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Castello di Issogne.

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Castello di Issogne.

A Issogne, Georges de Challant il mecenate che trasformò la fede in arte

Al Castello di Issogne, la mostra celebra Georges de Challant e la sua committenza artistica, dal Messale miniato del 1499 alle tavole d’altare. Un percorso che unisce storia, arte e devozione nobiliare in Valle d’Aosta

Nicoletta Biglietti

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Nel cuore meridionale della Valle d’Aosta, è una committenza artistica a guidare il percorso di «Incantevoli immagini dagli altari di Georges de Challant», mostra inaugurata il 20 settembre 2025 al Castello di Issogne. Il progetto offre al pubblico un affondo alla scoperta del gusto, della sensibilità e della «capacità di patronage» di uno dei signori più raffinati del territorio, Georges de Challant. La mostra racconta non solo le opere commissionate dal feudatario, ma anche il contesto culturale e artistico in cui queste presero forma, svelando un mondo di fede, arte e vita nobiliare che attraversa secoli di storia valdostana.
È stato infatti sotto Georges de Challant, priore commendatario di Sant’Orso e signore del feudo, che il castello di Issogne ha raggiunto il suo massimo splendore alla fine del Quattrocento. Secoli più tardi, alla fine dell’Ottocento, il pittore e collezionista Vittorio Avondo intraprese un restauro e un riarredo attento e filologico, ispirandosi proprio alla storia e alla ricchezza artistica lasciata da de Challant. Ricollocando arredi e opere sacre, Avondo restituì al castello l’atmosfera di una dimora nobiliare ancora viva nella memoria storica, valorizzando allo stesso tempo le tracce della committenza del feudatario e il patrimonio artistico conservato tra le sue mura. E proprio su questo intreccio di storia, arte e restauro prende forma oggi la mostra. Tra i nuclei espositivi più rilevanti spicca il «Messale miniato di Issogne» (1499), commissionato dallo stesso de Challant per la cappella del castello e tornato nel 2019 alle Collezioni regionali della Valle d’Aosta dopo secoli di passaggi ereditari. Il manoscritto, finemente decorato, rappresenta uno dei migliori esempi di miniatura tardogotica della regione e testimonia la cura con cui il mecenate seguiva le proprie commissioni artistiche.
L’apertura straordinaria della sala della Sacrestia permette di ammirare le quattro tavole dell’altare a sportelli, recuperate dai pittori Artari di Verrès e ricollocate da Avondo nella cappella. Per la prima volta il pubblico può osservare entrambe le facce dei pannelli, apprezzando i colori, la qualità pittorica e i dettagli originari. Le tavole dialogano con le opere già presenti nella Sacrestia provenienti dalla Collegiata di Sant’Orso, tra cui «Sant’Antonio abate e i suoi devoti» e «La Messa di San Gregorio», confermando Georges de Challant come probabile committente di un intero ciclo di capolavori sacri.
A completare il percorso espositivo, la statua della «Vergine Assunta», proveniente dalla casa parrocchiale di Champoluc, è presentata insieme ai cinque angeli originari – un tempo conservati in diverse sale del castello. L’insieme restituisce al pubblico la composizione originale della macchina d’altare, offrendo uno sguardo completo sulla configurazione degli spazi sacri e sulla devozione nel contesto nobiliare del tempo. 
Nelle sale, ogni opera e ogni dettaglio architettonico raccontano la sinergia tra committente, artista e luogo. Dal Messale miniato alle tavole dipinte, passando per le sculture e gli arredi sacri, i manufatti restituiscono la complessità di una committenza illuminata e la ricchezza di un patrimonio artistico che ancora oggi sorprende per qualità e raffinatezza.

VALLE D’AOSTA. Castello di Issogne, Piazza Castello, Issogne, 0125929373, beniculturali@regione.vda.it, Ott – Mar 10-13/14-17, Apr – Set 9 – 19, «Incantevoli immagini dagli altari di Georges de Challant», dal 20 settembre 2025 

Altare del Castello d'Issogne durante il restauro. Courtesy Castello di Issogne

Nicoletta Biglietti, 28 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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