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Alessandro Martini
Leggi i suoi articoliRimini. Artisti, galleristi, industriali e collezionisti, amici di San Patrignano: da Giorgio Griffa e Michelangelo Pistoletto a Vanessa Beecroft, da Carsten Höller a Emilio Isgrò, da Diana Bracco a Carlo e Polissena Perrone, da Monica De Cardenas a Massimo De Carlo, da Giuseppe Iannaccone a Miuccia Prada, passando per Gian Marco e Letizia Moratti che della Fondazione San Patrignano sono storici sostenitori, sono moltissimi i donatori del nuovo museo che avrebbe dovuto inaugurarsi il 14 marzo scorso, ma che per l'emergenza Covid ha aperto i battenti oggi, 24 settembre.
È a loro che si deve la collezione ora esposta all’interno del complesso monumentale medievale costituito dal duecentesco Palazzo dell’Arengo e dal contiguo trecentesco Palazzo del Podestà, affacciati sulla piazza Cavour, cuore della città.
Battezzato «Part. Palazzi dell’Arte di Rimini», è il frutto della collaborazione tra Comune di Rimini e Fondazione San Patrignano. Ed è proprio all’interno del complesso che trova finalmente spazio, dopo essere stata esposta in diverse mostre temporanee a Milano, Palermo, Roma, Brescia e Firenze, la Collezione della Fondazione San Patrignano, eclettica raccolta di opere donate da artisti contemporanei, italiani e internazionali, avviata nel 2017 e tuttora in continua crescita.
Comprende opere di Mario Airò, Maurizio Cannavacciuolo, Loris Cecchini, Jake e Dinos Chapman, Sandro Chia, Roberto Coda Zabetta, George Condo, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Flavio Favelli, Alberto Garutti, Shilpa Gupta, Mona Hatoum, Damien Hirst, William Kentridge, Paul McCarthy, Igor Mitoraj, Mimmo Paladino, Yan Pei-Ming, Achille Perilli, Luca Pignatelli, Mario Schifano, Julian Schnabel, Elisa Sighicelli, Ettore Spalletti, Francesco Vezzoli, Velasco Vitali e molti altri.
L’allestimento della collezione si deve allo Studio AR.CH.IT guidato da Luca Cipelletti, che ha firmato l’intero progetto di restauro e riadeguamento funzionale dei due Palazzi dell’Arte. L’illuminazione è opera di Alberto Pasetti Bombardella. La cura della Collezione è affidata a Clarice Pecori Giraldi.
La Collezione di San Patrignano è il risultato della prima grande iniziativa italiana di endowment su modello anglosassone: le opere della raccolta sono state donate alla Fondazione San Patrignano con atti che la impegnano a non alienarle per un periodo minimo di cinque anni; successivamente potranno essere cedute «solo in caso di esigenze straordinarie della comunità per soddisfare prioritarie necessità degli ospiti in percorso di recupero dalla tossicodipendenza».
Una parete all’ingresso, interamente decorata, è stata appositamente realizzata da David Tremlett con Ferruccio Dotta e grazie alla partecipazione dei ragazzi dei laboratori artistici di San Patrignano.

Vanessa Beecroft, «VBSS.002», 2006-18, c-print digitale, dono dell'artista al museo
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