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Leggi i suoi articoliSe i numeri delineano i contorni di un anno complesso, la loro interpretazione rivela invece un risultato incoraggiante. Ha fatto rumore il -23% che Sotheby’s, negli scorsi giorni, ha annunciato in relazione al fatturato 2024, limato al ribasso da un mercato prudente e intimorito dal difficile panorama politico ed economico. Eppure, se il tonfo pare clamoroso, è solo perché il punto da cui la casa d'aste partiva era particolarmente alto. Nel 2023, la maison aveva fatturato 7,9 miliardi di dollari, non così distante dagli 8 miliardi record del 2022, e il 40% in più rispetto al 2019. Dunque i 6 miliardi di dollari del 2024 rappresentano più una normalizzazione che un fallimento. Anche perché, a ben guardare, è in ogni caso il miglior risultato a livello globale. La rivale di sempre, la più agguerrita, Christie’s, si è fermata a 5,7 miliardi. E se la sua perdita è stata del 6% è solo perché il fatturato 2023 era di 6,2 miliardi.
Tale analisi, unita alle nuove sedi inaugurate a Hong Kong e Parigi, al nuovo headquarter che aprirà a New York nel 2025 e alla prima asta internazionale in Arabia Saudita, in programma l'8 febbraio, aggiunge solidità agli investimenti che Sotheby’s ha avviato per il futuro. Solidità che si è manifestata in modo plastico in Italia, dove nel 2024 la casa d'aste si è mantenuta sui livelli d'eccellenza che aveva raggiunto l'anno passato. Milano ha infatti rappresentato una nicchia felice per Sotheby’s, che con le due vendite, di aprile e novembre, ha incassato quasi 20 milioni di euro complessivi, in linea con il 2023. Con l'aggiudicazione da copertina rappresentata dal top lot italiano dell'anno, «Mobili in una valle» (1927) di Giorgio de Chirico (1,9 milioni), a coronare una serie di vendite rilevanti, come un «Concetto Spaziale» di Lucio Fontana (1,4 milioni di euro) e una «Natura morta» (1956) di Giorgio Morandi (1,4 milioni di euro). Laddove Christie’s ha rinunciato a esitare, dirottando definitivamente su Parigi tutta l'offerta proveniente dall'Italia, la maison del magnate franco-israeliano Patrick Drahi trova nel nostro Paese particolari soddisfazioni. E le ragioni per continuare a puntarci.
Già programmata quindi la consueta asta primaverile di arte moderna e contemporanea, che quest'anno si terrà dal vivo il 28 maggio 2025, a Milano, nella storica sede di Palazzo Serbelloni. Come da tradizione, in catalogo una selezione di grandi maestri italiani, da Lucio Fontana a Ettore Spalletti, da Piero Dorazio a Alighiero Boetti, insieme a capolavori di artisti internazionali. Un appuntamento da cerchiare in rosso sul calendario artistico dell'anno, sempre più ricco, competitivo e attrattivo anche al di fuori dei nostri confini. Miart è ormai una fiera dallo status internazionale, così come i suoi collezionisti. La città stessa, con i suoi musei e spazi indipendenti, offre una proposta culturale di prima fascia. Anche il panorama delle gallerie è in continua crescita, basti vedere l’arrivo in città di Thaddaeus Ropac, che in autunno aprirà il suo primo spazio in Italia. Un ambiente da cui Sotheby’s non ha intenzione di sottrarsi, puntando invece a rafforzare il suo ruolo di leader, a questo punto incontrastato, del mercato secondario italiano.
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