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Graziella Melania Geraci
Leggi i suoi articoliÈ stata annunciata, alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli, la pianificazione per i futuri nuovi scavi su vasta scala nell’area est del Parco Archeologico di Ercolano. La comunicazione arriva in concomitanza con la presentazione della conclusione della prima fase del Progetto Domus che vede l’apertura dopo oltre 25 anni della Casa del Colonnato Tuscanico e della Casa del Sacello di legno, primi due edifici sui sei previsti oggetto di restauro conservativo.
Il direttore del Parco, Francesco Sirano, ha inoltre introdotto al ministro e alle altre autorità presenti la nuova veste della Stanza del custode del Sacello degli Augustali, i lavori in corso alle Terme Suburbane, le manutenzioni straordinarie su scala urbana e la nuova app mobile, parte integrante di Ercolano Digitale. Grazie alla sottoscrizione del protocollo d’Intesa con il Packard Humanities Institute per la realizzazione di depositi, laboratori, uffici si aprono ora le possibilità di ripresa per nuove ricerche archeologiche come conferma l’architetta Jane Thompson, del Packard Humanities Institute: «Nell’accordo di luglio scorso con il Ministero si parlava di lavorare verso questo traguardo. Ora, alla luce di diversi cambiamenti, si creano le condizioni per liberare i confini del sito eliminando degli edifici moderni sul bordo dell’area della città antica così da poter arretrare e mettere in sicurezza il fronte di scavo che qui è problematico».

Una veduta della Casa del Colonnato Tuscanico. © Parco Archeologico di Ercolano

Una veduta della Casa del Colonnato Tuscanico. © Parco Archeologico di Ercolano
Le Domus del Colonnato Tuscanico e del Sacello di legno, riconsegnate oggi ai visitatori, sono testimoni dell’innovazione tecnologica degli interventi e del complessivo approccio strategico sulla conservazione e sulla fruizione del sito. Numerosi i temi affrontati durante gli interventi alle strutture tra cui lo studio della vulnerabilità sismica degli edifici, sperimentazione di tecniche ripetibili e la protezione in situ dei reperti in legno carbonizzato. Per la Casa del Colonnato Tuscanico sono state eseguite opere che hanno interessato principalmente il quartiere del peristilio con l’innalzamento delle colonne e annessa trabeazione per allineare e stabilizzare la struttura.
Nella Casa del Sacello di legno invece i lavori hanno interessato prevalentemente le pavimentazioni delle «fauces» e dell’atrio, ambienti privi di copertura e quindi affetti da fenomeni di ristagno delle acque e crescita di vegetazione infestante. L’intervento di restauro è finanziato con i Fondi del Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis) per l’importo complessivo di 5 milioni di euro.

Una veduta della Casa del Colonnato Tuscanico. © Parco Archeologico di Ercolano
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