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«La bandiera» di Mario Dellavedova (18mila euro) alla Galleria Mazzoli

Foto di Valeria Tassinari

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«La bandiera» di Mario Dellavedova (18mila euro) alla Galleria Mazzoli

Foto di Valeria Tassinari

Arte fiera: tra conferme e nuove prospettive

Vendite abbastanza diffuse soprattutto tra le gallerie con artisti ormai rodati e interesse per i giovani, purché non troppo impegnativi

Valeria Tassinari

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Chi partecipa da anni ad Arte Fiera, ora in procinto di concludere la sua 51esima edizione, ormai sa bene qual’è la temperatura e quali sono le tendenze del collezionismo che arriva a Bologna da tutta la Penisola. La capacità attrattiva della manifestazione, pur rilanciata sensibilmente negli ultimi anni, rimane comunque legata a quel livello «medio e costante» di proposte e richieste che anche quest’anno si è registrato, sia rispetto all’arte del XX secolo sia con riferimento alla ricerca dell’ultimo ventennio. Quello che già era nelle previsioni e nelle premesse metodologiche degli organizzatori, e che era nelle aspettative dei visitatori, sembra, dunque, aver trovato conferma. Vendite abbastanza diffuse, soprattutto tra le gallerie che hanno portato i loro artisti ormai rodati o i classici fondamentali, interesse per i giovani, purché non troppo impegnativi e trasgressivi, range di prezzi contenuto. Qualche eccezione c’è, ed è evidentemente riconoscibile, ma chi ha portato opere con quotazioni decisamente più alte della media, come Persano con una velina di Michelangelo Pistoletto degli anni ‘70, si è dichiarato consapevole di averlo fatto soprattutto con finalità di immagine, o confidando nel passaggio di curatori di mostre e musei con cui aprire discorsi da sviluppare in seguito.

Apprezzamento corale per l’organizzazione e la direzione artistica di Arte Fiera che, mantenendo la progressione degli ultimi tre anni, ha saputo consolidare ripresa della manifestazione, registrando il ritorno di gallerie storiche, un buon afflusso di pubblico e la presenza di collezionisti di alto livello, qualcuno anche internazionale, accanto alla base ampia e solida del piccolo e medio collezionismo. Diffuso il ringraziamento al direttore artistico di lunga data Simone Menegoi, che proprio in queste ora ha ufficialmente passato il testimone della direzione di Arte Fiera a Davide Ferri, già curatore della sezione Pittura XXI. Altrettanto corale è, invece, la preoccupazione (espressa proprio in queste ore con un comunicato congiunto dalle 74 gallerie aderenti a Italics) «per il futuro della cultura e creatività italiana», che sembra in pericolo in seguito all’approvazione del Decreto Cultura alla Camera dei Deputati: senza l’annunciata riduzione dell’IVA, che al momento rimane al 22% mentre Francia e Germania l’hanno già ridotta sensibilmente, il rischio di una pesante penalizzazione del mercato in Italia è sotto gli occhi di tutti. 

 

Folla all’ingresso di Arte Fiera 2025. Cortesia di Arte Fiera

Al di là dei sentimenti condivisi, una ricognizione tra gli stand evidenzia, come è ovvio, anche differenze sostanziali, soprattutto tra chi lamenta una certa lentezza nelle trattative e chi invece ha chiuso diverse vendite già in occasione dell’affollata preview. Prontamente venduta la bandiera italiana ad arazzo (super fotografata sui social), opera di Mario Dellavedova (18mila euro), alla Galleria Mazzoli. Vedute le delicate «ombre» di Fabrizio Corneli (20mila euro) dallo Studio Trisorio, di nuovo a Bologna dopo quattro anni di assenza, con un bell’allestimento e una proposta varia, che arriva fino a Jenny Holzer. Prevedibile, ma non scontata, la vendita dei sei disegni degli anni ‘50 di Giorgio Morandi (richiesta di 63mila euro ciascuno) esposti da Sprovieri, una delle gallerie tornate a Bologna dopo alcuni anni di assenza, che ha oculatamente proposto uno stand ben calibrato tra i suoi artisti di proposta e nomi storicizzati. Tra «classici» e «nuovi classici» un Giuseppe Capogrossi (140mila euro) e una scultura in legno combusto da parete di Nunzio (50mila euro), tra i venduti dalla Galleria Mazzoleni. Al di fuori dai linguaggi della pittura, la galleria Vistamare ha venduto bene le opere oggettuali di Rosa Barba (30mila - 90mila euro) e di Mimmo Jodice (14mila- 20mila per foto di grande formato), nonostante in generale in questa fiera la fotografia non sembri ancora aver trovato una significativa attenzione. 

Gioca in casa con soddisfazione la galleria P420, che ha colto  l’occasione di questa manifestazione per celebrare nel suo spazio espositivo bolognese il suo quindicesimo compleanno con una collettiva di tutti i suoi artisti, tra i quali Filippo de Pisis ( vendite tra i 25mila e i 65mila euro) e Shafei Xia (opere in ceramica smaltata 10mila - 20mila euro).  Molta, in verità, la riservatezza sui prezzi di vendita, per i dipinti: anche davanti a bollini rossi ben evidenti il prezzo del venduto si sussurra ma non si dichiara, e sappiamo che anche questo fa parte del gioco. Numerosi i premi acquisto assegnati dai vari partner dell’organizzazione, che, come ogni anno, in qualche caso forse sono stati assegnati come incoraggiamento. Era al suo debutto, invece, il Flash Art Italia Award, promosso dalla nota testata in collaborazione con Arte Fiera, e articolato in 14 categorie volte a individuare le eccellenze dell'intero ecosistema dell’arte contemporanea. Tra i premiati, Panorama Monferrato, vincitore per la categoria «Arte e Territorio», con il progetto diffuso ITALICS (svoltosi dal 4 all’8 settembre 2024 a Castagnole Monferrato, Montemagno Monferrato, Vignale Monferrato e Camagna Monferrato, sostenuto dalla Regione Piemonte con il coordinamento di Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e di Alexala – Agenzia Turistica Locale della provincia di Alessandria). Merito riconosciuto al progetto è stato quello di aver saputo valorizzare il legame tra arte contemporanea e territorio, creando un impatto positivo sulla comunità locale.

Forte l'impatto che Arte Fiera da sempre sull’ecosistema bolognese, basti pensare agli oltre trecento eventi espositivi che animano la città nei giorni di fiera, e che sempre più si propone di incrementare, con l’espansione dell’attratività per il collezionismo internazionale. L’Italia, in fondo, l’ha già in gran parte conquistata.

Valeria Tassinari, 09 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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