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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliUn altro riconoscimento per Via Vandelli, entrata nei giorni scorsi a fare parte del «Circuito regionale dei Cammini e delle Vie di pellegrinaggio», ora complessivamente 22 in Emilia Romagna.
La storica Via Vandelli, che ancora oggi unisce Modena in Emilia Romagna a Massa in Toscana attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, fu commissionata dal duca di Modena Francesco III d’Este (1698-1780) intorno a metà del XVIII secolo per creare un collegamento commerciale tra il territorio ducale e il mar Tirreno nonché per unire palazzi ducali e residenze. Caduta in disuso e riscoperta in anni recenti come «cammino», nel 2017 ha visto la nascita di una associazione per la sua tutela e successivamente la pubblicazione della Guida alla Via Vandelli di Giulio Ferrari (pp. 132, Terre di mezzo Editore, Modena 2021, € 16), nonché la scelta da parte del Fai-Fondo Ambiente Italiano di candidarla a «Luogo del cuore» (raggiunta la quarta posizione nazionale, il contributo economico è servito per l’implementazione della segnaletica escursionistica e della pannellistica turistico culturale).
Per Carla Di Francesco e Vittorio Cavani, rispettivamente presidente regionale del Fai e presidente provinciale di Modena «il progetto per una segnaletica uniforme, finanziato dal Fai con Banca Intesa Sanpaolo, e realizzata dal Cai, sarà a breve giusta guida per i camminatori sempre più numerosi». Conclude il presidente della provincia di Modena Fabio Braglia: «Siamo orgogliosi di essere l’ente locale capofila di questo progetto: il riconoscimento della Regione valorizza lo sforzo e l’impegno profuso per dare il giusto merito ad un cammino storico che è stato il modello per la costruzione di numerose arterie stradali transappenniniche dei decenni successivi, tanto da essere stata definita “la madre di tutte le strade moderne”».
Una veduta di via Vandelli
Uno scorcio da via Vandelli
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