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Una veduta dell’area archeologica di Tharros

Foto: Ministero della Cultura

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Una veduta dell’area archeologica di Tharros

Foto: Ministero della Cultura

132 reperti di ritorno in Sardegna dal Museo di Brighton

Provengono dalla necropoli di Tharros, furono acquistati nel XIX secolo da un deputato al Parlamento britannico e dovrebbero arrivare al Museo di Cabras entro novembre

Gaspare Melchiorri

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È stato formalizzato il 2 settembre presso il Brighton and Hove Museum l’accordo tra il museo britannico e la Fondazione Mont’e Prama per la restituzione al Museo Civico di Cabras (Or) di 132 reperti archeologici provenienti dalla necropoli di Tharros. L’intesa, autorizzata dal Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura italiano, segna un momento storico per il recupero del patrimonio archeologico sardo.

I preziosi manufatti vennero esportati nel Regno Unito alla metà del XIX secolo e successivamente donati al Museo di Brighton da Lord James White, deputato al Parlamento britannico, tra il 1861 e il 1874, quando l’istituzione museale venne insediata nei Royal Pavilion. Gli oggetti erano stati acquistati da White durante i suoi soggiorni in Sardegna.

La delegazione era guidata dal presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni, accompagnato da Maura Vargiu e Georgia Toreno, funzionarie della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna. La Soprintendenza ha ricevuto l’incarico di seguire l’istruttoria per le modalità di trasporto, consegna e ingresso dei reperti in territorio italiano, che sarà poi autorizzata dalla Direzione generale del Ministero.

Dal lato britannico, l’accordo è stato siglato da Dan Robertson, curatore della sezione Storia locale e Archeologia del Brighton Museum, e dal suo predecessore Andy Maxted. Fondamentale è stato il ruolo dell’avvocato Ugo Tanda, figlio del filologo sardo Nicola Tanda, che insieme a Maxted ha avviato la procedura per la restituzione in partnership con la Fondazione Mont’e Prama.

Muroni ha parlato di momento storico: «La Fondazione contribuisce, con le sue attività di relazione internazionale con gli altri attori della gestione e valorizzazione dei beni culturali, ad aprire una strada per il ritorno in Sardegna di importanti pezzi del patrimonio archeologico, che nel corso dei secoli sono stati portati via dall’isola. Lo fa seguendo un percorso istituzionale, nello spirito del mandato assegnato dai fondatori Ministero della Cultura, Regione Sardegna e Comune di Cabras».

«La nostra presenza a Brighton rientra nell’ottica dell’incarico affidatoci dalla direzione generale del Ministero per accertare l’autenticità dei reperti», ha dichiarato Maura Vargiu. «Il lavoro istruttorio è stato completato per la parte che riguarda l’esame dei materiali, da effettuarsi necessariamente nel museo di Brighton, ora ci resta la parte di studio e verifica dei dati acquisiti». 

Dan Robertson ha espresso grande soddisfazione: «Finalmente, dopo tanti anni, siamo quasi arrivati al momento di restituire questi oggetti a Cabras. È un momento emozionante per tutte le parti coinvolte. Siamo felicissimi di poterli riportare a casa. Sono rimasti a Brighton per più di un secolo, ma oggi sarebbe difficile mostrarli ancora. Perciò restituirli al loro Paese d’origine è qualcosa di straordinario».

L’avvocato Ugo Tanda ha ricordato l’origine del progetto: «L’ormai ex curatore Andy Maxted mi disse che circa 10-15 anni fa scoprì in deposito una collezione straordinaria di oggetti da Tharros, ma non trovavamo la chiave per poter pensare e poi perfezionare un eventuale accordo di restituzione. L’incontro con il presidente Muroni si è rivelato fortunato: in un anno e mezzo siamo arrivati a un risultato straordinario per la nostra isola».

I reperti dovrebbero arrivare a Cabras entro novembre. Dopo le necessarie operazioni di restauro e ripulitura, nella primavera del 2026 saranno esposti in una mostra temporanea nel Museo Marongiu.

Gaspare Melchiorri, 03 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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132 reperti di ritorno in Sardegna dal Museo di Brighton | Gaspare Melchiorri

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