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Uno scorcio della bolognese P420

Cortesia di P420

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Uno scorcio della bolognese P420

Cortesia di P420

Dove sono le gallerie italiane?

Gli elenchi dei media internazionali snobbano gli spazi nostrani segnalando quelli che avrebbero «svoltato» nel 2024

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Giorgio Guglielmino

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Sul finir dell’anno è tempo, come di consueto, di bilanci, elenchi, classifiche e quant’altro riguardi il 2024 (novità, tendenze, positive o negative che siano). Tra le tante enumerazioni, un sito specializzato propone le dieci gallerie di piccola o media grandezza che nel corso dei passati dodici mesi si sono rivelate vincenti, riuscendo a guadagnare un proprio posto nel competitivo mondo degli spazi artistici commerciali. Spiccano Megan Mulrooney di Los Angeles e Carvalho Park di Brooklyn, Brunette Coleman di Londra così come Saatchi Yates sempre nella capitale britannica. Non possono mancare alcuni nomi che operano in località maggiormente esotiche come la Cerrado Galeria a Brasilia, N/A a Seul e la Loft Art Gallery con sedi a Marrakech e Casablanca. Ve ne sono altre ancora, ma a questo punto spicca anche la non menzione di gallerie italiane.

Uno scorcio della galleria Colli con opere di Enzo Cucchi. Cortesia della galleria Colli

Eppure, tra le giovani gallerie ve ne sono alcune che nel corso dell’anno hanno dimostrato grande vitalità e coraggio. Per fare qualche esempio, non esaustivo, la P420 di Bologna si è imposta all'attenzione internazionale partecipando ad un numero record di fiere: quattordici in dodici mesi. Numero che verrà superato dal momento che la loro programmazione per il 2025 ne prevede quindici! Hanno anche avuto l’ardire di andare a Colonia per presentare al pubblico locale un'artista tedesca, Irma Blank, che in Germania meriterebbe maggiore attenzione. A Frieze Londra la galleria Clima di Milano è stata una presenza che ha suscitato grande interesse per la presentazione della giovane californiana, classe 1994, Kelsey Isaacs.

Uno scorcio della galleria Clima con le opere di Kelsey Isaacs. Cortesia della galleria Clima

A Roma la galleria Colli ha due grandi pregi: organizza mostre con poche opere esposte in modo che il visitatore può concentrare l’attenzione su 4 o 5 lavori senza essere soffocato da troppi stimoli visivi e inoltre, al contempo, sceglie le opere con un occhio estremamente attento alla qualità dei lavori, sia con artisti emergenti come Pesce Khete, sia quando espone un maestro come Enzo Cucchi. L’augurio è che nelle liste delle gallerie che meritano attenzione internazionale il prossimo anno almeno una italiana trovi giustamente il proprio spazio.

Giorgio Guglielmino, 23 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

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Dove sono le gallerie italiane? | Giorgio Guglielmino

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