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Redazione
Leggi i suoi articoliÈ morto il 28 gennaio a Milano, all’età di 65 anni, il giornalista e saggista Paolo Manazza. Intellettuale poliedrico nel campo delle arti visive, era anche pittore. Laureato in Filosofia teoretica all’Università Statale di Milano, ha collaborato con testate come «L’Espresso», «La Stampa» «Repubblica» e ultimamente per il «Corriere della Sera» e «Il Mondo».
Ha diretto anche il portale specializzato in arte ArtsLife.com. Manazza è stato anche docente presso l’Accademia di Brera, dove ha insegnato Teoria del Mercato Multimediale dell’Arte e altre discipline nei Master post-laurea. Il suo contributo al mondo dell’arte e della cultura gli è valsa, nel 2005, l’onorificenza di «Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana», conferitagli dall’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
Nel 2008 ha debuttato come pittore pubblico con la mostra «ViceVersa: i quadri di un critico presentati dagli artisti», presso la Fondazione Maimeri. Questa esposizione ha offerto una riflessione ironica e provocatoria sul mondo dell’arte: i suoi lavori sono stati commentati dagli artisti stessi, che hanno firmato il «Manifesto Viceversa». L’intero ricavato delle vendite è stato destinato all’acquisto di vernici distribuite ai giovani artisti, segno del suo impegno a supportare nuove generazioni.
Come pittore, Manazza traeva ispirazione dall’astrattismo informale americano, influenzato da Willem de Kooning, e unisce stili astratti americani, italiani e francesi. Manazza sosteneva che la pittura debba trasmettere significati poetici e «sublimi», dove la figura lascia spazio all’essenza pura del colore e della forma. Come pittore ha esposto in mostre personali e collettive in Italia, Francia, Monaco, Cina, Stati Uniti, Corea del Sud, Egitto e Moldavia.
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