Francesco Tiradritti
Leggi i suoi articoliUna missione archeologica del Consiglio Superiore delle Antichità egiziano, diretta dal professor Qutb Fawzy e attiva da tempo sul sito archeologico di Tell el-Deir vicino a Damietta (Delta Orientale), ha riportato alla luce sessantacinque tombe databili tra la XXVI dinastia (metà del VII-metà del VI secolo a.C.) e l’Età tolemaica (305-30 a.C.). Le sepolture sono di un tipo abbastanza comune per l’epoca e prevedono semplici fosse scavate nel terreno, rivestite in alcuni casi con muri in mattone crudo. Le tombe vanno ad aggiungersi alle altre venti scoperte sul sito nel 2022 e confermano così l’importanza della regione di Damietta per un’epoca (la seconda metà del primo millennio a.C.) che risulta poco documentata dal punto di vista funerario.
Gli scavi recenti hanno riportato alla luce sepolture di individui appartenenti a vari strati sociali. Nelle tombe più ricche i corpi mummificati erano ricoperti di piccoli amuleti in foglia d’oro riproducenti divinità ritenute possedere valenza apotropaica (Iside, Bastet, Horus, Neith ecc.) e simboli beneauguranti (occhio di Horus, scarabeo, fiore di loto ecc.). Lo scopo era evidentemente quello di preservare le membra dal decadimento. Nelle sepolture con corredi funerari più modesti il numero di amuleti era maggiore e i soggetti riprodotti comprendevano anche simboli protettivi quali la squadra, il poggiatesta, il nodo di Iside ecc. I materiali utilizzati erano però la faïence e la pietra e risultavano perciò meno dispendiosi dell’oro.
Le ricerche sul sito di Tell el-Deir hanno condotto anche al recupero di numerosi vasi di produzione locale e di importazione, integri e frammentari. I secondi sono di chiara origine vicino-orientale e rappresentano una preziosa testimonianza sugli scambi commerciali in un’area che fungeva da cerniera tra la Valle del Nilo e la costa siro-palestinese. Malgrado le sepolture mostrino usanze funerarie tipicamente egizie, è possibile che l’ulteriore studio dei reperti conduca ad accertare la presenza di individui di origine extra-egiziana.
Degno di particolare attenzione è il ritrovamento di un piccolo tesoretto composto da trentotto monete di epoca tolemaica contenute all’interno di un vaso in ceramica.
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