Arabella Cifani
Leggi i suoi articoliNon è così comune, ultimamente, che film italiani vincano premi prestigiosi: si parte spesso per i festival cinematografici a cavallo, pieni di speranze e con tutte le trombe della stampa che suonano e si torna a piedi, e a mani vuote. Ogni tanto però capita il contrario. Il film «Guercino - Uno su Cento» ha infatti vinto nei giorni scorsi il prestigioso premio Best Historical feature al fine arts film all’undicesimo festival dedicato ai documentari d’arte di Venice in California. Il documentario finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, che ne è produttrice assieme alla Film Commission Emilia Romagna, è stato girato fra 2021 e 2022 e presentato per la prima volta a settembre 2023 a Cento.
È il racconto tra arte e vita di uno dei protagonisti della pittura europea del Seicento, artista ricco di delicati sentimenti, che conquistò gloria e fama internazionale grazie al suo talento. La storia di Guercino si intreccia indissolubilmente a quella del suo paese natale a cui rimase sempre legato, anche quando si trasferì a Bologna. Il pittore è amatissimo tutt’oggi, come è emerso in occasione del grave sisma del 2012, quando i centesi sono accorsi a salvare le sue opere. Giulia Giapponesi, la regista, è anche sceneggiatrice e produttrice creativa. Non è nuova a esperienze di cinema d’argomento artistico; nel 2019 ha infatti diretto e prodotto il documentario «Carracci. La Rivoluzione Silenziosa», primo di una serie sulla scuola emiliana che continua ora con questo film.
Seguendo lo stile già consolidato nel documentario su Carracci si raccontano la storia e le opere di Guercino on the road, in un viaggio scandito dalle interviste con esperti di storia dell’arte, e con Marco Riccòmini che guida lo spettatore alla lettura delle opere d’arte nei luoghi guercineschi. Un capitolo speciale, arricchito di materiale d’archivio, è dedicato al sisma che ha seriamente danneggiato le chiese del pittore mettendone in pericolo i capolavori. Dell’artista era profondo ammiratore Johann Wolfgang Goethe che giunse apposta a Cento per rendergli omaggio durante il Grand Tour il 17 ottobre 1786. Lo scrittore tedesco ha lasciato parole indimenticabili: «Scrivo dalla patria del Guercino (…) una piccola e simpatica città, ben costruita, piena di movimento e di vita, linda, in mezzo a una pianura tutta coltivata a perdita d’occhio». Goethe notava che il suo nome era «sacro tanto sulle labbra dei fanciulli che degli adulti», e visitando le chiese cittadine, ne aveva apprezzato il carattere «intimamente esperto, virilmente integro, senza forzature». Il film restituisce tutto ciò e porterà in giro per il mondo la memoria e la fama di un grande italiano.
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