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Credits Roberto Magliano - Gruppo Fotografico Albese

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Alba si candida a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027 con «Le fabbriche del vento»

Alba presenta la sua candidatura a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027 con un progetto che unisce mostre, residenze d’artista e iniziative di rigenerazione urbana. Il programma coinvolge anche i comuni limitrofi e mira a creare una rete culturale stabile e sostenibile, trasformando l’arte in leva di sviluppo sociale, economico e culturale

Nicoletta Biglietti

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Alba sceglie l’arte contemporanea come chiave per immaginare il proprio futuro e si candida ufficialmente a Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2027 con «Le fabbriche del vento». Non un «semplice» programma di eventi, ma un progetto permanente che intreccia ricerca, partecipazione e apertura internazionale, con l’ambizione di rigenerare territori, comunità e linguaggi. Promosso dal Comune di Alba e curato dal Comitato presieduto da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, con il sindaco Alberto Gatto e Nicolas Ballario come segretario, il progetto sarà valutato dalla giuria del Ministero della Cultura, che il 16 ottobre 2025 ascolterà le audizioni delle quattro città finaliste.
Il titolo della candidatura, «Le fabbriche del vento», prende spunto da due grandi tele dell’artista albese Pinot Gallizio (1902-1964), figura che fece di Alba un laboratorio politico e creativo. Per Gallizio, infatti, l’arte non era mai gesto solitario, ma esperienza condivisa, capace di contaminare territori e generazioni. Il progetto raccoglie quello spirito e lo proietta nel presente, proponendo l’arte come processo corale, sperimentale e trasformativo.
Il programma inaugurale del 2027 renderà omaggio proprio a Gallizio, con una mostra che rilegge la sua opera alla luce delle sfide contemporanee – curata da una figura di primo piano del panorama artistico internazionale non ancora svelata. Accanto a questa, una grande esposizione dedicata allo storico dell’arte albese Roberto Longhi, reinterpretata attraverso la visione di un artista contemporaneo.
«La nostra candidatura – riferisce Patrizia Sandretto Re Rebaudengo nasce dall’idea di Alba come città che custodisce una storia millenaria, ma che sa aprirsi al mondo attraverso l’eccellenza del vino, del cibo, del tartufo, dell’editoria e della cultura. La nostra visione è chiara: vogliamo trasformare Alba e il suo territorio in un laboratorio di innovazione culturale, sociale ed economica, dove l’arte contemporanea diventi strumento di trasformazione sociale e sviluppo sostenibile. Immaginiamo questa candidatura come un seme portato dal vento. Un seme che germoglia, cresce e lascia un’eredità duratura anche oltre il 2027»
Alba 2027 punta infatti a creare una filiera culturale e produttiva stabile, con mostre, residenze d’artista, installazioni site-specific, percorsi educativi e momenti di formazione. La programmazione non si limita agli spazi centrali della città, ma coinvolge quartieri periferici, campagne, scuole e ospedali, ribadendo l’arte come leva di rigenerazione sociale e urbana. 
Il programma si configura anche come «Anno I della Biennale delle Langhe», manifestazione internazionale diffusa sul territorio UNESCO delle Langhe-Roero e Monferrato. La rassegna si propone come lascito della candidatura, chiamando artisti, curatori e studiosi a confrontarsi con paesaggi e comunità.
«Abbiamo scelto di aderire a questo progetto – conferma il sindaco di Alba Alberto Gattoper dare vita a un’iniziativa unitaria, con Alba come capofila, ma aperta a un territorio molto più ampio. L’obiettivo è costruire una rete di collaborazione tra enti pubblici e privati per raccontare la creatività del nostro tempo, valorizzando luoghi simbolici del territorio. Si tratta di un progetto tanto ambizioso quanto strategico per la città. Un modello partecipativo e coinvolgente che crediamo possa fare davvero la differenza».
La candidatura non riguarda infatti solo Alba, ma abbraccia l’intero territorio circostante. Il modello delle «Capitali Sorelle» mette in rete Bra, Neviglie, Guarene, Alta Langa, Roero e Monferrato: un sistema policentrico in cui comunità, generazioni e settori produttivi vengono connessi da un progetto comune.

Conferenza stampa di presentazione ufficiale della candidatura di Alba come Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2027. Nell'immagine, da sinistra, Alberto Gatto, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Nicolas Ballario.

A sostegno di questa visione, una fitta rete di enti e realtà economiche garantisce radicamento e sostenibilità: Fondazione CRC, Fondazione Ferrero, Fondazione CRT, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Ente Fiera di Alba, Confindustria, Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori Cuneo, Confartigianato, Associazione Commercianti Albesi, Centro Studi Beppe Fenoglio, Banca d’Alba, Fondazione Radical Design e Cantine Ceretto.
Cuore della candidatura sono i Progetti Diffusi, che vedono la collaborazione con istituzioni già radicate nel territorio: la Fondazione Ferrero ospiterà una grande mostra dedicata a un protagonista dell’arte contemporanea; Radis, progetto della Fondazione Arte CRT, per l’edizione 2027 si trasferirà da Cuneo ad Alba, invitando un artista a realizzare un’opera site-specific in dialogo con comunità e paesaggio; Casa Miroglio, in corso di acquisizione da parte del Comune, sarà uno dei nuovi centri culturali della città; con Vigne d’arte, cantine vinicole e gallerie italiane e internazionali collaboreranno per coniugare creatività e cultura enologica; insieme alla Fondazione Ospedale Alba-Bra verranno avviati interventi artistici negli spazi ospedalieri; e infine il progetto promosso da Letizia Moratti trasformerà Palazzo Callori a Vignale Monferrato in un centro d’arte contemporanea con le collezioni San Patrignano e Associazione Genesi.
Il progetto prevede anche l’ampliamento della sezione di arte contemporanea della Biblioteca Civica G. Ferrero, che sarà intitolata a Luca Beatrice e arricchita da un fondo bibliografico scientifico e digitale, accessibile gratuitamente. «La Biblioteca – riferisce Nicolas Ballario – è destinata a diventare uno dei principali punti di riferimento per libri e cataloghi d’arte. Un progetto pensato per rafforzare il ruolo della città nello studio e nella formazione artistica». 
La candidatura si completa con un ricco calendario di attività educative, percorsi di accessibilità secondo i principi del «design for all», workshop, festival e open call per artisti emergenti. Prevista anche una forma innovativa di rigenerazione urbana con l’uso di spazi sfitti del centro cittadino convertiti in luoghi espositivi e di sperimentazione curati da gallerie di design.
Sky Arte e «Il Giornale dell’Arte» accompagneranno il progetto come media partner, ideando attività dedicate alla scoperta del territorio attraverso linguaggi visivi e performativi.
«Alba 2027 è la sfida con cui vogliamo trasformare la città in un laboratorio culturale diffuso. La nostra comunità, forte delle sue radici, si apre al dialogo con i linguaggi dell’arte contemporanea e con figure di primo piano del panorama internazionale» dichiarano il sindaco Alberto Gatto e l’Assessora alla Cultura e Turismo Caterina Pasini.
La candidatura di Alba non si esaurisce quindi nella competizione nazionale, ma si propone come progetto strategico per i prossimi anni: un modello di capitale culturale diffusa, duratura e sostenibile, che intreccia innovazione artistica, rigenerazione territoriale e partecipazione collettiva. Un laboratorio aperto, dove comunità e istituzioni locali dialogano con il panorama internazionale, trasformando l’arte in leva di crescita sociale, culturale ed economica.

Conferenza stampa di presentazione ufficiale della candidatura di Alba come Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2027.

Nicoletta Biglietti, 29 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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