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Redazione
Leggi i suoi articoliStamattina, 30 giugno, intorno alle ore 8, un episodio preoccupante ha portato su tutti gli organi di informazione uno dei simboli della Milano contemporanea: una parte dell’insegna installata sulla sommità della Torre Generali, meglio nota come Torre Hadid, ha mostrato un grave cedimento strutturale, costringendo le autorità a evacuare e chiudere l’intera area delle Tre Torri a CityLife. L’edificio, progettato dallo studio Zaha Hadid Architects e realizzato tra il 2014 e il 2017, rappresenta uno dei simboli del nuovo skyline cittadino e insieme alla Torre Isozaki e alla Torre Libeskind forma il celebre trio architettonico di CityLife. L’incidente di questa mattina ha portato l’attenzione su un tema cruciale per l’architettura contemporanea: la gestione della manutenzione e la durabilità degli elementi esposti agli agenti atmosferici.
Secondo le prime ricostruzioni, alcuni residenti e lavoratori presenti nei pressi della piazza hanno segnalato l’anomalia dell’insegna, apparsa inclinata e parzialmente collassata verso l’interno della struttura. Immediate le operazioni di messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco, affiancati da tecnici e ingegneri strutturali. Il cedimento ha interessato un elemento installato oltre i 170 metri d’altezza: un’altezza che, in caso di distacco completo, rappresenterebbe un rischio potenziale elevatissimo per l’incolumità pubblica. Le autorità hanno dunque disposto la chiusura dell’intera piazza sottostante, la sospensione della fermata della linea M5 della metropolitana e l’evacuazione dell’adiacente centro commerciale.
La Torre Generali è parte integrante del masterplan di CityLife, ambizioso progetto di rigenerazione urbana che ha trasformato l’ex polo fieristico di Milano, abbandonato in seguito al trasferimento della Fiera a Rho Pero nel 2005. Situato direttamente sopra la nuova stazione della linea M5 Tre Torri, CityLifeospita parchi pubblici, zone residenziali, quartieri commerciali e sedi aziendali, configurandosi come il più ampio spazio pubblico realizzato a Milano dopo l’apertura del Parco Sempione, oltre 130 anni fa. Ogni anno, milioni di visitatori, pendolari e residenti attraversano questo nuovo polo urbano, che unisce ai progetti di celebrati architetti, spazi verdi e infrastrutture metropolitane in un sistema fortemente interconnesso.
L’intera area è stata isolata per consentire i rilievi tecnici. I controlli, condotti anche tramite droni e piattaforme aeree, stanno verificando la tenuta della struttura collassata e la presenza di altri potenziali punti critici. In parallelo si monitora il suolo, per individuare eventuali frammenti già distaccati. Le ipotesi al vaglio includono l’usura dei materiali, possibili difetti nei sistemi di ancoraggio, vibrazioni dovute a micro-movimenti della struttura e le condizioni meteo particolarmente avverse degli ultimi giorni. Non sono stati al momento rilasciati comunicati ufficiali sulle cause del collasso, ma gli interventi proseguiranno nei prossimi giorni con la massima cautela.
La Torre Hadid (detta anche «Lo Storto»), architettura dalla forma “organica” e fortemente scultorea, è un esempio di progettazione avanzata in particolare nella sua componente di ingegneria strutturale, ma il suo profilo sinuoso e la complessità delle superfici rendono necessarie operazioni di manutenzione estremamente specifiche. La notizia del dissesto sulla sommità dell’edificio ha avuto un’eco immediata sui social: foto e video dell’insegna inclinata hanno fatto rapidamente il giro della rete, accompagnati da commenti tra l’allarmato e il sarcastico. Alcuni utenti sostengono che i segni del problema fossero già visibili nei giorni precedenti, ma al momento non esistono conferme ufficiali. Preoccupazione anche tra i residenti del quartiere, molti dei quali lavorano o transitano quotidianamente nella zona.
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