NOTIZIE IN BREVE GIORNO PER GIORNO NELL'ARTE | 5 MAGGIO 2023

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VENERDÌ 5 MAGGIO 2023

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I restauratori all’opera sulla «Madonna del Parto» di Jacopo Sansovino nella Basilica di Sant’Agostino a Roma

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Sotto la «Giovane donna assopita» di Vermeer del Metropolitan Museum c’è un suo autoritratto?

Da tempo si sa che un’opera di Vermeer al Metropolitan Museum of Art di New York («Giovane donna assopita») nasconde l’immagine di un uomo, su cui l’artista ha sovradipinto il soggetto del quadro, probabilmente un suo autoritratto. La scoperta è stata fatta quando la conservatrice Dorothy Mahon e i suoi colleghi del Met hanno sottoposto l’opera a una ricerca non invasiva. Le più recenti tecnologie, tra cui la fluorescenza a raggi X, hanno consentito una visione molto più approfondita del dipinto nei vari strati. L’indagine ha rivelato non solo la figura di un uomo, ma anche quella di un artista al lavoro, con la mano protesa in una posa che suggerisce che stia tenendo un pennello. Quando Vermeer vi sovradipinse pare abbia trasformato il cavalletto in una cornice per la finestra. [Martin Bailey]

02

A Roma è terminato il biorestauro della «Madonna del Parto» di Jacopo Sansovino.

La «Madonna del Parto», capolavoro del 1521 di Jacopo Sansovino nella Basilica di Sant’Agostino a Roma, ha ritrovato il suo splendore grazie a migliaia di batteri affamati. Si è trattato di un biorestauro eseguito con microrganismi che hanno ripulito il capolavoro coperto di macchie brune dovute all’usanza dei fedeli di toccare la scultura in marmo di Carrara con le mani unte di olio santo. L’intervento, promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma diretta da Daniela Porro, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, è durato sei mesi: tra i tanti professionisti impiegati nel restauro condotto da Anna Borzomati, la biologa Chiara Alisi dell’Enea che si è occupata della selezione dei batteri attivati dalla messa a coltura Il restauro con l’uso dei batteri come tecnica «sostenibile» e all’avanguardia a Roma è ormai una consuetudine, soprattutto in ambito archeologico. Non si tratta di un impiego esclusivo, si affianca infatti a metodi tradizionali ossia «un impiego congiunto di metodologie», come lo definiscono gli esperti. [Tina Lepri]

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In America gli archeologi possono rinvenire anche vestigia dell’Ottocento.

Negli Stati Uniti una squadra di archeologi ha individuato, nelle acque al largo del Dry Tortugas National Park, nella Florida meridionale, una struttura militare rimasta attiva fino alla fine dell’Ottocento. «Questo ritrovamento la dice lunga sul potenziale dell’area del Parco nazionale di Dry Tortugas, sia sopra sia sott’acqua», ha dichiarato Josh Marano, archeologo marittimo dei parchi nazionali della Florida meridionale e direttore del progetto di ricerca. Il sito rinvenuto pare fosse un ospedale, riservato perlopiù ai soldati, che curava i pazienti affetti da febbre gialla e che ospitava anche un cimitero. È rimasto attivo fino al 1900 ca. Nell’annunciare il ritrovamento, avvenuto lo scorso agosto, il National Park Service  (Nps) statunitense ha sottolineato come la scoperta evidenzi anche la portata dell’impatto dei cambiamenti climatici su alcuni siti della Florida. «Nonostante le strutture individuate in queste indagini fossero originariamente costruite sulla terraferma, le condizioni ambientali hanno fatto sprofondare molte delle isole», si legge nel documento diramato dall’Nps. [Redazione]

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Aperto al pubblico in Israele il Parco Nazionale di Sussita.

Situato su una collina alle pendici del Golan, a est del Mar di Galilea e rivolto al Kibbutz Ein Gev, il Parco Nazionale di Sussita in Israele è da fine marzo aperto al pubblico. Il sito comprende i resti dell’antica città di Hippos (in greco antico) o Sussita (in ebraico moderno), sviluppatasi già in epoca ellenistica (a partire dal 250 a.C. ca), centro che raggiunse il suo apogeo in epoca romana e bizantina e continuò a esistere anche dopo la conquista musulmana, fino alla distruzione a causa di un forte terremoto nel 749 d.C. La città non fu mai più ricostruita. [Redazione]

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Il «Santo Cristo di Lepanto» della Cattedrale di Barcellona non è rinascimentale, ma una splendida scultura policroma medievale.

Ormai non ci sono più dubbi: il «Santo Cristo di Lepanto» della Cappella del Santissimo Sacramento della Cattedrale di Barcellona non è un’opera rinascimentale, come si è ritenuto finora. Al contrario: sotto il denso strato di fumo, vernice e sporcizia accumulatosi nell’ultimo secolo vi era un’incisione medievale e una magnifica policromia. Si tratta di una scultura di epoca tardomedievale, databile al XIII secolo. La scoperta è stata presentata il 3 maggio dal decano della Cattedrale, Santiago Bueno, dal Curatore del patrimonio, Robert Baró, e dalle restauratrici Esther Gual e Ana Ordóñez. [Redazione]

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L’importanza «cerebrale» delle didascalie delle opere d’arte.

La fruizione di opere d’arte è più gratificante per il nostro cervello se supportata da una didascalia descrittiva. La conferma arriva dalla ricerca di un team coordinato dall’Università di Firenze, che ha testato tale apprezzamento in termini di risposte emotive e cognitive misurate tramite la registrazione di parametri fisiologici e comportamentali. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica «Plos One» è stato condotto, in collaborazione con gli atenei di Roma Tre e «La Sapienza», in un museo di arte moderna e contemporanea fiorentino (la Collezione Roberto Casamonti), ospitato a Palazzo Bartolini Salimbeni. Ha guidato la ricerca Maria Michela Del Viva, del Dipartimento Unifi di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino. [Redazione]
 

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Alla Luiss di Roma un fumetto digitale dedicato alle donne coraggiose.

Un fumetto digitale, dedicato «a tutte le donne su questa terra che hanno rischiato, rischiano e purtroppo rischieranno ancora e sempre la vita per difendere i propri diritti e quelli delle altre donne», è il lavoro site specific della fumettista, illustratrice e graphic journalist italo-tunisina Takoua Ben Mohamed (Douz 1991), esposto alla Luiss di Roma nell’ambito del progetto «Art for Education», ideato e curato da Laura Valente in collaborazione con l’Osservatorio Art-Ethics. Inaugurato nel 2022 con l’artista ghanese Serge Attukwei Clottey (1985), il progetto prevede un programma di residenze (dai 7 ai 15 giorni) per artisti già affermati di area africana, ma intende proporsi anche come opportunità per talentuosi giovani di quel continente, a cui vengono conferite borse di studio ottenute dalla vendita delle opere realizzate dagli artisti in residenza. I lavori di Takoua Ben Mohamed, visibili fino a dicembre, sono il prodotto del pensiero creativo multiculturale e multietnico dell’artista, cresciuta in una periferia romana dall’età di 8 anni. I temi sociali e i diritti umani nutrono la solida struttura del suo «fumetto intercultura», che trasfigura con sensibilità e coraggio dolorose ferite del nostro presente. [Olga Scotto di Vettimo]

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Un’asta benefica nel cuore del Monferrato.

A Mombaruzzo, comune del Monferrato astigiano, oggi 5 maggio le Distillerie Berta si preparano ad accogliere l’asta per aiutare i giovani autori di reato a ricominciare una nuova vita: la famiglia Berta organizza «Berta Libera TuttƏ», in collaborazione con la casa d’aste Sotheby’s e con Libera, storica rete di associazioni fondata da don Luigi Ciotti che si occupa di contrasto alle mafie e alla corruzione. In occasione dell’evento, vengono battute all’asta da Filippo Lotti, managing director di Sotheby’s Italia, 20 opere di Adriano Attus, artista e direttore creativo de Il Sole 24 Ore. Tutti i proventi dell’evento saranno devoluti al progetto di Libera Amunì, parola che in dialetto siciliano significa «andiamo»: un invito rivolto a ragazzi e ragazze, quasi tutti minorenni e al loro primo reato, con l’obiettivo di inserirli in un percorso di riparazione e rinascita guidato dai volontari di Libera e dagli operatori della giustizia. [Redazione]

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Mostre che aprono Alla Biblioteca Nazionale Braidense il flagello della peste raccontato dal Manzoni.

A Milano, in occasione del 150mo anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, la Biblioteca Nazionale Braidense ha aperto ieri 4 maggio la mostra «Manzoni, 1873-2023. La peste orribile flagello tra vivere e scrivere», un’esposizione che attraverso 114 opere, libri, disegni, incisioni, ripercorre la figura dello scrittore soprattutto in riferimento a due sue opere sul tema espresso nel titolo: I Promessi Sposi e la Storia della Colonna Infame. L’esposizione, allestita nella Sala Maria Teresa, va oltre la ricostruzione biografica e intellettuale a carattere commemorativo, ma costruisce un inedito percorso espositivo, omaggiando la proverbiale sensibilità dell’autore. A cura di Marzia Pontone, direttrice scientifica della Biblioteca Nazionale Braidense, con Giuliana Nuvoli e Marco Versiero, la mostra è organizzata in collaborazione con l’Archivio Storico Ricordi e con il contributo scientifico di Casa del Manzoni, e chiuderà al pubblico il 8 luglio. [Redazione]

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Al Palaexpo di Roma le 120 immagini finaliste del World Press Photo.

I curatori della mostra, aperta dal 5 maggio al 4 giugno, prima tappa dopo Amsterdam di un tour mondiale del concorso giunto alla 66ma edizione, hanno esaminato 60mila scatti inviati da 3.752 fotografi provenienti da 127 Paesi. La «foto dell’anno» è quella dell’ucraino Evgenly Maloletka, scattata il 9 marzo durante l’assedio di Mariupol in Ucraina: una donna incinta trasportata in barella fuori da un ospedale semidistrutto. La donna è morta poco dopo con il neonato. Testimonianza sconvolgente, tra tante, delle atrocità delle guerre. Il premio «Story of the Year» è andato al danese Mads Nissen per «The price of Peace in Afghanistan», che rappresenta i drammi del popolo che soffre sotto il regime dei talebani, privo di aiuti internazionali. [Tina Lepri]

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A Torino Esposizioni un fine settimana «fotografico» con The Phair.

Da oggi 5 maggio fino a domenica 7 nel Padiglione 3 di Torino Esposizioni si svolge la IV edizione di The Phair | Photo Art fair, che quest’anno ospita anche gallerie internazionali e propone progetti e collaborazioni inediti, a cominciare dalla mostra «Mario Giacomelli. Forma e Poesia», che raccoglie 70 opere del maestro della fotografia italiana provenienti dalla collezione Massimo Prelz Oltramonti, esposte per la prima volta tutte insieme nei giorni della fiera. [Il Giornale dell’Arte]

Redazione, 05 maggio 2023 | © Riproduzione riservata