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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliIl 21 ottobre a Roma, nei saloni eleganti della Casa d’Aste Arcadia, leader nella vendita di opere d’arte, gioielli e arredi antichi e di design, andrà in scena un’asta destinata a lasciare un segno nel panorama artistico e civile della città: CAPOLAVORI DA COLLEZIONE | École de Paris, Avanguardie del Novecento e Antichi Maestri. Trentasei opere provenienti da un’importante eredità devoluta alla Fondazione Charlemagne verranno infatti messe all’incanto per sostenere il programma Periferiacapitale, da anni al fianco delle comunità delle periferie romane, promuovendo cultura condivisa, coesione sociale e rigenerazione urbana.
L’evento, che rappresenta un gesto concreto in cui la bellezza diventa risorsa per il futuro, riunisce firme di grande risonanza internazionale, attraversando secoli e movimenti. In posizione centrale figura «La Femme du Cordonnier» (1926-27) di Chaïm Soutine, olio potente e vibrante, esposto in passato a Parigi, Zurigo e Torino, con una base d’asta fissata a 200mila euro. Il pittore russo, naturalizzato francese, è stato uno dei più eminenti rappresentanti della Scuola di Parigi sebbene in vita non avesse aderito ad alcun movimento artistico. La moglie del calzolaio nella sua tela ha espressione malinconica e tratti cupi e lievemente caricaturali, tipicamente raffigurata secondo canoni espressionisti. A questo ritratto si contrappone: «Jeune Femme au Corsage Rouge et au Chapeau Jaune» (1900) di Auguste Renoir (base d’asta: 50mila euro). L’elegante e radiosa figura femminile esprime gioia di vivere e sensualità a partire dalla luce che le si irradia tutt’intorno sino alle tonalità delle sue vesti e del suo incarnato. Al contrario, dello stesso autore, la tela ovale «Tête de Femme» (1891; base d’asta: 20mila euro), esprime un lirismo più intimo e delicato. Accanto a questi lavori si distinguono la poesia atmosferica di Pierre Bonnard in «La Seine à Vernon» del 1930 (base d’asta: 50mila euro) e la scena urbana firmata da Maurice Utrillo, «Rue Norvis à Montmartre» (1920 ca), vibrante di memoria parigina (base d’asta: 20mila euro).

Pierre-Auguste Renoir, «Jeune femme au corsage rouge et au chapeau jaune», 1900

Pierre Bonnard, «La Seine à Vernon», 1930
A comporre questa costellazione di capolavori, anche opere di altri maestri come Max Ernst, Paul Signac, Edouard Vuillard, Kees van Dongen, Eugène Boudin, Pierre-Albert Marquet, Pablo Picasso e Katsushika Hokusai. Del pittore francese Eugène Boudin, che meritò da Corot il soprannome «re dei cieli» è la pregevole tavola «Laveuses au bord de la Touques» (1894-97) che ha base d’asta di 20mila euro, mentre di uno dei primi esponenti dei Fauves, Kees van Dogen, è «Place Pigalle-Halle aux vins» (1902): pur nella sua estrema stilizzazione, la scena legata alla caratteristica viabilità del tempo, con tanto di passanti e omnibus nel traffico cittadino, è rappresentata in tutta la sua vivacità e trasmette un forte senso di dinamismo. Il nucleo moderno dialoga con una sezione di maestri antichi, con opere di Carlo Manieri, Peter Hardimé, presente con una natura morta, e Cornelis van Poelenburgh, di cui offerto è un bell’olio su rame, «Atalanta e Ippomene» con base d’asta di 6mila euro. Spicca inoltre una suggestiva veduta lagunare, «Venezia, Veduta del Palazzo Ducale e della Piazzetta dal bacino di San Marco, con il Bucintoro all’ormeggio», di pittore veneto del XVIII secolo (base d’asta: 5mila euro). Infine, non passano inosservati i 4 deliziosi paesaggi su tele ovali di scuola emiliana del XVII secolo. Chi se li vuole aggiudicare deve partire da una base d’asta di 4mila euro

Pittore veneto del XVIII secolo Venezia, «Veduta del Palazzo Ducale e della Piazzetta dal bacino di San Marco, con il Bucintoro all’ormeggio»
Il valore di quest’asta però non si misura soltanto attraverso il pregio artistico dei singoli lotti, ma anche, e soprattutto, dall’uso che si farà del ricavato. I fondi raccolti saranno devoluti al programma attivo da cinque anni in tutti i Municipi di Roma: Periferiacapitale. Quest’ultimo è nato per contribuire alla trasformazione della città attraverso la valorizzazione della società civile e la creazione di relazioni di fiducia e accompagna oltre cento realtà territoriali impegnate a rendere i quartieri più inclusivi, solidali e vivi. «La collaborazione con Arcadia ci permetterà di trasformare un lascito di bellezza in energia viva per la città, dichiara Stefania Mancini, presidente di Fondazione Charlemagne, il ricavato sosterrà percorsi di rigenerazione urbana e sociale che nascono dalle periferie e che raccontano la visione di una Roma più solidale, coesa e inclusiva».
L’asta sarà preceduta da una preview riservata a collezionisti, stampa e istituzioni il 15 ottobre mentre le opere saranno esposte al pubblico dal 16 al 19 ottobre con orario continuato, e la mattina del 20 ottobre. «Sarà un evento, ha affermato Massimo Tagliatesta, direttore di Arcadia, in cui il collezionismo incontra la solidarietà e la bellezza diventa occasione di rinascita per le periferie». Grazie a questa vendita, il collezionismo si apre al futuro e l’arte torna a farsi strumento civile sotto il segno di Arcadia.
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