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Alessandra Ruffino
Leggi i suoi articoliIn attesa di poter apprezzare per esperienza diretta la parata di capolavori radunati alla Citroniera Juvarriana della Reggia di Venaria offriamo ai nostri lettori una rassegna che permette di ripercorrere le grandi linee di «Sfida al Barocco 1680-1750. Roma Torino Parigi», mostra che rappresenta l’esito di un articolato progetto di studi promosso nel 2013 dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura.
Le 200 opere selezionate, distribuite in 15 sezioni, sono introdotte da un’ouverture dedicata al tema dell’Allegoria delle arti, un soggetto attraverso il quale gli artisti traducono in linguaggi differenti una diffusa esigenza di rinnovamento, manifestando al contempo il raggiunto convincimento riguardo l’«æqua potestas» delle arti. Equiparate su un unico livello d’importanza (insieme alle consorelle musica e letteratura), pittura, scultura e architettura vengono finalmente svincolate da gerarchie di valore.
Una sezione sul Disegno, come pratica per perfezionarsi e confrontarsi coi modelli antichi, prelude poi agli approfondimenti sulle situazioni artistiche di Parigi, ove al primato della pittura di storia affermatosi nel periodo 1680-1720 fecero seguito opzioni più orientate verso il pittoresco e la pittura di natura; di Roma, incomparabile teatro di stili, ove l’antico e le più recenti tradizioni rinascimentali e primobarocche coesistono, e di Torino, città che trova la propria strada verso la modernità e una specifica identità soprattutto grazie alle architetture di Guarini e Juvarra.
Capace di illustrare la complessità di un periodo della storia delle arti non abbastanza valorizzato, il percorso espositivo pone in continuo contrappunto analisi cronologica, focus sulle diverse modalità di rinnovamento elaborate nelle tre città e approfondimenti tematici. Tra questi ultimi, di particolare interesse quelli dedicati all’ornato e al «fuoco dell’invenzione» che si espresse in pensieri e capricci.
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