Umberto Boccioni, «Testa + Luce + Ambiente», 1912: all'asta londinese di Sotheby's del 28 febbraio scorso è stata aggiudicato a una cifra pari a 10,26 milioni di euro

Image

Umberto Boccioni, «Testa + Luce + Ambiente», 1912: all'asta londinese di Sotheby's del 28 febbraio scorso è stata aggiudicato a una cifra pari a 10,26 milioni di euro

Boccioni: record moltiplicato per 5,5

Alberto Dambruoso

Leggi i suoi articoli

Ha destato scalpore l’aggiudicazione di un dipinto futurista di Boccioni, «Testa + Luce + Ambiente» del 1912, per 10,26 milioni di euro all’ultima asta londinese Sotheby’s, lo scorso 28 febbraio. In effetti fino a quel momento le opere del principale esponente del Futurismo non avevano mai raggiunto cifre così altisonanti: il risultato più alto risaliva a più di dieci anni fa quando fu aggiudicato a Milano da Christie’s (novembre 2007) per 1.867.000 euro lo studio preparatorio per il celebre dipinto «Dinamismo di un footballer» del 1913 custodito al MoMA di New York.

La motivazione principale di questo exploit a mio avviso è dovuta al fatto che le opere dell’artista disponibili sul mercato collezionistico sono pochissime. Il più ricercato a livello internazionale, come noto, è il Boccioni futurista e le opere di questo periodo (1910-15) si trovano quasi tutte, e già da diversi decenni, nelle collezioni dei più importanti musei del mondo. Non è quindi un caso che l’ultima opera futurista passata in asta sia stata proprio quel disegno per il «Footballer» battuto nel 2007. Certamente anche le recenti celebrazioni del centenario della sua scomparsa (2016), che hanno prodotto una mostra, a Milano e a Trento, e due monografie, di cui una è un aggiornato catalogo generale, hanno contribuito a riportare l’attenzione pubblica su uno dei pilastri dell’arte moderna a livello internazionale.

Un’altra considerazione va fatta anche sull’opera: un dipinto di grande forza espressiva che vede protagonista il volto della madre, sua principale musa e che documenta una fase molto importante della ricerca che Boccioni stava compiendo nel corso del 1912, quando era impegnato nell’elaborazione di inedite soluzioni formali nella resa della fusione della figura con l’ambiente circostante attraverso un fascio di luce che, in questa tela, investe il volto, coprendolo come un velo, e scomponendone la fisionomia. Il dipinto è inoltre riconducibile per soggetto, composizione e qualità pittorica a capolavori coevi come «Costruzione orizzontale» e «Materia». Infine la provenienza dell’opera, appartenuta tra gli altri anche a Margherita Sarfatti, in qualche misura deve aver contribuito a elevarne il valore.

Umberto Boccioni, «Testa + Luce + Ambiente», 1912: all'asta londinese di Sotheby's del 28 febbraio scorso è stata aggiudicato a una cifra pari a 10,26 milioni di euro

Alberto Dambruoso, 16 aprile 2018 | © Riproduzione riservata

Boccioni: record moltiplicato per 5,5 | Alberto Dambruoso

Boccioni: record moltiplicato per 5,5 | Alberto Dambruoso