Kabir Jhala
Leggi i suoi articoliChristie's si espande in Medio Oriente: la società ha annunciato di aver ottenuto la licenza commerciale per operare in Arabia Saudita. È la prima casa d'aste internazionale a stabilire una presenza permanente nel Paese.
A capo dell'ultima sede dell'azienda c'è Nour Kelani, che è stata nominata nel ruolo appena creato di «managing director» di Christie's Saudi Arabia. Con sede nella capitale Riyad, Kelani guiderà i servizi ai clienti di Christie’s per il settore delle belle arti e del lusso secondario per «lavorare sulla base di una clientela consolidata nel Regno e coinvolgere la prossima generazione di collezionisti», secondo quanto riportato in un comunicato. In precedenza Kelani ha diretto la Ayyam Gallery di Gedda e ha lavorato come consulente per collezioni private.
Secondo un portavoce, Christie’s Saudi Arabia aprirà «il prima possibile», anche se la data non è ancora stata confermata. Le sue attività comprenderanno l’organizzazione di mostre e vendite private, oltre a «sostenere eventi culturali all'interno del Regno, con regolari tour internazionali che porteranno nel territorio i fiori all’occhiello di importanti aste internazionali da mostrare al pubblico e ai loro clienti», proseguono i portavoce, aggiungendo che «siamo aperti a esplorare le opportunità di espandere la nostra offerta in Arabia Saudita. Christie's si impegna a rispondere ai mercati emergenti e ad evolversi continuamente».
Si tratta della seconda sede della casa d’aste nel Golfo, dopo il lancio di Christie’s Dubai nel 2005. La filiale in Arabia Saudita si concentrerà sull'arte moderna e contemporanea del Medio Oriente, oltre che su gioielli e orologi. Non saranno offerti vini pregiati e liquori, a causa delle restrizioni sulla vendita di alcolici nel Paese.
L'Arabia Saudita ospita un numero crescente di collezioni private e pubbliche, oltre a biennali e istituzioni aperte nell'ambito del progetto di trasformazione culturale «Vision 2030».
In particolare, Christie's ha raggiunto il record di tutti i tempi per un'opera d'arte all'asta quando ha venduto il «Salvator Mundi» attribuito a Leonardo da Vinci a Mohammed bin Salman, principe ereditario e primo ministro dell'Arabia Saudita, tramite un terzo offerente, anch'egli saudita. Nel 2011 la casa d'aste ha raggiunto il record d'asta per un artista saudita, vendendo a Dubai l'installazione in rame e legno «Message/Messenger» (2010) di Abdulnasser Gharem per 842.500 dollari.
Al di là di queste cifre da prima pagina, il regno ospita anche un gruppo di facoltosi millennial che segnalano il potenziale di un forte mercato medio. Il presidente di Christie's per l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa, Anthea Peers, ha dichiarato in un'intervista al quotidiano arabo in lingua inglese «Arab News» che annuncia la filiale in Arabia Saudita: «Tenuto conto dell'alta percentuale di millennial nel Regno, è prevedibile che continueremo a vedere un aumento dell'impegno di questa fascia demografica per gli artisti arabi, l'arte moderna e contemporanea, così come per il settore del lusso secondario».
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