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Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliGià da alcuni anni i proprietari della Casa Battló (gli eredi Bernat, famiglia già alla guida dell’azienda produttrice dei celebri Chupa Chups) hanno dimostrato di volersi aprire all’arte contemporanea. Dopo i «mapping» con cui trasformano per una notte all’anno il paseo de Gracia, cuore pulsante del centro modernista di Barcellona, adesso hanno deciso di aprire uno spazio permanente dedicato alle produzioni di artisti contemporanei, invitati a ripensare e reinterpretare l’eredità di Gaudí.
I lavori per trasformare in una sala espositiva il secondo piano dell’edificio, chiuso ormai da decenni, inizieranno la prossima settimana, sotto la direzione dello studio di architettura Mesura di Barcellona. Storicamente occupato da appartamenti residenziali e in seguito adibito a laboratorio di restauro e manutenzione, il secondo piano di Casa Batlló sarà aperto al pubblico per la prima volta come galleria dedicata all’arte contemporanea il 31 gennaio 2026, e sarà il primo atto delle iniziative per ricordare Antoni Gaudí, in concomitanza con il centenario della sua morte avvenuta il 10 giugno 1926 a 74 anni.
La mostra inaugurale, curata da United Visual Artists, il collettivo artistico londinese fondato dall'artista britannico Matt Clark, che coniuga arte, architettura e tecnologia, dà inizio a «Casa Batlló Contemporary», un programma che vuole promuovere un dialogo tra passato e futuro, collocando l’eredità di Gaudí in un contesto contemporaneo. «Vogliamo esplorare la visione radicale di Gaudí attraverso l’arte e l’architettura da una prospettiva contemporanea, rimanendo fedeli al suo spirito innovativo e dirompente, in sintonia con il dinamismo dell’attuale scena artistica barcellonese», ha affermato María Bernat, direttrice di «Casa Batlló Contemporary», sottolineando che l’apertura di questa nuova galleria riafferma il duplice impegno per l’innovazione culturale e una rigorosa conservazione.
La trasformazione del secondo piano in una galleria rispetta l’essenza dell’edificio, senza rinunciare a un linguaggio architettonico contemporaneo. Lo spazio è stato restaurato, preservando con cura le parti originali rimaste intatte (principalmente elementi in legno e vetrate) ed è stato reinterpretato come punto d’incontro tra memoria architettonica e creazione artistica contemporanea. L’elemento più innovativo è un soffitto metallico curvo, serigrafato con onde concentriche che evocano la caduta di una goccia d’acqua nelle acque calme di un lago.
«Realizzato con tecnologia robotica, questo soffitto conferisce allo spazio un’identità unica, perfezionandone al contempo la struttura, ha spiegato Carlos Dimas, cofondatore dello Studio Mesura. Lavorare su un edificio di Gaudí è un sogno, ma anche un’enorme responsabilità. Il nostro obiettivo era creare un’eco della sua opera, un sussurro che arricchisse il suo universo senza alterarlo». L’accesso alla sala espositiva si potrà acquistare nel pacchetto del tour culturale di Casa Batlló o come biglietto a sé.
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