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Particolare di «Ritratto del Duca Annibale Marchese» di Francesco Solimena; Stima 20mila - 30mila euro

Courtesy of Wannenes

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Particolare di «Ritratto del Duca Annibale Marchese» di Francesco Solimena; Stima 20mila - 30mila euro

Courtesy of Wannenes

Capolavori dal Rinascimento all’Ottocento da Wannenes

A Villa Carrega Cataldi il 25 novembre va in scena una selezione di dipinti antichi e ottocenteschi di straordinaria qualità, provenienti da importanti collezioni private e già protagonisti di mostre e studi internazionali

Monica Trigona

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L’appuntamento autunnale di Wannenes a Genova si presenta come un appuntamento tra i più raffinati degli ultimi anni. Le due sessioni, dedicate ai Dipinti Antichi e ai Dipinti del XIX Secolo, offrono un viaggio nella storia della pittura italiana ed europea, con opere di grande valore documentario e poetico. Tra i capolavori della sezione dedicata ai maestri antichi spicca la «Maddalena» di Annibale Carracci (lotto 210, stima 40mila–70mila euro), riconosciuta da Carlo Volpe e studiata da Daniele Benati, esposta in rassegne come «Gli esordi dei Carracci» (1984) e «Da Tiziano a Pietro da Cortona» (2008). Di significativo interesse è anche il nucleo proveniente dalla collezione del celebre baritono Tito Gobbi, da cui proviene il raffinato «Ritratto di dama» di Giuseppe Bazzani (lotto 162, 10mila–15mila euro), presentato alla mostra mantovana del 1950. Il catalogo comprende inoltre il monumentale «Ritratto del duca Annibale Marchese» di Francesco Solimena (lotto 209, 20mila–30mila euro), già parte della mostra «Ritorno al Barocco» al Museo di Capodimonte, e un gruppo di opere su carta di particolare pregio: una rara «Vanitas» del fiammingo Johannes Stephan van Calcar (lotto 207, 8mila–12mila euro) e un «Ritratto d’uomo di profilo» (lotto 206, 3mila–5mila euro) attribuito a Ludovico Carracci. Per la scuola genovese spicca «La Visitazione» di Alessandro Magnasco (lotto 194, 4mila–7mila euro), riconosciuta da Fausta Franchini Guelfi come importante aggiunta al corpus del maestro. Chiude la sezione antica la «Ragazza addormentata con collarino e cappello» di Pietro Rotari (lotto 208, 3mila–5mila euro), esempio elegante del genere delle «teste di fantasia».

 

Pio Joris, «La festa di San Giovanni»; stima: 7mila - 9mila euro. Courtesy of Wannenes

Johannes Stephan Van Calcar, «Vanitas (studio di teschio, 1539-1540)»; stima: 8mila - 12mila euro. Courtesy of Wannenes

Il catalogo dedicato al XIX secolo amplia lo sguardo verso le molteplici anime della pittura ottocentesca, tra Realismo, Vedutismo e Simbolismo. Tra le opere più attese figura la «Festa di San Giovanni» di Pio Joris (lotto 230, 7mila–9mila euro), variante rara del dipinto conservato all’Accademia Nazionale di San Luca. In un registro più lirico e visionario si colloca la «Maternità» di Gaetano Previati (lotto 218, 7mila–9mila euro), proveniente da una collezione genovese e caratterizzata dalla tipica scomposizione divisionista della luce. «Il Ritratto femminile con canestro di frutta» di Natale Schiavoni (lotto 213, 10mila–15mila euro) offre un’elegante interpretazione del gusto accademico, mentre due vedute veneziane di Giovanni Grubacs - «Veduta di Piazza San Marco e Venezia» «Canal Grande con la Chiesa della Salute» (lotti 266 e 267, 10mila-15mila euro ciascuno) - testimoniano la maestria atmosferica dell’autore. Un momento di particolare suggestione è rappresentato da «Capri» di Mario De Maria, detto Marius Pictor (lotto 246, 4mila–6mila euro), già esposto in importanti mostre del dopoguerra, e dalla «Veduta della Mola di Gaeta» di Pietro Conte (lotto 253, 3mila–4mila euro), probabile presenza alle Esposizioni Borboniche del 1841. 

Monica Trigona, 14 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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