Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Edificio di Thutmosi IV ricostruito nel Museo all’Aria Aperta di Karnak

Foto: Francesco Tiradritti

Image

Edificio di Thutmosi IV ricostruito nel Museo all’Aria Aperta di Karnak

Foto: Francesco Tiradritti

Egitto: scoperto un tesoro tra le rovine di Karnak

Una serie di scavi nel santuario di Amon restituisce gioielli e amuleti all’interno di un vaso spaccato molto probabilmente risalenti alla XXVI dinastia (650-550 a.C.) 

Francesco Tiradritti

Leggi i suoi articoli

Il Centre Franco-Égyptien d’Étude du Temple de Karnak (Cfeetk, Centro Franco-Egiziano di Studio del Tempio di Karnak) opera tra le immense rovine del celeberrimo monumento da svariati decenni. Negli ultimi anni ha concentrato i propri sforzi soprattutto nel restauro e nelle valorizzazioni di numerose aree del santuario dedicato al dio Amon, alla sua sposa Mut e al loro figlio, il dio lunare Khonsu

Bracciale con grani sferici in oro (ricostruzione moderna); foto: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano elaborata da F. Tiradritti

Foto d’insieme di alcuni degli oggetti ritrovati; foto: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano

È proprio questa triade divina a essere riprodotta nell’amuleto in oro dell’altezza di circa tre centimetri, che una squadra di archeologi e tecnici franco-egiziani del Cfeetk ha da poco scoperto insieme a un bracciale con grani sferici, ad alcuni anelli con castone a forma di scarabeo o con iscrizioni beneaugurali e ad amuleti sempre in oro. Di particolare interesse è un amuleto, sempre in oro, che riproduce la dea Mut come Sekhmet, con corpo femminile e testa leonina. Questa particolare forma, che la dea assumeva quando s’infuriava, era ritenuta possedere enorme valore apotropaico proprio in forza del suo carattere feroce e furioso. 

Il tesoretto era contenuto all’interno di un vaso spaccato ed è stato ritrovato durante scavi nel settore nord-occidentale del tempio dove si trova un museo all’aria aperta realizzato con monumenti che erano stati smontati e riutilizzati come materiale da costruzione in strutture successive. Qui, secondo quanto affermato dal direttore francese del Cfeetk Jérémy Hourdin, sarebbero stati ritrovati i resti di numerosi edifici in mattone crudo riferibili alla XXVI dinastia (650-550 a.C.) ed è proprio a questo periodo che sono stati datati i preziosi reperti ritrovati. Abdel Ghaffar Wagdy, direttore generale delle antichità di Luxor e direttore egiziano del Cfeetk  ha infine dichiarato che gli oggetti, il cui stato di conservazione è eccellente, sono ancora in corso di studio e di restauro. Alla fine di queste operazioni saranno esposti al Museo di Arte Antica di Luxor.

Amuleto con il dio Amon (al centro), la sposa Mut (a sinistra) e il loro figlio, il dio lunare Khonsu (a destra). Foto Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano elaborata da F. Tiradritti

Francesco Tiradritti, 09 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Le figurine funerarie riportate alla luce da una missione francese sembrerebbero ricondurre al sovrano Sheshonq III, cui si devono importanti costruzioni nell’area. La località era stata scelta dai sovrani di origine libica della XXI e XXII dinastia come capitale del loro regno 

Riaperta la tomba del faraone nella Valle dei Re: Giorgio Capriotti, a capo del gruppo internazionale di specialisti, racconta le operazioni del restauro sostenuto da Unesco e governo nipponico, che ha coinvolto egiziani, giapponesi e italiani

Visita alla mostra «Tesori dei faraoni» a Roma in compagnia dell’egittologo Francesco Tiradritti

L’egittologo più famoso del mondo, già direttore generale del Consiglio Superiore delle Antichità egiziano, in occasione dell’imminente apertura a Roma della grande mostra «Tesori dei faraoni» di cui ha curato il catalogo, si racconta in una lunga conversazione con il nostro specialista

Egitto: scoperto un tesoro tra le rovine di Karnak | Francesco Tiradritti

Egitto: scoperto un tesoro tra le rovine di Karnak | Francesco Tiradritti