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Redazione GdA
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Era il 1996 quando Umberto Allemandi propose ad Angela Vettese di scrivere «Capire l’Arte Contemporanea», una guida che spiegasse con facilità un mondo all’apparenza complicato. Quel libro è arrivato oggi alla tredicesima edizione e probabilmente è il più letto in Italia sull’argomento. Questo podcast nasce da quel progetto: 5 puntate per svelare l’Arte Contemporanea, un divertente botta e risposta tra Angela Vettese e Nicolas Ballario. Storia dell’arte, mercato e dinamiche di potere: un racconto a 360 gradi che stupirà anche coloro che l’arte contemporanea credono di averla già capita.
1 | Capire l’arte contemporanea è possibile? Boh!
Angela Vettese e Nicolas Ballario, una sorta di dr.(ssa) Jekyll and mr. Hyde dell’arte contemporanea, ci portano a spasso in un mondo pieno di domande che sembrano non trovare risposta. Come funziona un’opera d’arte? Si capisce più facilmente l’arte antica o l’arte contemporanea? Parental Advisory: il podcast può contenere azioni di bullismo e contenuti espliciti su artisti di ogni epoca.
2 | Quando inizia l’arte contemporanea? Continuamente!
Pensare che Duchamp sia l’unico padre dell’arte contemporanea potrebbe essere un errore. Partendo dagli anni dieci del Novecento si ripercorrono le prime tappe del mondo artistico contemporaneo. Senza lasciarsi intimorire dalla prima guerra mondiale, si spiega come mai il titolo di «capitale mondiale della cultura» passi da Parigi a New York. Cubismo, Dadaismo, Surrealismo, maschilismo. Insomma è la puntata di tutti gli «-ismi». Scoop finale: Andy Warhol non è il padre della Pop Art!
3 | Movimenti o Tendenze? W gli anni Sessanta!
Nel 1964 Robert Rauschenberg viene premiato alla Biennale di Venezia: da quel momento le tendenze artistiche cambiano. I linguaggi si ampliano, così come le tecniche utilizzate. In quegli anni non ci si può sorprendere se un mucchio di terra o del metallo fuso vengono considerati opere d’arte. La poetica concettuale è all’ordine del giorno, l’Italia non è da meno e risponde con l’Arte povera, l’ultimo Movimento con la M maiuscola. E il corpo? Che cos’è questa diavoleria che possediamo?
4 | Il grande sistema: arte e potere
Chi controlla il mondo dell’arte contemporanea? Purtroppo non vi daremo la risposta a questa domanda. Tranquilli però, non seguiremo nessuna teoria complottista, ci faremo solo un bel viaggio incontrando gli attori di questo sistema, i luoghi, i meccanismi che si innescano e le personalità che lo animano. Incapperemo in manie di protagonismo, musei spaziali, enormi ricchezze e tanta povertà, architetture impossibili e personalità eccentriche e ci chiederemo: chi fa la fortuna di un artista?
5 | All-in: le aste, le fiere e il mercato
«Di arte non si vive». Sfatiamo una volta per tutte questo mito. È un mondo complicato, difficile, ma con l’arte si vive eccome. In questa puntata cercheremo di svelare i segreti che regolano i prezzi e la compravendita di opere d’arte. Chi sono gli attori del mercato? E le fiere sono così indispensabili? Le gallerie sono le dogane da cui tutto passa, ma gli spazi non profit e queli indipendenti quale ruolo giocano nel mondo dell’arte contemporanea? Osare, puntare e scommettere: visto da fuori questo mondo sembra un gioco d’azzardo.
Angela Vettese | Critica, curatrice, direttrice del corso di laurea magistrale di arti visive e moda allo Iuav, Venezia
È stata presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa (2002-2013), direttrice della Galleria Civica di Modena (2005-2008), direttrice della Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano (2008- 2010), cocuratrice della Fondazione Antonio Ratti di Como (1995-2004), cofondatrice del Premio Furla-Querini Stampalia, cofondatrice del Festival dell’Arte contemporanea a Faenza (2007-2011). Di ruoli Angela Vettese (1959) ne ha ricoperti tanti, compresa la sua collaborazione con «Il Sole 24» e la realizzazione del più diffuso manuale d’arte contemporanea in Italia, «Capire l’Arte Contemporanea», edito da Allemandi.
Nicolas Ballario | Giornalista d'arte e divulgatore.
«Mi occupo d’arte contemporanea, cultura e robaccia simile per giornali, tv, mostre». Recita così il suo account Twitter e in effetti Nicolas Ballario, classe 1984, dopo essere cresciuto nella factory di Oliviero Toscani «La Sterpaia» (della quale diventerà responsabile culturale) diventa conduttore radiofonico per la Rai e televisivo per Sky Arte, oltre che curatore di mostre ed editorialista per molti giornali e magazine. La sua voce, il suo punto di vista coinvolgente e sempre attuale, lo collocano a pieno titolo tra i principali divulgatori e lettori dell’arte contemporanea e del suo sistema in Italia.

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1 maggio 1983: Umberto Allemandi dà vita a «Il Giornale dell'Arte», una data che segnerà la storia culturale ed editoriale del nostro Paese. 30 giugno 1983: nasce la casa editrice, destinata anche in questo caso a rivoluzionare per sempre il modo di esperire la storia dell’arte. 5 dicembre 2024, un nuovo capitolo di questa gloriosa storia: Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo finalizzano l’acquisizione del 100% dei rami industriali della Società Editrice Allemandi
Dal 2019 è direttrice esecutiva e chief curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz Mocaa) a Città del Capo
Intervista a Nicolas Ballario, divulgatore, curatore e comunicatore che ha spesso lavorato con il neo Ministro della Cultura Alessandro Giuli, per iniziare a capire che Ministero sarà
È un «San Sebastiano», opera giovanile commissionata nel 1618 dal cardinale Pietro Aldobrandini. Probabilmente, per complesse vie ereditarie, è passato da Roma a una piccola chiesa francese vicina a Versailles, dov’è attestato dal 1836