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Camilla Bertoni
Leggi i suoi articoliQuattro vasi attici e magnogreci, realizzati da artigiani di Atene o del sud della penisola italica tra VI e III secolo a.C., testimonianza della cultura della Grecia d’Occidente. Sono i vasi selezionati tra i molti pezzi di archeologia della Collezione delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, attorno ai quali è stata costruita una mostra dal taglio inedito nella sede di Vicenza di Palazzo Leoni Montanari: «Ceramiche e nuvole. Cosa le antiche ceramiche greche raccontano di noi», dove per nuvole si intendono quelle dei fumetti.
A quattro giovani disegnatori e illustratori è stato affidato il compito di interpretare e raccontare le storie raffigurate sulle quattro ceramiche scelte dal curatore Francesco Poroli, che presiede la vicentina Associazione Illustri, in collaborazione con la quale la mostra è stata realizzata. Ceramiche scelte in mezzo alle centinaia della Collezione Intesa Sanpaolo in quanto depositarie nelle loro figure di quattro temi universali, correlati ad altrettanti personaggi della mitologia.
Elena è emblema del femminile e degli stereotipi che lo accompagnano, come quello della bellezza al centro del cratere a figure rosse datato al 460-450 a.C.; Dioniso è protagonista del tema della diversità nel cratere a figure rosse leggermente precedente e attribuito al Pittore di Leningrado; Aiace incarna i conflitti e le guerre, tema al centro del cratere apulo a figure rosse del 330-310 a. C. prodotto nell’officina del cosiddetto Pittore di Baltimora; Eros, simbolo dell’amore, dei sentimenti e del desiderio, è protagonista nel cratere apulo del 360-340 a.C., realizzato nello stile che prende il nome dalla città di Gnathia o Egnazia.
«Platone ha scritto che le questioni importanti della filosofia sono, in fondo, pochissime, scrive il curatore nell’introduzione alla mostra. In qualche modo vale anche per la vita. Dalla felicità all’amore, dalla vita alla morte, dalla forza all’amicizia: le vere domande, le vere questioni sono sempre le medesime, di generazione in generazione, dai tempi antichi fino a oggi. Cambiano gli strumenti e, forse, le risposte, ma le domande restano le stesse. 2.500 anni fa come oggi».
La visione proposta da questa mostra non è prettamente archeologica, anche se gli antichi manufatti sono accompagnati da una scheda che ne offre una presentazione scientifica.
È piuttosto una visione, favorita dalla lettura dei quattro giovani disegnatori, che intende avvicinare a temi specialistici un pubblico giovane e vario. Lorenza Natarella ha lavorato sul tema del femminile, Elisa Macellari su Dioniso mentre Fabio Pia Mancini su Aiace, Giovanni Esposito, in arte Gio Quasirosso, ha portato il tema di Eros ai tempi attuali.
«Valorizziamo le nostre collezioni con riletture sempre nuove delle opere, per riscoprirne bellezza, valore e attualità, spiega Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo e Direttore Generale delle Gallerie d’Italia. Questo è il significato di “Ceramiche e nuvole” che, con Illustri, affida all’estro di giovani artisti il racconto dei nostri preziosi vasi. I loro lavori originali evidenziano come le opere antiche siano ancora oggi vicine alla sensibilità e ai temi contemporanei. Le Gallerie d’Italia sono luogo di creatività e condivisione per mantenere vivo il legame tra il patrimonio culturale e la comunità».
In dialogo quindi due linguaggi solo apparentemente lontani, tra le ceramiche nelle teche e le tavole illustrate a fumetto alle pareti, in un progetto inedito, che punta a far conoscere i preziosi reperti che provengono da Ruvo di Puglia, vivace centro antico nell’attuale provincia di Bari. La collezione era in origine di proprietà della famiglia Caputi, che dal 1830 iniziò a raccogliere, evitandone la dispersione, i vasi venuti alla luce dagli scavi condotti a Ruvo.
La raccolta, confluita nel patrimonio d’arte della Banca sin dal 1999, è conservata nelle Gallerie d’Italia di Napoli, mentre il museo di Vicenza è sede di un’attività di valorizzazione incentrata su piccoli nuclei di ceramiche selezionate dalla raccolta. In chiusura dell’esposizione è presentata una selezione fotografica della celebre Hydria (kalpis) attribuita al Pittore di Leningrado, che fa parte della Collezione Intesa Sanpaolo, e un video animato, realizzato dai giovani talenti Lunastorta e Walter Dessì, che crea un parallelismo tra gli artigiani di un tempo e i creativi di oggi. Con grande attenzione al tema dell’accessibilità, l’esposizione è dotata di supporti tattili e riproduzioni 3D, per ridurre le barriere culturali, sensoriali, motorie, intellettive e psichiche.

Cratere a volute apulo a figure rosse, 330-310 a.C., Officina del Pittore di Baltimora, Collezione Intesa Sanpaolo