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Redazione
Leggi i suoi articoliQualche ora fa il critico del New York Magazine Jerry Saltz ha riportato sul suo profilo Instagram una notizia che ha colto sicuramente molti attori della comunità artistica newyorkese impreparati: «Un'altra galleria di primo piano ha chiuso i battenti. @stephenfriedmangallery è una galleria londinese. Aveva appena aperto una galleria a TriBeCa nel 2023. La sua attività complessiva è più che solida. È un ottimo dealer. È un vero peccato per New York. Friedman era una grande galleria a New York. Per ragioni che non conosciamo, i galleristi di Londra e Los Angeles non hanno successo a New York. Le gallerie di New York richiedono una dedizione totale. E un sacco di soldi».
Così si chiuderebbe un capitolo nella Grande Mela che era iniziato solo 2 anni fa e che ora, con la mostra in corso di Santiago Yahuarcani, sino al 17 gennaio 2026, sembrerebbe quasi un’eresia. Eppure sono molti i canali media che confermerebbero la notizia. La Stephen Friedman Gallery, fondata a Londra nell’esclusivo quartiere di Mayfair nel 1995 con l’obiettivo di rappresentare grandi artisti internazionali, nell’ottobre 2023 si è ampliata trasferendosi dalla sede di Old Burlington Street al numero 5-6 di Cork Street. Solo un mese dopo, nel novembre 2023, la galleria ha aperto al 54 di Franklin Street a Tribeca, a New York, altro quartiere ricercatissimo dove i vecchi loft industriali sono diventati spazi d’arte e dove ottimi ristoranti e ambite proprietà immobiliari fanno da calamita a chi qua sogna di trasferirsi.
La galleria, come si legge nel suo sito ufficiale, «ha supervisionato l'ascesa di numerosi artisti di alto profilo, tra cui Leilah Babirye, Andreas Eriksson, Tom Friedman, Kendell Geers, Hulda Guzmán, Jim Hodges, Rivane Neuenschwander, David Shrigley, Yinka Shonibare CBE RA, Kehinde Wiley e Luiz Zerbini, tra gli altri e ha recentemente annunciato la rappresentanza di Sky Glabush, Pam Glick e Yooyun Yang. Lavorando anche direttamente con le proprietà, tra cui quelle di Manuel Espinosa e Jiro Takamatsu, la galleria rafforza la sua attenzione all'arte contemporanea con presentazioni storiche dei maestri del XX secolo».
La chiusura della sede newyorkese del gallerista di origine canadese pare solo l'ultima di una serie di spazi noti che hanno deciso di cessare le loro attività, a partire da Sperone Westwater e continuando con Blum, Versus over Manhattan e Clearing. Non sicuramente un caso isolato dunque. Non sapendo ancora cosa riserverà il futuro possiamo solo attenerci a ciò che ad oggi è certo: la Stephen Friedman Gallery appare tra i prossimi espositori di Art Basel Miami Beach con uno stand condiviso con la Goodman Gallery.
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