Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Alessandra Ruffino
Leggi i suoi articoliOggetto di un recente riallestimento in linea con i criteri museali più aggiornati, la Pinacoteca Divisionismo di Tortona rafforza il proprio ruolo di riferimento per lo studio e la valorizzazione del movimento di fine Ottocento con l’acquisizione di un Boccioni. La collezione, del resto, sottende un progetto culturale rigoroso e coerente, sostenuto fin dal 1999 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.
«Maestra di Scena. Ritratto della signora Adalgisa Maffi» (1910) si aggiunge a «Il cammino dei Lavoratori» (1898-99), uno studio realizzato da Giuseppe Pellizza da Volpedo in preparazione del «Quarto Stato», entrato in collezione lo scorso novembre.
L’opera di Boccioni, che ancora riecheggia a tratti il linguaggio espressionista di Munch e il ricercato luminismo di Previati, documenta il cruciale momento in cui l’artista si avvia verso il Futurismo. La tela di Pellizza, antecedente diretta del capolavoro del 1901 ora alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, mostra invece come le doti espressive e pittoriche del maestro si dispieghino appieno anche nelle fasi preparatorie delle sue opere.
Articolato in sale tematiche, il percorso espositivo (che da giugno includerà anche l’Adalgisa Maffi del maestro futurista) presenta quasi 150 opere di 59 autori; non manca all’appello nessuno dei principali maestri divisionisti: Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Plinio Nomellini, Gaetano Previati, Giovanni Segantini... Ma ci sono anche Grubicy, Balla, Medardo Rosso, Severini e ovviamente Pellizza. Di quest’ultimo, che (e non potrebbe essere altrimenti) è un po’ il nume tutelare della collezione, la Pinacoteca custodisce un corpus di 27 opere, 19 delle quali esposte. Si tratta del maggior nucleo di opere del pittore presenti in una sola collezione e già solo quello varrebbe il viaggio. Ma una puntata al museo tortonese offre di più, permettendo al visitatore di ripercorrere in modo esaustivo l’evoluzione di un movimento che, con le sue innovazioni, aprì la strada al Futurismo.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, «Il cammino dei Lavoratori», 1898-99
Altri articoli dell'autore
Al Castello di Novara, in un allestimento curato da Elisabetta Chiodini, opere di Fontanesi, Pittara, Gignous, Delleani e altri
La terza tappa della collaborazione tra Fondazione Crc e Intesa Sanpaolo porta a Cuneo i capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica firmati da Canaletto, Van Wittel e Bellotto
Nell’edificio, dal 2012 sede della collezione d’arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta, proseguono il riallestimento e la campagna di nuove acquisizioni
Dopo la Cina fotografata da Martin Parr e Marc Riboud, la fortificazione valdostana ospita Nathan Never e un programma molto variegato