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Il cortile della Pinacoteca di Brera

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Il cortile della Pinacoteca di Brera

Grande Brera: l’indotto può arrivare fino a un miliardo e mezzo

Nell’indagine di Makno sul polo braidense hanno concorso metodologie diverse, dall’analisi dei dati disponibili alla stima dell’impatto e del valore del brand, dalla valutazione della portata competitiva alla definizione degli indirizzi strategici

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Si può quantificare il valore economico e sociale, oltre che culturale, di una grande, storica e gloriosa istituzione della cultura?

Si può, ed è ciò che ha appena fatto Makno, la società di consulenza strategica e di indagini di mercato fondata oltre 40 anni fa da Mario Abis, che ha studiato l’impatto sulla città di Milano dell’apertura, nello scorso dicembre, di Palazzo Citterio e della nascita contestuale della Grande Brera, il nuovo polo culturale che comprende Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio, Biblioteca Nazionale Braidense, cui si aggiungono, nel Palazzo storico, l’Accademia di Brera, l’Osservatorio Astronomico, l’Orto Botanico e l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere: una realtà unica, un «brand» ricco di cultura e di arte che si apre nel cuore di Milano e il cui indotto sulla città è stato valutato dall’indagine Makno in 520 milioni di euro a oggi, con un’attesa, nel medio termine (tra circa un anno), di un miliardo e mezzo di euro.

Si è arrivati a questa cifra imponente attraverso un’indagine sulle diverse componenti del polo braidense, cui hanno concorso metodologie diverse, dall’analisi dei dati disponibili alla stima dell’impatto e del valore del brand, dalla valutazione della portata competitiva alla definizione degli indirizzi strategici mirati alla protezione e alla crescita del valore. Senza dimenticare la determinazione di indicatori da utilizzare nel monitoraggio costante dell’evoluzione della Grande Brera in relazione ai flussi economici e sociali (raccolta finanziamenti e monitoraggio dei pubblici). Al centro della ricerca, che è stata condotta attraverso algoritmi, spiegano da Makno «sono stati posti il valore artistico culturale del complesso, la stabilità del «mito», l’espansione delle relazioni, la flessibilità, la centralità dei luoghi fisici come sistema e come specificità, la tradizione, l’innovazione, il rapporto con il contesto metropolitano, il luogo come luogo d’arte, l’unicità del brand stesso», tutti posti in relazione fra loro in un sistema che «porta a rafforzare il valore di identità/unicità di Grande Brera in Italia e anche a livello internazionale». Il che incide evidentemente sull’attrattiva del brand «Grande Brera» agli occhi di finanziatori e stakeholder.

Di grande importanza in tutto ciò, anche per una migliore identificazione dell’istituzione, il passaggio dalla vecchia (e ambigua) definizione di «Brera», in cui Pinacoteca e Accademia si sovrapponevano, a quella di «Grande Brera», intesa, spiega il direttore generale Angelo Crespi, «non semplicemente come un ampliamento dello spazio fisico della Pinacoteca con l’apertura di Palazzo Citteria dicembre 2024, ma anche come un allargamento concettuale, come un nuovo modo di comunicare, con un brand innovativo, l’unicità e la forza di un luogo straordinario che interpreta alla perfezione il dinamismo di Milano, della Grande Milano (l’area metropolitana, abitata da circa nove milioni di persone, Ndr) e della Regione Lombardia». Mentre Mario Abis, da parte sua, precisa che «rimane l’aspetto mitico ma si determinano nuovi fattori attrattivi che si connettono all’allargamento e alla plurifunzionalità della struttura. Questo modello ha portato ad una prima stima del valore di impatto di Grande Brera, ciò che in termine di filiera economica dà al suo territorio di riferimento. L’impatto finale si determinerà entro un anno quando si stabilizzerà il flusso dei pubblici multipli per struttura e motivazioni alle visite. La Grande Brera in questo modello può essere assunta ad esempio di come una struttura culturale diventi un motore dell’allargamento virtuoso di una città, Milano, che è anche una grande città metropolitana di oltre nove milioni di abitanti, fra le prime dieci al mondo per qualità e complessità».

Ada Masoero, 18 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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