Elena Franzoia
Leggi i suoi articoliDal mese di agosto il Museo Etrusco Mario Guarnacci, di proprietà comunale, si presenta con una veste espositiva aggiornata grazie all’ingente contributo di 1,6 milioni di euro della Regione Toscana. Un primo progetto pilota di riallestimento e di sistemazione, iniziato nel 2013, aveva consentito il recupero delle pitture murali ottocentesche delle sale del primo piano.
Progetto e direzione lavori del nuovo intervento (2021-22) portano la firma dello studio fiorentino Guicciardini e Magni Architetti in collaborazione con il direttore del museo, Fabrizio Burchianti, e i tecnici del Comune Cristiano Ciolli, Alessandro Bonsignori e Davide Bianchi.
L’azienda lombarda Goppion ha realizzato allestimento e teche museali. Il museo nasce dalla scoperta nel 1732 di un ipogeo con 40 magnifiche urne cinerarie scolpite, donate dal proprietario del terreno Pietro Franceschini al Municipio.
Al nucleo iniziale del primo museo pubblico volterrano si aggiunsero negli anni numerose donazioni. «Nessuno però, ha avuto occasione di scrivere Burchianti, riuscì a eguagliare Mario Guarnacci che costituì, attraverso scavi e acquisizioni, un’eccezionale collezione di oltre 200 urne e reperti provenienti dalle necropoli volterrane».
Guarnacci lasciò alla sua morte, nel 1785, le sue collezioni e una straordinaria biblioteca di oltre 50mila volumi alla città, andando a implementare quel Museo Civico che non a caso prese il suo nome e dal 1877 ha sede in Palazzo Desideri Tangassi. «Tra i musei più antichi d’Europa, il Guarnacci presenta collezioni straordinarie ma molto specifiche alla cui identità era necessario prestare particolare attenzione, afferma Marco Magni.
Il nostro lavoro è perciò consistito in un riordino più che in un vero e proprio riallestimento dei piani terreno e primo. Mantenendo infatti l’ordine delle opere siamo intervenuti su una serie di elementi complementari allo scopo di aggiornare sotto il profilo prestazionale il museo alle esigenze del visitatore moderno, relative soprattutto ai servizi di accoglienza».
Tra gli interventi emergono un nuovo laboratorio didattico, la migliore accessibilità della biglietteria e il nuovo ascensore posizionato nel bookshop, che consente ora di accedere alla bellissima altana di Palazzo Desideri Tangassi, da cui lo sguardo spazia sulla città e su quel paesaggio da cui provengono i reperti etruschi.
Oltre ai necessari adeguamenti impiantistici e a una nuova illuminazione, curata da Massimo Iarussi, spicca la valorizzazione espositiva dell’«Ombra della sera» «a cui abbiamo dedicato una nuova illuminazione e una teca più sicura, precisa Magni, capace di interpretarne la particolare forma slanciata attraverso un’altissima stele di cristallo, intorno alla quale abbiamo posizionato una nuova seduta semicircolare.
Siamo intervenuti senza toccare gli arredi storici, ma sostituendo con nuovi manufatti interventi di qualità secondaria degli anni ’70-80 riunendo le diverse parti del museo in un racconto più leggibile e unitario. Resta ora da sistemare il secondo piano».
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