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«Stasis», l’opera di Velasco Vitali per Arte Parco 2025

Foto Luca Parisse

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«Stasis», l’opera di Velasco Vitali per Arte Parco 2025

Foto Luca Parisse

Arte Parco, il richiamo delle Foreste Vetuste

«Stasis», l'opera creata da Velasco Vitali per l’ottava edizione dell'iniziativa che mette in dialogo l'arte contemporanea con la natura maestosa del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise «è una scultura simbolica, punto di partenza di un percorso in cui ognuno è chiamato a lasciare la propria impronta, a testimonianza del legame con il territorio»

Maria Letizia Paiato

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Dal 19 luglio il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise accoglie l’ottava edizione di Arte Parco, l’iniziativa che dal 2018 mette in dialogo uno fra i luoghi più importanti e belli d’Italia, per la sua ricca biodiversità, con l’espressione artistica contemporanea. 

Tema caro all’arte e agli artisti, la natura esemplifica quell’atavica connessione tra l’essere umano e l’ambiente naturale che, fra sacre simbologie, paesaggi idealizzati e rappresentazioni realistiche o astratte, trova nella forma artistica una narrazione unica e speciale. Dopo gli interventi di Marcantonio, Matteo Fato, Alessandro Pavone, Sissi, Valerio Berruti, Accademia di Aracne e megx, ispirato dalle Foreste Vetuste, riconosciute patrimonio mondiale dall’Unesco, è la volta di Velasco Vitali (Bellano, 1960) che con l’opera «Stasis» ricerca letteralmente una connessione con la fauna del Parco. 

Come è prassi nella sua poetica, per l’artista la natura rappresenta qualcosa di prezioso da proteggere, di cui prendersi cura, dove l’arte, tanto nelle opere in relazione agli ambienti paesaggistici o in pittura, rappresenta uno spazio di tangibile di convivenza e contaminazione. Traendo ispirazione dagli stiliti, una forma di estremo ascetismo dell’antichità, questi mistici cristiani vivevano in cima a una colonna o un pilastro, immobili e in preghiera, come forma di elevazione spirituale, Vitali crea «Stasis». In quest’opera vediamo il tronco grezzo di una quercia diventare una colonna naturale e sulla sua sommità rizzarsi un lupo appenninico. Potente simbolo di forza, libertà e lealtà, il lupo rappresenta anche la rinascita della natura selvaggia, metafora della società moderna chiamata a proiettarsi verso un futuro di riconciliazione fra gli uomini e la natura. 

«Per le Foreste Vetuste del Parco ho immaginato una scultura simbolica, punto di partenza di un percorso in cui ognuno è chiamato a lasciare la propria impronta, a testimonianza del legame con il territorio», afferma Velasco Vitali. «È un invito a disegnare una ‘geografia della mente’, fatta di connessioni, scambi e consapevolezza della nostra esistenza». Il progetto, ideato dall’imprenditore e comunicatore abruzzese Paride Vitale, nasce dalla virtuosa collaborazione tra il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Comune di Pescasseroli e il brand di profumi PARCO1923. «Ogni anno Arte Parco ci ricorda quanto la natura possa essere fonte inesauribile di ispirazione per la creatività contemporanea, afferma Paride Vitale. Arrivare all’ottava edizione è motivo di grande gioia e gratitudine verso tutti coloro che hanno condiviso, sostenuto e vissuto questo sogno insieme a me».

Arte Parco è inoltre realizzato grazie al supporto di partner attenti alla salvaguardia dell’ambiente come Bmw Italia, Sky Arte, Gore-Tex, Woolrich Outdoor Foundation e Inwit Per l’impegno rivolto alla valorizzazione del territorio dimostrato negli anni, l’iniziativa gode del Patrocinio del Ministero dell’ambiente della sicurezza energetica.

 

 

Velasco Vitali con la sua opere «Stasis». Foto Luca Parisse

Maria Letizia Paiato, 21 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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