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Le cinque strutture leggere in acciaio, anche torri solari termiche, che si ergono sopra le sale espositive del museo

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Le cinque strutture leggere in acciaio, anche torri solari termiche, che si ergono sopra le sale espositive del museo

Benvenuti allo Zayed National Museum, la nuova istituzione culturale di Abu Dhabi

Accanto alle sedi del Louvre (firmata Jean Nouvel) e del futuro Guggenheim (di Frank Gehry), apre oggi, 3 dicembre, il museo progettato da Foster+Partners: un viaggio tra storia, natura, tradizioni e cultura degli Emirati Arabi Uniti, dall’antichità ad oggi

Attesissimo, il 3 dicembre apre al pubblico lo Zayed National Museum. Destinato a mettere in mostra la storia, la cultura e la più recente trasformazione sociale ed economica degli Emirati, il museo nazionale degli Emirati Arabi Uniti è il fulcro del quartiere culturale Saadiyat.

Saadiyat: dal Louvre al Natural History Museum

Erano i primi anni 2000 quando venne presentato l’allora incredibile e inedito (per dimensioni, costi, ambizioni...) progetto del Saadiyat Cultural District, concepito per divenire una delle massime concentrazioni di istituzioni culturali a livello globale. Nel corso degli anni qualche ritardo si è accumulato, ma il progetto rimane colossale, la qualità dei soggetti coinvolti di livello elevatissimo, così come i risultati finora raggiunti. Cioè musei grandiosi, architettonicamente stupefacenti, ammirati dal turismo locale ma soprattutto internazionale, ricchi di attività e professionalità. E poi spazi culturali, per la formazione, le fiere e il commercio, oltre ad alberghi e residenze... Subito diventato il simbolo dell’intero complesso e delle ambizioni culturali dello Stato emiratino, il Louvre Abu Dhabi è stato il primo a essere inaugurato, nel 2017, immerso nelle acque del Golfo Persico (o Arabo). Progettato dall’archistar francese Jean Nouvel, accoglie sotto la sua grande cupola traforata (capolavoro di ingegneria) l’esposizione a rotazione di opere provenienti da 13 musei e istituzioni francesi. Nel 2023 è stata la volta dell’Abrahamic Family House, realizzata su disegno dell’architetto ghanese britannico David Adjaye (autore, tra l’altro, del National Museum of African American History and Culture di Washington e della Aishti Foundation a Beirut), composta da una moschea per oltre 300 fedeli, una chiesa (formalmente cattolica, ma aperta a tutte le fedi) e una sinagoga, la prima degli Emirati con tempio, spazio per i bagni rituali (mikveh) e scuola religiosa (beit midrash). Lo scorso aprile, infine, si è aperto teamLab Phenomena Abu Dhabi progettato da ARQA per accogliere mostre, progetti e visioni del collettivo artistico internazionale teamLab, fondato nel 2001 a Tokyo e composto di artisti, programmatori, ingegneri, animatori digitali, matematici e architetti, impegnato ad abbattere le barriere tra arte, scienza, tecnologia e mondo naturale. Rimane da completare il grandioso Guggenheim Abu Dhabi, progettato come l’omologo di Bilbao dal maestro statunitense Frank Gehry (il cantiere si staglia, immenso, proprio alle spalle del Louvre). Fermo invece il progetto di Zaha Hadid del 2006 per l’Abu Dhabi Performing arts center, ma lo studio dell’architetta scomparsa nel 2016 ad Abu Dhabi ha inaugurato nel 2010 l’ardito Sheikh Zayed Bridge. Il 22 novembre, infine, si è intanto inaugurato, nello stessoDistretto Saadyiat, il Natural History Museum Abu Dhabi, che con la sua superficie di 35mila metri quadrati è il più grande museo del suo genere nella regione. Progettato dallo studio olandese Mecanoo con una silhouette che ricorda le formazioni rocciose naturali, accompagna i visitatori in un viaggio attraverso 13,8 miliardi di anni di storia naturale, dal Big Bang e dalla formazione del nostro sistema solare all’evoluzione della vita, compresa la nascita e l’estinzione dei dinosauri e la biodiversità del nostro pianeta. 

Una veduta notturna dello Zayed National Museum

Tutti gli Emirati nel Zayed National Museum

Situato al centro esatto del Saadiyat Cultural District, alle spalle del Louvre Abu Dhabi e poco a sud del cantiere del Guggenheim, lo Zayed National Museum che si inaugura il 3 dicembre, progettato dallo studio britannico Foster+Partners, in quanto museo nazionale degli Emirati Arabi Uniti presenta la storia del Paese attraverso un viaggio immersivo che spazia dall’antichità ai giorni nostri, ripercorrendo nelle sue sale le prime testimonianze della presenza umana in questa terra, esplorando come le civiltà hanno vissuto e prosperato nel corso dei secoli, mettendo in luce i collegamenti attraverso le rotte commerciali e celebrando gli elementi distintivi della cultura e del patrimonio degli Emirati. Dal punto di vista architettonico, spiega lo studio Foster+Partners, «l’obiettivo è stato quello di combinare una forma contemporanea altamente efficiente con elementi del design e dell’ospitalità tradizionali arabi per creare un museo sostenibile, accogliente e culturalmente integrato nel suo contesto». Gli spazi del museo sono collocati all’interno di un «tumulo» le cui pareti sfaccettate in imponenti pannelli sfalsati sono «un’astrazione della topografia locale». Al di sopra, si elevano cinque strutture leggere in acciaio, ispirate alla tradizione della falconeria diffusa nel Golfo e scolpite in modo aerodinamico per fungere da torri solari termiche, un riferimento contemporaneo alle tecniche tradizionali della regione, da sempre sensibili ai fattori climatici. «Per bilanciare le strutture leggere in acciaio con un’esperienza interna suggestiva e monumentale, spiega ancora lo studio, le gallerie a forma di capsula sono sospese sopra una spettacolare hall centrale illuminata dall’alto, affiancate dalle gallerie e dagli spazi ristorazione che celebrano e reinterpretano aspetti distintivi del patrimonio culinario locale, così come le aree commerciali vendono prodotti creati da designer e artigiani del luogo. Le gallerie a forma di “baccello” sono ambienti controllati con aria condizionata per proteggere i delicati manufatti esposti». In tutto l’edificio, il trattamento della luce e dell’ombra si ispira alle aperture, discrete e posizionate con cura, che nell’architettura tradizionali catturano e dirigono l’intensa luce solare per animare gli spazi interni, qui altamente scultorei. Anche la colorazione degli spazi, tanto interni quanto esterni, si ispira alla caratteristica tonalità della sabbia dell’isola di Saadiyat. 

In mostra sono oltre 1.500 pezzi (degli oltre 3mila della collezione), affiancati da prestiti da istituzioni locali, regionali e internazionali: reperti archeologici e oggetti storici alternati a esperienze multisensoriali e audiovisive, oltre a installazioni contemporanee. Il percorso museale inizia all’Al Masar Garden, che si estende per 600 metri dalla costa fino all’ingresso del museo, con piante e alberi autoctoni che rappresentano il deserto, l’oasi e gli ambienti urbani. Comprende anche un sistema di irrigazione «falaj» funzionante, installazioni artistiche e multisensoriali e una linea temporale che ripercorre la vita dello sceicco Zayed e il suo ruolo nell’unificazione del Paese. Gli Emirati Arabi Uniti attuali amano mostrare l’antichità della  propria storia e delle proprie tradizioni e, alla luce di queste, esaltare il proprio attuale posizionamento di una società globale e interconnessa, di cui sono innegabilmente tra i fulcri più vivaci e attivi. Non è quindi un caso che, nelle sei gallerie tematiche permanenti, la narrazione del museo ripercorra molti punti di intersezione globale nel corso di una storia millenaria, dai primi esempi di commercio con l’Iraq 8mila anni fa di ceramiche e perle (in mostra è un esemplare tra i più antichi al mondo), alle pratiche delle imbarcazioni mercantili dell’Età del Bronzo che salpavano verso il Pakistan e al ritrovamento di reperti romani e chiese cristiane secolari sull’isola di Sir Bani Yas, fino a mostrare come queste rotte si siano ampliate nel tempo per raggiungere la Cina, il Sud America e oltre. Tra geografia, storia, natura e paesaggi, pratiche artistiche, scambi commerciali e culturali, il percorso museale si conclude nella galleria «To Our Roots», che esamina lo stile di vita tradizionale, i costumi e le pratiche sociali ed economiche che prevalevano nelle zone interne degli Emirati Arabi Uniti.

Una veduta interna dello Zayed National Museum

Alessandro Martini, 03 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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