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Uno dei 13 imponenti rilievi del Parco archeologico di Faida a Duhok

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Uno dei 13 imponenti rilievi del Parco archeologico di Faida a Duhok

A piedi lungo l’antico canale assiro di Sennacherib

Nel nord dell’Iraq aperto il Parco archeologico di Faida, visitabile anche virtualmente

Melania Lunazzi

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È stato da poco inaugurato a Duhok, nel Kurdistan iracheno, il Parco archeologico di Faida dedicato al complesso d’irrigazione assiro risalente a 2.700 anni fa circa. Nato grazie alla collaborazione tra la missione archeologica dell’Università di Udine e la Direzione delle Antichità di Duhok il parco è frutto del progetto Kurdish-Italian Faida Archaeological Project (Kifap) iniziato nel 2019 e diretto da Daniele Morandi Bonacossi, dell’Ateneo friulano, e da Bekas Jamaluddin Hasan della Direzione delle Antichità di Duhok, progetto che ha comportato, oltre allo scavo, le contestuali fasi di documentazione, protezione, restauro e valorizzazione.

Il complesso accoglie ora un percorso di visita che permette di osservare l’antico canale assiro scavato tra l’VIII e il VII secolo a.C., opera del re Sennacherib (704-681 a.C.) o, forse, già di suo padre Sargon II (721-705 a.C.). Il canale d’irrigazione è lungo oltre dieci chilometri e caratterizzato da tredici monumentali rilievi rupestri scolpiti lungo una delle sponde che rappresentano il sovrano costruttore in preghiera di fronte alle sette principali divinità del pantheon assiro (Ashur, Mullissu, Sin, Nabu, Shamash, Adad, Ishtar).

«Attraverso la musealizzazione dello straordinario complesso di arte rupestre di Faida, riferisce Morandi Bonacossi, l’Università di Udine restituisce alla comunità locale e internazionale un sito archeologico unico nell’intera Mesopotamia, ponendosi come università leader nella valorizzazione del patrimonio archeologico dell’Iraq». Faida è visitabile anche grazie a un tour virtuale.
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Vista notturna del canale irriguo con un rilievo in primo piano

Melania Lunazzi, 12 dicembre 2022 | © Riproduzione riservata

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A piedi lungo l’antico canale assiro di Sennacherib | Melania Lunazzi

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