Elisa Sighicelli, «Halos (6101)», 2025

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Elisa Sighicelli, «Halos (6101)», 2025

Elisa Sighicelli trasforma i vetri del Poldi Pezzoli in epifanie

Legata al museo meneghino sin dal 2013, l’artista torinese ne analizza ora la collezione di vetri di Murano attraverso il medium fotografico facendoli diventare visioni oniriche

È Elisa Sighicelli l’autrice della nuova «incursione» di arte contemporanea nel Museo Poldi Pezzoli di Milano. Avviato nel 2011, questo progetto ha visto avvicendarsi nelle sale del museo artisti come Giulio Paolini, Chiara Dynys, Nicolas Party e altri ancora, che si sono ogni volta confrontati con alcuni suoi capolavori. 

Elisa Sighicelli (Torino, 1968), forte di un ricco curriculum espositivo, dal Castello di Rivoli al Lacma di Los Angeles, dal Brooklyn Museum di New York all’Ica di Londra, e di un rapporto privilegiato con gli oggetti museali, ha scelto di interrogare la magnifica collezione di vetri muranesi dal XV al XIX secolo di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, dopo che nel 2013, nella mostra «Wunderkammer. Arte, natura, meraviglia ieri e oggi», già aveva dialogato con la raccolta di strumenti scientifici del museo. Più di recente, nel 2022, e sempre a Milano, aveva dato nuovamente prova della sua speciale sensibilità nei confronti delle opere d’arte (specie quelle meno ovvie, meno celebrate) quando aveva fotografato le centinaia di sculture della Gam-Galleria d’Arte Moderna allora stivate nei depositi, cogliendo i legami che in quella folla di figure poste a stretto e casuale contatto sembravano intrecciarsi tra l’una e l’altra.

Gli oltre 200 vetri antichi del Poldi Pezzoli, con le loro trasparenze, le hanno invece offerto l’agio di lavorare soprattutto con la luce e di creare immagini stranianti, misteriose e acquee, ottenute con cambiamenti di scala, sfocature, avvicinamenti repentini, sovrapposizioni, che hanno trasformato quegli oggetti in apparizioni tanto sconcertanti quanto ammalianti. Minuscoli dettagli della lavorazione, notati solo dagli studiosi, e particolari che, a distanza così ravvicinata, sembrano trasformarsi in forme di vita sottomarina, generano così un mondo irreale, misterioso e ingannatore per i nostri sensi.

Intitolato «Vitroepifanie» e visibile fino al 20 maggio, il progetto, curato da Lavinia Galli, è concepito come un’unica installazione specificamente pensata per la Stanza del Collezionista.

Elisa Sighicelli, «Oris (6188)», 2025

Elisa Sighicelli, «Vitrodomes (3981)», 2025

Ada Masoero, 24 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

Elisa Sighicelli trasforma i vetri del Poldi Pezzoli in epifanie | Ada Masoero

Elisa Sighicelli trasforma i vetri del Poldi Pezzoli in epifanie | Ada Masoero