Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliRoma. Alla presenza di Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Luca Bergamo, vice sindaco del Comune di Roma, Alessandro Poma Murialdo, presidente della Fondazione Torlonia, Jean-Christophe Babin, Ceo Bulgari, Salvatore Settis e Flaminia Gennari Santori, direttrice Gallerie nazionali di arte antica, è stata presentata il 18 ottobre, in una conferenza stampa tenuta presso la Galleria Corsini, «Torlonia Marbles. Collecting Masterpiece», la mostra che dal 25 marzo 2020 al 10 gennaio 2021 presenterà al pubblico la collezione di scultura Torlonia.
Presso gli ambienti del nuovo spazio dei Musei Capitolini a Palazzo Caffarelli (rinnovati da David Chipperfield Architects Milano), sarà esposta una selezione, 96 opere, della più importante raccolta privata d’arte classica al mondo, costituita da 620 pezzi, tra sculture, rilievi, busti. «Questa è una storia a lieto fine, ha esordito Salvatore Settis, curatore con Carlo Gasparri dell’esposizione, una delle storie a lieto fine delle quali il nostro paese ha bisogno». La mostra nasce dallo storico accordo, siglato nel 2016, tra il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo e la Fondazione Torlonia, creata nel 2014, per volere del principe Alessandro Torlonia (1925-2017), con lo scopo di preservare e promuovere la Collezione.
In mostra saranno visibili i pezzi pertinenti al Museo Torlonia alla Lungara, sorto intorno al 1875 e chiuso, tra annose polemiche, alla fine degli anni ’70 del secolo scorso. Restaurate grazie al contributo di Bulgari, le opere saranno presentate, ha continuato Settis, «secondo un racconto giocato su due piani: la qualità e la storia. La qualità, assolutamente strepitosa dei singoli pezzi, e la storia della collezione, l’ultima grande collezione principesca, creata con grande lungimiranza culturale, e che, di per sé, si presenta come una collezione di collezioni». Il primo nucleo della Collezione risale agli inizi del 1800, quando, tramite asta pubblica, entrano nel patrimonio Torlonia le opere possedute dallo scultore e restauratore Bartolomeo Cavaceppi (1717-99).
La Collezione si arricchirà ulteriormente nel corso del secolo: nel 1816, ad esempio, avverrà l’acquisto di circa 270 opere del marchese Vincenzo Giustiniani, la più nota raccolta di sculture antiche del Seicento. La notizia dell’imminente esposizione dei marmi Torlonia ha subito creato numerose richieste da parte di musei stranieri che, nel prossimo futuro, al termine della tappa romana ospiteranno i pezzi.
«Stiamo selezionando, ha affermato il ministro Dario Franceschini, le autorevolissime richieste che già stanno pervenendo da tutto il mondo. Al termine del tour espositivo, che toccherà importanti musei internazionali, lavoreremo affinché le opere Torlonia trovino a Roma una sede definitiva. Lo Stato, in questo senso, è disponibile nel mettere a disposizione un proprio immobile nel quale le sculture, che resteranno di proprietà Torlonia, saranno permanentemente esposte. Sarà un gioiello unico, tra i tanti che già Roma possiede. Ho appena avuto il privilegio di vedere una parte delle opere che andranno ai Musei Capitolini: si esce storditi da tanta bellezza stupefacente».
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