Fiorella Fiore
Leggi i suoi articoliLa collezione del Museo della Scultura di Matera, MUSMA, con sede nell’antico Palazzo Pomarici (XVI secolo), si è arricchita dal 16 marzo di «Cartogramma», la nuova installazione permanente di Crisa (Federico Carta), artista cagliaritano autore di diversi murales e progetti di arte pubblica in ambito urbano. L’installazione composta da elementi scultorei, grafici e pittorici è posta in dialogo con le opere dell’artista Maria Lai, già presenti nella collezione e da poco restaurate grazie a un accordo tra il Museo e la sede materana dell’Istituto Centrale del Restauro.
Si tratta di «Cuore mio» e «Sa domu de su dolu» (entrambe del 2002), ispirate agli scritti di Salvatore Cambosu, la cui produzione letteraria ha ispirato quella artistica della Lai per oltre trent’anni; e «La torre» (1971-2002), che rinasce dalla precedente opera del 1971 intitolata «Telaio campestre», ripensata e riutilizzata da Maria Lai per commemorare l’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York.
L’installazione di Crisa, già autore, nel 2019, in occasione del centenario della nascita di Maria Lai, di un intervento sulla facciata dello studio-archivio dell’artista a Cardedu, «cerca di costruire, spiega la curatrice Simona Spinella, una geografia immaginaria composta da sezioni o frammenti di mondo che raccontano un territorio con il suo paesaggio e il suo cambiamento urbanistico e lo spopolamento. La sua chiave di lettura accompagna Matera a specchiarsi in questa visione. Al dipinto si sovrappongono gli inserti scultorei in ceramica, dipinti e incisi; veri e propri focus sulla memoria dell’umanità».
L’installazione conferma la nuova direzione intrapresa dal museo, che mira ad arricchire la collezione con ulteriori donazioni sempre nell’ottica di un dialogo con le opere esposte in permanenza e con i nuovi linguaggi della scultura. Il MUSMA, nato nel 2006, offre al visitatore un percorso sulla storia della scultura contemporanea, da «Il Birichino» del 1883 di Medardo Rosso, a opere di Arturo Martini, Duilio Cambellotti, Fausto Melotti, Giacinto Cerone; il nucleo espositivo è fondato sulla capitalizzazione delle donazioni fatte nel corso degli anni alla Fondazione Zétema, ente promotore del Museo (gestito oggi dalla cooperativa Synchronos) che, insieme all’Associazione Scaletta, dal 1978, ha periodicamente tenuto a Matera «Le grandi mostre nei Sassi» nei complessi di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci.
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