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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliDal 5 al 7 dicembre, con anteprime VIP il 3 e 4, Art Basel Miami Beach torna a dominare la scena internazionale chiudendo l’anno delle grandi fiere con la forza e il fascino che da oltre vent’anni la contraddistinguono. Con 283 gallerie provenienti da 43 Paesi e territori, l’edizione 2025 promette di essere una delle più ricche e cosmopolite di sempre, riaffermando la fiera come la «regina d’inverno» del calendario artistico globale. Più di due terzi degli espositori arrivano dalle Americhe, a testimonianza del ruolo di Miami come crocevia tra Nord e Sud, tra Stati Uniti, America Latina e Caraibi. Accanto ai colossi del mercato come Gagosian, Hauser & Wirth, Zwirner e Pace, entrano in scena 49 nuove gallerie. «La forza e il calibro degli espositori di quest’anno ribadiscono la centralità di Art Basel Miami Beach nell’ecosistema artistico globale. Questa edizione riflette la vitalità della produzione artistica in tutto il continente americano, che continua a plasmare la pratica artistica contemporanea, il mecenatismo e il dibattito a livello mondiale, nonché il ruolo della fiera come porta d’accesso fondamentale per introdurre artisti e prospettive internazionali all'avanguardia nel mercato americano. È audace, rigorosa e in sintonia con il momento», ha dichiarato la direttrice Bridget Finn, che firma la sua seconda edizione alla guida della fiera.
L’edizione di quest’anno mette in evidenza la ricchezza e la varietà della scena artistica statunitense grazie ad una nuova generazione di gallerie emergenti provenienti dalla scena downtown di New York e dalla West Coast, come Rebecca Camacho Presents, Catharine Clark Gallery, Diane Rosenstein Gallery e The Pit. La fiera amplia inoltre il proprio orizzonte oltre i centri artistici tradizionali. Da Dallas partecipa per la prima volta la Erin Cluley Gallery, mentre la Locks Gallery di Filadelfia torna dopo quasi vent’anni di assenza. Chicago mantiene una presenza significativa con gallerie come Document, GRAY, moniquemeloche e Patron. In Florida, Art Basel consolida il legame con la comunità culturale locale, accogliendo gallerie storiche come CentralFine, Piero Atchugarry, David Castillo, Gavlak, Fredric Snitzer e Acquavella Galleries, insieme a nuove realtà come Nina Johnson e la Voloshyn Gallery, quest’ultima con sede anche in Ucraina. Sul piano internazionale, Art Basel Miami Beach conferma la sua vocazione globale con la partecipazione di quasi cento gallerie provenienti da Europa, Asia e Africa. Tornano espositori di rilievo dal Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Corea del Sud, Cina, Hong Kong e Giappone. Tra i nomi più prestigiosi figurano Cardi Gallery, Galerie Karsten Greve e Vedovi Gallery, affiancati da importanti dealer statunitensi come Edward Tyler Nahem, Helly Nahmad e Tibor de Nagy, che celebra il suo 75º anniversario. Non mancano le gallerie più sperimentali e contemporanee, come Edel Assanti, Gallery Baton, galerie frank elbaz, Nanzuka e Galerie Thomas Schulte, mentre realtà con sedi in più continenti, tra cui Galleria Continua, mar charpentier e Galerie Nordenhake, testimoniano l’intreccio sempre più stretto tra le Americhe e il resto del mondo.
Art Basel Miami Beach 2024. Courtesy of Art Basel
I quattro settori principali, Galleries, Nova, Positions e Survey, offriranno una panoramica ampia e sfaccettata che spazia dai maestri del modernismo alle pratiche più contemporanee. Il settore principale della fiera, Galleries, raggruppa come al solito i principali attori del mercato mentre Nova, come suggerisce il nome, gallerie che presentano lavori realizzati negli ultimi tre anni da un massimo di tre artisti. Il settore «giovane» è Positions, con spazi che espongono personali di autori emergenti mentre Survey è dedicato alle gallerie che mettono in evidenza pratiche artistiche di rilevanza storica. All’interno di quest’ultimo, con 18 gallerie partecipanti di cui 12 al loro debutto, come Parallel Oaxaca (Oaxaca), Diane Rosenstein Gallery (San Francisco) e Pavec (Parigi), tornano alcuni nomi cari al pubblico di Miami: Paci contemporary (Brescia, Porto Cervo) presenta le fotografie concettuali e ironiche dell’americana Leslie Krims; Piero Atchugarry Gallery (Miami, Garzón) propone i paesaggi pittorici e intimi dell’uruguaiana Eva Olivetti; Sapar Contemporary (New York) porta un trio di artiste tessili americane, Ferne Jacobs, Nancy Hemenway Barton e Yvonne Pacanovsky Bobrowicz, che intrecciano scultura e tessitura in chiave contemporanea; Sebastian Gladstone (Los Angeles) riscopre l’astrattismo lirico di Nan Montgomery; mentre Wooson Gallery (Seoul, Daegu) presenta una selezione di opere storiche della coreana Myungmi Lee. Tra le novità di Galleries, che raccoglie ben 226 spazi, diciannove gallerie partecipano per la prima volta al settore principale della fiera. Tra queste, Cristin Tierney Gallery di New York proporrà opere e performance che esplorano l’identità americana in vista del 250mo anniversario degli Stati Uniti, mentre Alisan Fine Arts, con sedi a Hong Kong e New York, presenterà tre artisti cinesi-americani il cui contributo pionieristico è stato finora sottovalutato. Cay6n, con sedi a Madrid, Manila e Minorca, offrirà una riflessione sul colore nero, da Joan Miró a Yves Klein, dialogando con i maestri cinetici venezuelani. El Apartamento, con sedi a L’Avana e Madrid, presenterà opere che riflettono sull’identità afro-cubana post-rivoluzione, mentre Nina Johnson di Miami proporrà dipinti ispirati alla cosmologia e alle pratiche culturali dei Navajo. Johyun Gallery, dalla Corea, esplorerà la relazione tra materia, tempo e processo attraverso le opere di Park Seo-Bo, Lee Bae, Kishio Suga e Bosco Sodi, e Roslyn Oxley9 Gallery di Sydney esporrà artisti australiani e un’opera cinematografica di Isaac Julien. Infine, Vadehra Art Gallery di Nuova Delhi porterà opere della pionieristica artista femminista Nalini Malani e una selezione di lavori del fotografo indiano-canadese Sunil Gupta. La fiera conferma anche il suo sostegno alle gallerie emergenti, con dieci espositori che passano al settore principale tra cui Matthew Brown, Galatea, Richard Saltoun e SMAC Gallery.
In Nova, con 23 gallerie, 22 stand tematici e 8 gallerie al loro debutto, si segnalano, tra le altre, la galleria Heidi (Berlino), alla sua prima partecipazione ad Art Basel Miami Beach, che presenta una nuova serie di dipinti scratch-off dell'artista americano-giamaicano Akeem Smith; la Galerie Alberta Pane (Parigi, Venezia), che presenta sei nuove sculture in metallo dell'artista argentina Luciana Lamothe, realizzate con tubi da ponteggio modificati attraverso processi di taglio e combustione; Pequod Co. (Città del Messico), che espone le nuove opere in ceramica dell'artista messicana Renata Petersen, ispirate alla sua infanzia e al lavoro spirituale sul campo svolto da sua madre in America Latina; la galleria Luis De Jesus Los Angeles (Los Angeles), che mette in scena una presentazione personale della serie di dipinti «Ex-voto» dell'artista messicano Hugo Crosthwaite; Rebecca Camacho Presents (San Francisco), al suo debutto ad Art Basel, con una doppia presentazione di dipinti e collage dell'artista americana Karen Barbour insieme a sculture e opere a maglia realizzate dall’artista nomade ektor garcia. Il settore più contenuto, dedicato agli artisti emergenti, Positions, comprende invece 16 stand, tra cui 10 gallerie che fanno il loro debutto ad Art Basel Miami Beach. Tra i nuovi dealer qui presenti figurano Nicoletti (Londra) che presenta Josefa Ntjam, Franz Kaka (Toronto), che spinge sulla pittrice iraniana-canadese Azadeh Elmizadeh, Pasto Galeria (Buenos Aires), con un murale su larga scala dell'artista argentino Manuel Brandazza, Margot Samet (New York), che punta sugli assemblaggi ibridi dell'artista argentina Carolina Fusilier.
Bridget Finn, Direttrice di Art Basel Miami Beach. Courtesy of Art Basel
Grande novità del 2025 sono gli Art Basel Awards, i primi riconoscimenti globali lanciati dal network Art Basel per celebrare l’eccellenza e l’innovazione nell’arte contemporanea. Realizzati in collaborazione con BOSS, gli Awards premieranno figure che, attraverso la pratica artistica, curatoriale o istituzionale, stanno ridefinendo il panorama dell’arte internazionale. I vincitori della medaglia d’oro saranno annunciati il 4 dicembre durante una serata di gala al New World Center di Miami Beach, alla presenza di artisti, collezionisti e protagonisti della scena globale. Oltre ai premi individuali, è previsto un riconoscimento speciale dedicato a progetti collettivi e iniziative con impatto sociale o ambientale, a sottolineare l’impegno della fiera verso un futuro più inclusivo e sostenibile. Al di fuori del Miami Beach Convention Center, la fiera irradierà la sua influenza su tutta la città, trasformando la settimana di Art Basel in una celebrazione diffusa della cultura contemporanea. Musei e fondazioni come il Pérez Art Museum Miami, The Bass, ICA Miami, Rubell Museum ed El Espacio 23 ospiteranno mostre e progetti in dialogo con la fiera. Per i collezionisti e gli ospiti internazionali debutta la nuova Premium Suite, con talk riservati, incontri con gli artisti e percorsi curatoriali personalizzati, mentre prosegue il programma educativo Rosa de la Cruz, che offrirà a cento studenti della scuola DASH di Miami l’opportunità di vivere da vicino l’esperienza della fiera. Con UBS come partner globale principale e il sostegno di Qatar Airways, NetJets, Audemars Piguet, BMW e Zegna, Art Basel Miami Beach si conferma il più importante appuntamento d’arte delle Americhe e l’evento che chiude in bellezza l’anno delle fiere internazionali, riunendo visioni, mercati e culture in un unico palcoscenico dove l’arte si fa linguaggio universale e specchio del nostro tempo. Dopo Miami, Art Basel proseguirà il suo percorso nel 2026 con le edizioni di Qatar (febbraio), Hong Kong (marzo) e Basilea (giugno), in un calendario che continua a intrecciare il meglio della creatività globale.
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