzo Fava Palazzo delle Esposizioni, San Colombano Collezione Tagliavini, complesso monumentale di Santa Maria della Vita e San Giorgio in Poggiale Biblioteca d’arte e di storia) a un gestore privato, è arrivata la scelta che determina una nuova vita per il percorso museale voluto a inizio anni Duemila da Fabio Roversi Monaco. Si tratta di «Opera Laboratori», azienda nata nel 1991 con oltre mille dipendenti, attualmente presente per valorizzazione, progettazione di mostre e organizzazione di servizi aggiuntivi in sessanta realtà italiane tra cui Uffizi, Galleria dell’Accademia di Firenze, parco archeologico di Pompei, Reggia di Caserta, Pinacoteca di Brera, Gallerie dell’Accademia di Venezia, MAMbo di Bologna. Carisbo e Opera hanno siglato una partnership quadriennale. «Con questo progetto culturale, dice Giuseppe Costa, presidente di Opera Laboratori, vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta lungimirante»; Patrizia Pasini, presidente di Fondazione Carisbo e Renzo Servadei, amministratore unico di Genus Bononiae, aggiungono «promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione».
Il Getty Research Institute acquisisce l’archivio di Peter MacGill
Il Getty Research Institute ha acquisito l’archivio del gallerista, curatore e storico americano Peter MacGill, il cui percorso professionale ha contribuito a cambiare la traiettoria della fotografia d’arte nell’immaginario collettivo. MacGill fondò nel 1983 la Pace/MacGill Gallery. Dopo aver lavorato come direttore alla Light Gallery e al Center for Creative Photography di Tucson, ha utilizzato la sua posizione alla Pace/MacGill, in collaborazione con Arne Glimcher di Pace Gallery e Richard Solomon di Pace Prints, per presentare nomi famosi, fotografi emergenti e visionari dimenticati, allestendo oltre 500 mostre. «Sono profondamente onorato e grato che il Getty Research Institute sia la casa dei miei documenti», ha dichiarato il mercante in un comunicato. «Il mio privilegio sul campo è stato quello di lavorare con artisti, musei e collezionisti privati che hanno varcato le nostre porte e hanno sempre finito per insegnarci qualcosa di interessante, quando non di profondo. Il fatto che la documentazione di queste attività sia resa disponibile al pubblico assicura che i doni che questi artisti e amici hanno condiviso con noi possano raggiungere un pubblico più ampio».
Costituita l’équipe concettuale della Biennale di San Paolo del Brasile 2025
La Fundação Bienal si sta già preparando per la prossima edizione della Biennale di San Paolo del Brasile (la 36ma), prevista per settembre del 2025. L'équipe concettuale riunita dal curatore capo Bonaventure Soh Bejeng Ndikung è composta da cinque co-curatori: Alya Sebti (direttore della Ifa-Galerie di Berlino), la curatrice e scrittrice Anna Roberta Goetz, il curatore e docente Thiago de Paula Souza, la co-curatrice generale Keyna Eleison e la consulente di strategia e comunicazione Henriette Gallus. La squadra sta attualmente lavorando al progetto curatoriale, che sarà presentato nella seconda metà di quest’anno. Più avanti nel corso dell’anno saranno annunciati i nuovi membri del team, il tema curatoriale e i partner di collaborazione a San Paolo e nel mondo.
Una residenza artistica nel borgo medievale di Latera
C’è tempo fino a lunedì 5 agosto per partecipare al bando Latera The Art Farm, una residenza rivolta ad artisti italiani e internazionali nel borgo di Latera (Vt), nel cuore della Tuscia, al confine tra Lazio e Toscana, nei pressi del Lago di Bolsena. Al vincitore verrà assegnato un premio di 10mila euro. La residenza si svolgerà tra marzo e maggio 2025 e durerà un mese, durante il quale l’artista ideerà, progetterà e realizzerà un’installazione o una scultura permanente da collocare nel borgo, in dialogo con il territorio e la sua storia. Il progetto nasce nell’ambito di un ampio disegno di riqualificazione della cittadina, volto a creare un percorso espositivo a cielo aperto che dia nuova vita e attrattiva turistica a un luogo a forte rischio di spopolamento. Il testo completo del bando e tutte le informazioni sui termini e le modalità di iscrizione si possono trovare sul sito di Latera The Art Farm.
Tre residenze d’artista promosse da Paratissima sulle montagne del Cuneese
Sono aperte le candidature per la selezione di tre residenze d’artista che daranno vita all’iniziativa «Entre Nous - Arte contemporanea nelle aree interne», promossa da Paratissima, hub culturale dedicato alla promozione e alla valorizzazione dell’arte contemporanea, incaricato dai Comuni di Monterosso Grana e Pradleves all’interno del progetto «Valle Grana Cultural Village». Ciascun artista individuato proporrà un progetto che verrà definito nel dettaglio e in seguito realizzato durante il mese di residenza presso le borgate Combetta, Cialancia, Frise, San Pietro di Monterosso e Santa Lucia, nei territori di Monterosso Grana e Pradleves. La partecipazione al bando, destinato ad artisti e artiste vicini alla pratica della Land Art, installazioni site specific e sculture ambientali, è gratuita. La scadenza per l’invio delle proposte è fissata per lunedì 25 novembre.
Due dipinti di Francesco De Mura e due putti in marmo restituiti dai Carabinieri alla chiesa di San Domenico ad Aversa
Quattro opere d’arte trafugate negli anni ’90 dalla chiesa di San Domenico di Aversa (Ce), recuperate dopo decenni dai carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, sono stati riconsegnati il 29 maggio all’edificio sacro, di recente restaurato. Si tratta di due dipinti di Francesco De Mura (1696-1782), uno raffigurante proprio San Domenico, l’altro la Crocifissione con la Beata Vergine e Santi. Di particolare valore anche due putti, sculture marmoree del XVII secolo collocate originariamente ai lati del tabernacolo dell’altare dell’edificio domenicano fondato da re Carlo II nel 1278. Al recupero delle due tele si è giunti grazie al senso civico di un privato cittadino che, dopo aver acquistato le opere tramite un antiquario della provincia di Avellino, ha iniziato a nutrire dubbi e ha chiesto accertamenti. Da lì la scoperta che si trattava di tele rubate nel 1990 alla chiesa di San Domenico.
Il nuovo «Museo dei Quaderni» a Milano
Non solo memorie scolastiche, ma documenti, storie e disegni idealizzati, realistici, dissacranti, dei bambini da 36 Paesi con 2.500 documenti, dal 1773 ad oggi, nel nuovo «Museo dei Quaderni» a Milano. È il primo museo al mondo dedicato alla storia dei quaderni dell’infanzia scritti e colorati. Per i visitatori è un viaggio spiazzante e sorprendente nel tempo; le testimonianze più commoventi sono quelle scritte durante l’ultima guerra mondiale, compresi i quaderni dei bambini cinesi e giapponesi. L’idea di archiviare questo patrimonio di storia è di Thomas Pololi che, insieme ad Anna Teresa Ronchi, ha lavorato a lungo al progetto fondando l’associazione «Quaderni aperti», in cui oltre 300 volontari lavorano alla traduzione dei testi che vengono poi digitalizzati. «Durante un reading di miei temi delle elementari fatto per gioco, capii che sarebbe stato interessante raccogliere quelli degli amici e di chiunque volesse donarli», racconta Popoli. Sono quattro le tematiche della collezione che continua a raccogliere quaderni delle scuole elementari e medie: «Propaganda», «Sogni», «Primavera», «Me stesso».
All’Accademia Nazionale di San Luca un convegno su Roma barocca
Prosegue anche oggi 31 maggio il Convegno internazionale di studi in onore di Paolo Portoghesi «Roma barocca», promosso e organizzato dall’Accademia Nazionale di San Luca sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, iniziato ieri 30. Nella sessione mattutina, tra gli altri, lo storico e scrittore svizzero Werner Oechslin parla di «Motus rectus, motus orbiculatus, motus obliquus»; Martin Raspe, della Bibliotheca Hertziana, Roma, tratta il tema «Architettura e natura»; Maarten Delbeke, dell’Eth (Eidgenössische Technische Hochschule) di Zurigo, si sofferma sul «Significato e forma nell’architettura barocca, allora e oggi»; e Sergio Pace, del Politecnico di Torino, illustra l’argomento «Manierismo, barocco, neoclassicismo». Nel pomeriggio, tra gli altri, Andrea Bacchi dell’Alma Mater Studiorum di Bologna parlerà sul «Dialogo Bernini-Borromini»; Claudio Strinati esporrà «Pietro da Cortona pittore» e Maurizio di Puolo approfondirà «Le fotografie di Roma barocca».
Un documentario sul restauro della «Resurrezione» di Raffaellino del Garbo
La Galleria dell’Accademia di Firenze presenta un documentario, prodotto per raccontare il dietro le quinte del restauro effettuato sulla tavola raffigurante «La Resurrezione» di Raffaellino del Garbo, degli inizi del XVI secolo, e sulla sua monumentale cornice lignea. Attraverso gli interventi di Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze, di Cesare Sampieri, storico dell’arte, e dei restauratori (Debora Minotti, per la parte pittorica, Roberto Buda, per il supporto ligneo, e Luisa Landi, per la cornice) il video, realizzato da Art Meet, diretto da Sandro Nardoni, oltre a illustrare le varie fasi degli interventi effettuati sull’opera nel suo complesso, approfondisce anche la figura del suo autore, Raffaellino dei Carli (S. Lorenzo a Vigliano, Fi, 1466-Firenze, 1525 ca), detto del Garbo, proprio per avere avuto bottega nell’omonima via a Firenze. «Questo intervento ci ha riservato delle vere sorprese, ci ha messo di fronte un dipinto con delle tonalità cromatiche diverse, è venuta fuori tutta la sua brillantezza che prima non era evidente, era totalmente appiattito nelle sue superfici, senza volumetria», ha dichiarato la Hollberg. Il documentario è visibile sul sito dell’Accademia.
NOTIZIE DAL MIC | 2 giugno, torna #domenicalmuseo
«I musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente nella giornata del 2 giugno. Si tratta di una scelta attraverso la quale vogliamo celebrare la Repubblica e i valori di coesione nazionale mettendo al centro il nostro patrimonio culturale, uno dei caratteri distintivi dell'Italia. Ho voluto fortemente aprire gratuitamente i nostri siti museali in giornate dall’alto valore simbolico come il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre. Prima non era così. E, stando ai dati di affluenza registrati in queste giornate, l'iniziativa è stata apprezzata». Lo ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Sulla pagina del sito del Ministero l’elenco completo dei musei e dei siti culturali aperti.