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Silvano Manganaro
Leggi i suoi articoliNelle sue ultime mostre Anna Marra sembra voler scandagliare, con metodo e sensibilità contemporanea, le possibilità e le identità dei diversi media artistici. Con una doppia personale di Veronica Botticelli (Roma, 1979) e Khen Shish (Safed, Israele, 1970), mostra intitolata «La distanza delle ragioni», è la pittura a essere la protagonista assoluta, attraverso il suo continuo (e ormai classico) oscillare tra astrazione e figurazione.
La rassegna, a cura di Giorgia Calò e allestita dal 18 settembre al 20 ottobre, mette infatti a confronto il lavoro di due artiste che, in modi diversi, affrontano senza difficoltà l’antica contesa: la Shish con radici in un neoespressionismo di matrice tedesca e italiana nonché in certa pittura israeliana; la Botticelli guarda invece al pop storico italiano e alla Scuola di San Lorenzo (ricordiamo che per anni ha lavorato al fianco di Pizzi Cannella).
L’esposizione ha a che fare con la gestazione e la nascita dell’immagine: un «parto» che avviene tramite un gesto o attraverso il lento affiorare di un antico ricordo, come le vecchie macchine per cucire Singer, tema unico delle tele dell’artista romana.
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