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Margaritone d’Arezzo, «Madonna in trono con il Bambino e scene narrative» (particolare). Londra, National Gallery

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Margaritone d’Arezzo, «Madonna in trono con il Bambino e scene narrative» (particolare). Londra, National Gallery

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Ad Arezzo una tre giorni su Margaritone e la pittura aretina del Duecento

Il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna ospita un convegno organizzato dalla Direzione regionale Musei Nazionali Toscana del MiC, dalla Scuola Universitaria della Svizzera, dalla National Gallery di Londra e dalla National Gallery of Art di Washington

Vittorio Bertello

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Da giovedì 9 a sabato 11 ottobre il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo ospita il convegno internazionale «Duecento Painting: the Art and Technique of Margarito d’Arezzo and his Contemporaries» («La pittura del Duecento: l’arte e la tecnica di Margaritone d’Arezzo e dei suoi contemporanei»), organizzato dalla Direzione regionale Musei Nazionali Toscana del Ministero della Cultura, dalla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, dalla National Gallery di Londra e dalla National Gallery of Art di Washington in collaborazione con la Fondazione Arezzo Intour nell’ambito del progetto Muar-Musei di Arezzo.

Il convegno, introdotto da Stefano Casciu, direttore regionale Musei nazionali Toscana, è il risultato di un progetto di ricerca quinquennale sull’opera di Margaritone d’Arezzo (1240 ca-1290), volto ad approfondire lo studio dei materiali pittorici utilizzati dal maestro aretino e ad indagarne la tecnica compositiva; verranno presentati i risultati analitici di recenti studi sui dipinti di Margaritone e dei suoi contemporanei, che hanno permesso di ampliare la conoscenza delle tecniche di pittura del XIII secolo e del loro contesto storico-culturale.

Avviato nel 2020 con la collaborazione tra la National Gallery di Londra e la National Gallery of Art di Washington per la condivisione dei risultati degli studi scientifici condotti sui dipinti di Margaritone conservati nei due musei, il progetto «Margarito d’Arezzo: uno studio sui materiali e le tecniche pittoriche» ha in seguito coinvolto il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, che conserva tre opere dell’artista. Si tratta della «Madonna di Montelungo» (1250), proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Montelungo in Valdarno, nei pressi di Terranuova Bracciolini, e i due «San Francesco d’Assisi», provenienti dai conventi di Sargiano (1260-75) e di Ganghereto (1260-85).

Nel 2023 ha preso parte alla ricerca anche la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, che ha svolto indagini non invasive sul Dossale del Santuario di Santa Maria delle Vertighe di Monte San Savino, raffigurante la «Madonna con il Bambino in trono con quattro scene della vita della Vergine e sei santi» (1269-83), opera di Margaritone e Restoro d’Arezzo, ospitato ed esposto al pubblico nel museo aretino, in occasione del restauro della chiesa che lo conserva.

Nel 2024 e nel 2025, l’accesso al progetto Mobile Laboratory (Molab) di E-Rihs.it, nodo italiano dell’Infrastruttura Europea di Ricerca per le Scienze del Patrimonio (E-Rihs), coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), ha permesso analisi non invasive in situ con strumentazioni all’avanguardia sui dipinti conservati al Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna e sul Dossale delle Vertighe.

Nella circostanza sono state impiegate anche tecnologie avanzate non invasive, come la spettroscopia di fluorescenza a raggi X a scansione (Ma-Xrf), la mappatura di diffrazione a raggi X (Xrd) e la spettroscopia di «imaging iperspettrale» (Hsi). Era la prima volta che si applicava questo genere di tecnologie su dipinti del Duecento.

Integrando dati analitici e ricerche storico-artistiche, la ricerca ha evidenziato la raffinata tecnica pittorica di Margaritone, ripercorrendo il contesto storico della sua produzione artistica. Nel composito panorama artistico del XIII secolo, Margaritone, a lungo considerato pittore rozzo e provinciale, nonostante il parere contrario espresso da Roberto Longhi (1948), emerge definitivamente come uno dei principali artisti toscani del Duecento, fondamentale per la nascita della pittura italiana su tavola che prende avvio dalla pittura bizantina e si evolverà poi con Cimabue e Duccio.

Il programma del convegno, articolato secondo sessioni tematiche, riflette l’approccio multidisciplinare del progetto di ricerca, con contributi di studiosi, ricercatori e professionisti operanti in differenti settori, dagli studi storico-artistici alle analisi scientifiche, dalle ricerche tecniche al restauro e alla conservazione, e prende in considerazione molteplici aspetti della produzione artistica del Duecento, comprendenti non solo le opere su tavola, ma anche sculture, pitture murali, tessuti e miniature.

Il programma comprende, nelle prime due giornate, la visita del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo e si concluderà, sabato 11, con la visita al dossale di Margarito e Restoro d’Arezzo presso il Santuario della Vertighe a Monte San Savino. Il convegno sarà bilingue, con interventi in lingua italiana e inglese. La partecipazione, in presenza o da remoto, è riservata agli iscritti. L’iniziativa ha beneficiato della collaborazione della Fraternità Francescana di Betania del Santuario delle Vertighe.

Vittorio Bertello, 07 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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