Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

«Numeri impazziti #3», del 2004, di Giuseppe Gallo

Image

«Numeri impazziti #3», del 2004, di Giuseppe Gallo

Da Emilio Mazzoli il canto italiano del Gallo

Alcuni quadri degli anni ’90 e opere recenti di grande formato dell'artista cosentino

Valeria Tassinari

Leggi i suoi articoli

Emilio Mazzoli, che negli ampi spazi della sua storica galleria ama allestire mostre di forte impatto, la definisce una «mostra museale» e davvero così si propone questa personale in cui Giuseppe Gallo, sotto il titolo «La caverna di Kant», presenta dal 18 maggio al 29 giugno una significativa selezione di opere pittoriche, composta da alcuni quadri degli anni ’90 e opere recenti di grande formato.

L’artista di origine cosentina (è nato a Rogliano nel 1954) si è affermato a Roma dalla fine degli anni Settanta, quando ha preso studio nell’ex Pastificio Cerere, luogo in cui operavano diversi artisti emergenti e centro propulsore della Nuova Scuola Romana o Scuola di San Lorenzo. Come allora, ancora oggi il suo studio appare una bottega, dove la ricerca delle tecniche e dei materiali è approfondita attraverso una visione sedimentata nella lentezza, tanto nella pratica pittorica quanto nel percorso ideativo.

«Mi sento profondamente italiano, se penso alla pittura penso a Giovanni Bellini», dice l’artista, che spazia dalla pittura alla scultura e all’installazione ambientale. Il suo approccio con l’arte rimane sospeso in un rarefatto equilibrio tra visione romantica della realtà, sempre celata in forme evocative della natura e della memoria, e interrogazione concettuale sul senso mutevole dell’esistenza.

Nei disegni a grafite e nei dipinti presentati a Modena emerge l’attenzione per una tecnica raffinatissima, in cui inserti di encausto si accostano alla pittura ad olio e ai colori minerali. Questo modo di operare gli consente di proporre, in una serie di varianti solo apparentemente decorative, una riflessione sulla trasformazione degli elementi naturali. Come ad esempio le foglie di quercia, tema per lui iconico in contrasto con la  condizione umana, che si modificano continuamente in risposta ai fattori ambientali senza perdere la loro identità.

«Numeri impazziti #3», del 2004, di Giuseppe Gallo

Valeria Tassinari, 17 maggio 2019 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Per la Collezione Maramotti di Reggio Emilia l’artista, che ha rappresentato la Polonia alla Biennale di Venezia nel 2022, ha concepito una mostra a partire dalla raccolta di immagini, racconti e documenti relativi alla storia italiana di Rom e Sinti

Sono riunite a Palazzo dei Diamanti oltre 200 opere dell’artista russo provenienti perlopiù da collezioni private 

Dopo tre anni di restauri, un nuovo allestimento museale invita a un viaggio nel tardo Rinascimento ferrarese, patrimonio Unesco

Il polo istituito nel 2023, comprendente Pinacoteca Nazionale, Museo Archeologico Nazionale, Casa Romei e Casa Minerbi, entra finalmente nella fase di autonomia, ma per la piena operatività ancora si attende la nomina degli organi di amministrazione

Da Emilio Mazzoli il canto italiano del Gallo | Valeria Tassinari

Da Emilio Mazzoli il canto italiano del Gallo | Valeria Tassinari