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Grasso è bello

Arabella Cifani

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Botero mette allegria e paura insieme. Le sue figure tondeggianti, che i collezionisti meno avveduti scambiano per persone grasse e simpatiche mentre invece sono anche molte altre cose, piacciono proprio. Tornano in mente i personaggi straordinari di  García Márquez, ricchi di sentimenti profondissimi ed essenziali, misteriosi e immoti come idoli sudamericani, con occhi fissi e spesso strabici, perché in realtà non hanno bisogno di guardare nulla: semplicemente esistono. 

La loro corporeità non impedisce che siano spesso immagini pesantemente ironiche e corrosive, intrise di un senso di morte che nasce da una carne pesante e fragile insieme, che però è difficile scalfire.

Il recente volume edito da Skira e curato da Rudy Chiappini, che raccoglie i dipinti di Botero fra 1959 e 2015, ce li sciorina davanti in bellissime e grandi foto e fra esse occhieggia più volte nella prima parte l’enigmatico volto del pittore stesso. Al saggio esauriente sul pittore di Chiappini, segue una lunga intervista in cui Fernando Botero racconta la sua vita e i suoi punti di vista sull’arte; poi ben 207 pagine di fotografie a colori dei dipinti e infine un’articolata cronologia della sua vita (è nato a Medellín, in Colombia, nel 1932) e delle sue opere, tra le maglie della quale compaiono anche foto della sua (magrissima) elegante moglie e dei suoi tre (sottili) figlioli.

Nel volume la produzione di Botero scorre passando fra le celebri rivisitazioni di antichi capolavori della pittura europea debitamente ingrassati,  ai temi della vita quotidiana, amori, personaggi, situazioni politiche, religiose e storiche, come la serie dedicata alle imperdonabili sopraffazioni avvenute nella prigione di Abu Ghraib dove l’idignazione del pittore straripa  da ogni centimetro di tela con forza esplosiva e drammaticità  espressionista impressionista, al limite del fastidio fisico per lo spettatore.  

Fatevi comunque incantare dal libro e godetevi a ruota libera la serie dei quadri illustrati. Soffermatevi, fra i tanti, su quelli degli «sposi» del 2010 e rivivete con queste due tele i sogni di Florentino Ariza in El amor en los tiempos del cólera: quando vagheggia di possedere l’inarrivabile Fermina Daza, che avrà solo dopo un’attesa durata tutta la vita. Potreste allora anche restare sul divano con il volume sulle ginocchia per «cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese».

Botero. Dipinti 1959-2015 di Rudy Chiappini, pp., 255 ill.,  Skira, Milano 2015,  € 75,00

Arabella Cifani, 01 dicembre 2015 | © Riproduzione riservata

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