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Flavia Foradini
Leggi i suoi articoliDopo oltre cento anni, quello del 16 maggio sarà il primo passaggio in asta dell’«Isola nell’Attersee» di Gustav Klimt (1862-1918). Nell’ambito della Modern Evening Auction verrà proposto da Sotheby’s a New York con una stima di 45 milioni di dollari. La proprietà indicata è «un’importante collezione privata newyorkese». Come quasi tutti i paesaggi di Klimt, l’olio venne realizzato in formato quadrato (100x100 cm).
Firmato dall’artista sul telaio, venne dipinto probabilmente nel 1902 e contrariamente ai ritratti soprattutto femminili su commissione che hanno reso celebre il pittore viennese, fa parte delle opere create per diletto durante i periodi estivi trascorsi sulle rive dell’Attersee: un fatto questo che consentì una completa libertà creativa. Il soggetto è il lago Attersee presso il villaggio di Litzlberg in Austria, già dipinto da Klimt attorno al 1900 per una veduta simile e ora di proprietà del Leopold Museum di Vienna, «Sull’Attersee». I dipinti sono due varianti dello stesso motivo e si distinguono soprattutto per l’approccio cromatico e per un più trattenuto elemento realistico nella seconda tela.
Dalle acque che dominano la raffigurazione con evocative sfumature di colore formalmente di stampo impressionista, in entrambe le versioni in lontananza appare l’isoletta di Litzlberg come un’enigmatica piccola massa scura e alta sull’orizzonte. «Oltre il 90% del dipinto è pura superficie d’acqua, delicatamente modulata da pennellate che allontanandosi dalla realtà oggettiva si avvicinano a una totale astrazione», è l’analisi di Jane Kallir, mercante d’arte, autrice e curatrice specializzata in espressionismo austriaco e tedesco, sulla seconda variante nel catalogo dell’asta.
La provenienza dell’«Isola nell’Attersee» e la sua presenza in mostre in Europa e in America, vengono indicate da Sotheby’s con un debutto alla Secessione di Vienna nel 1903-04. I primi proprietari del quadro sarebbero una coppia di primissimo piano della scena culturale della capitale austriaca: Irene Hellmann (nata Redlich) e suo marito Paul, industriale tessile, che secondo Sotheby’s avrebbe acquistato il dipinto entro il 1926.
L’ultima indicazione della proprietà degli Hellmann risale al 1928, in occasione di una retrospettiva di Klimt alla Secessione, dove il quadro venne presentato come «Studio sull’acqua». In quegli anni l’attività imprenditoriale di Paul aveva subito un tracollo, che aveva reso necessario un prestito di 30mila scellini da parte del cognato e politico di spicco Josef Redlich, ancora non completamente restituito nel 1936.
Secondo fonti di Sotheby’s e uno studio del 2018 sulla provenienza approntato per la Cancelleria Federale Austriaca e per il Leopold Museum a firma di Sonja Niederacher, vi sarebbero indicazioni per dedurre che «gli Hellmann diedero ai Redlich il dipinto “Isola nell’Attersee” a parziale rimborso». Il passaggio successivo fu l’acquisto della tela «entro il 1937» da parte del gallerista e collezionista austriaco Otto Kallir: non da Joseph Redlich, deceduto l’11 novembre 1936, e dunque presumibilmente dai suoi eredi.
Kallir riuscì a fuggire subito dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nella primavera del 1938. Aprì a Parigi la Galleria St. Etienne, dove il dipinto venne esposto nel 1939 nell’ambito della mostra «L’arte austriaca». Nello stesso anno Kallir poté raggiungere New York, dove a novembre aprì una nuova galleria col medesimo nome, ed espose «Isola nell’Attersee» nella mostra «Saved from Europe» nel 1940 e poi in diverse altre occasioni.
Sotheby’s indica come provenienza una vendita nel 1978 da parte della Galleria St. Etienne a una collezione privata, nel dossier austriaco «Isola nell’Attersee» veniva specificato nel 2018 come «proprietà della Galleria St. Etienne di New York».

«Sull’Attersee», di Gustav Klimt, 1900. Ora esposto al Leopold Museum di Vienna. © Sotheby’s
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