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Nicoletta Biglietti
Leggi i suoi articoliDominando il fondovalle da un promontorio roccioso, il Castello Gamba si staglia tra panorami mozzafiato e un parco di oltre 50.000 mq, arricchito da specie vegetali rare. Costruito tra il 1901 e il 1905 dal barone torinese Carlo Maurizio Gamba per la moglie Angélique Passerin d’Entrèves, il palazzo fonde revival medievale e comfort moderni, tra cui riscaldamento centralizzato, montacarichi e ascensore. Dopo un periodo di abbandono, la Regione autonoma Valle d’Aosta ne acquisì la proprietà nel 1982. Dal 2012 il Castello ospita le collezioni regionali di arte moderna e contemporanea.
La storia del Castello intreccia visioni artistiche e vicende familiari. Carlo Maurizio Gamba volle una residenza che fosse rifugio e luogo di bellezza vicino agli affetti della moglie. Così l’ingegnere torinese Carlo Saroldi realizzò un edificio imponente ma accogliente, con torre centrale e facciate in pietra, celando al suo interno moderni comfort. La prematura morte della moglie e della figlia Irene segnò il destino della famiglia, e la dimora passò prima ai Passerin d’Entrèves, per poi arrivare alla Regione. Il parco, progettato dall’architetto paesaggista Giuseppe Roda con il vivaista Luigi Dominici, è un giardino all’inglese che combina natura e intervento umano. Anche se non completamente realizzato secondo il progetto originale, conserva faggi, tigli, ippocastani, il Cipresso calvo e lo Spino di Giuda, offrendo un’anteprima verde alle collezioni artistiche.
Il museo ospita una collezione che spazia dal XIX secolo ai giorni nostri, articolata in pittura, scultura, grafica e fotografia. Il percorso, su due livelli e 13 sale, include Turner, Delleani, Casorati, De Pisis, Carrà, Guarino, Martini, Manzù, Mastroianni, Fontana, Pomodoro e Paladino, accanto a numerosi artisti locali e torinesi. La collezione documenta i principali movimenti del XX secolo, dall’Astrattismo all’Informale, dalla Pop Art alla Transavanguardia, e racconta la storia artistica della Valle d’Aosta, dai Gran Premi Saint-Vincent alla partecipazione alla Biennale di Venezia del 1988.
Il Castello Gamba guarda però anche al futuro, con progetti innovativi di accessibilità e didattica digitale. Grazie al PNRR Cultura senza barriere («Il Castello Gamba da toccare, vedere e sentire»), le aree dell’accoglienza e biglietteria sono state riqualificate secondo i principi dell’Universal Design. In fase di finalizzazione ci sono strumenti digitali per la visita: una WebApp di gamification pensata per bambini, ragazzi e famiglie che trasforma la visita in una caccia al tesoro tra opere, architettura e paesaggio, e una nuova audioguida in tre lingue, con traduzione LIS e audiodescrizioni per utenti ciechi. Sono previsti inoltre modellini 3D del castello, delle opere e del parco, fogli tattili e pavimentazione tattile, per garantire autonomia ai visitatori con disabilità visiva.
Sul fronte delle acquisizioni, l’amministrazione regionale ha promosso l’inserimento di opere di artiste contemporanee che riflettono su sostenibilità e cura dell’ambiente, tra cui Binta Diaw, Christiane Löhr, Marion Baruch, Rossella Biscotti e Paola Pivi. È in atto anche un processo continuo di valorizzare la collezione permanente attraverso mostre temporanee di ricerca: tra le più recenti, Mario Cresci (2023), Luciano Minguzzi (2024) e Michelangelo Pistoletto (2025).
Castello Gamba resta così un luogo dove storia, natura e arte si incontrano, capace di unire il patrimonio culturale regionale a innovazioni tecnologiche e progettuali, offrendo al visitatore un’esperienza immersiva e inclusiva, tra architettura, collezioni d’arte e paesaggio.
AOSTA. Castello Gamba, Località Crêt-de-Breil, Châtillon, Tel. +39 0166 563252, www.castellogamba.vda.it, Mar-dom 10-17, lun chiuso
Binta Diaw, «Paysages Corporels – elle n’est pas déracinée», 2022.
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