Sophia Kishkovsky
Leggi i suoi articoliIn marzo Leila Ibrahimova, direttrice del Museo di storia locale di Melitopol è stata rapita e poi rilasciata dalle forze russe. La settimana scorsa ha raccontato al New York Times il tentativo delle truppe russe di costringere con le minacce una dipendente del museo, la curatrice Galina Kucher, a rivelare il nascondiglio degli ori degli Sciti (ornamenti, armi e suppellettili realizzati in oro dall’VIII secolo al I secolo a.C.), messi in sicurezza all’interno del museo. Nonostante il diniego della dipendente, gli ori sono stati poi trovati.
Alcuni video dell’agenzia di stampa ufficiale russa e di altri canali filorussi mostrano un uomo con un camice bianco, identificato come «ricercatore senior», in compagnia del nuovo direttore russo del museo, Yevgeny Gorlachev, nell’atto di mostrare proprio gli oggetti della collezione (costui avrebbe dichiarato che le opere sono state trovate «grazie all’amministrazione militare» e al personale del museo). Ibrahimova e Kucher hanno parlato con orgoglio della collezione degli ori degli Sciti esposta nel 2017 e nel 2021.
«Per la prima volta ciò che è stato trovato sul territorio dell’Ucraina è rimasto in Ucraina», ha commentato Ibrahimova in merito ai manufatti rinvenuti durante uno scavo archeologico nei tumuli a Melitopol nel 1954. «Prima di allora, tutto veniva inviato a Mosca o a San Pietroburgo». Ha descritto la collezione del museo di Melitopol come «senza prezzo» e ha aggiunto che era «conservata in modo molto sicuro».
Il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov, anche lui rapito (per poco tempo) a marzo, ha dichiarato in un video che «il museo di storia locale è stato completamente saccheggiato e la storia di Melitopol è stata derubata dagli occupanti russi», mettendo in guardia che l’oro degli Sciti è «a rischio di essere trasferito in Crimea» (annessa dalla Russia nel 2014 e che si trova non lontano da Melitopol).
Secondo Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco filoucraino di Mariupol (dove la Russia dopo il brutale assedio ha installato un governo cittadino non riconosciuto dagli ucraini), Natalia Kapustnikova, direttore del Museo di storia locale di Mariupol, avrebbe consegnato agli occupanti «capolavori originali», tra cui anche opere di Arkhip Kuindzhi, di origine greca nato a Mariupol nel XIX secolo, uno degli artisti più amati della Russia.
Guerra Russia-Ucraina 2022
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