Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliTornano in blocco nella City -per la prima volta dopo la conclusione delle Italian Sale nel 2017- i maestri del Novecento italiano. Come mai un ritorno così significativo sulla scena anglosassone?
Le nostre aste di arte moderna e contemporanea a Londra presentano spesso opere italiane di grande qualità. È interessante notare, inoltre, che una percentuale significativa di acquirenti nelle nostre vendite di arte moderna e contemporanea a Milano proviene proprio dal Regno Unito. Il nostro obbiettivo è ovviamente quello di continuare a proporre opere italiane all’interno delle aste londinesi. Detto ciò, operiamo in un mercato profondamente globale: che si tratti di presentare capolavori italiani a Londra, Milano, New York o Hong Kong, i nostri clienti possono interagire con noi ovunque si trovino.
Come si compone il nucleo di 15 opere italiane presenti nella Day Sale del 5 marzo?
La collezione che presentiamo è stata assemblata da Christian Levett, ex finanziere britannico divenuto poi collezionista a tempo pieno. Christian ha iniziato a costruire questo nucleo di opere prima di trasferirsi a Firenze, continuando a svilupparlo una volta stabilitosi in Italia. Le opere che offriremo in questa stagioneformano un insieme molto coeso e intellettualmente ricco, che offre una panoramica esaustiva sull’evoluzione dell’arte italiana dagli anni ’60 in poi. Il 5 marzo, questa collezione costituirà uno dei punti focali della nostra Day Sale di arte contemporanea. Comprende opere di maestri come Fontana, Burri, Scheggi e Marino Marini, accomunate da uno spiccato senso curatoriale.
Quando si guarda la collezione nel suo complesso, si può davvero notare l'impegno di Christian nel cercare opere estremamente significative e ricche a livello accademico. Molte vantano un prestigioso curriculum espositivo e sono state incluse in mostre e pubblicazioni fondamentali per la comprensione del lavoro di questi artisti. Inoltre, si tratta spesso di lavori realizzati nei momenti più significativi della loro produzione, quando il linguaggio espressivo di ciascuno aveva raggiunto la piena maturità. Nel loro complesso, queste opere presentano una stima minima intorno ai 2 milioni di pounds, che nel contesto della Day auction è raramente successo.
Ora, un doveroso inciso su Christian Levett è d’obbligo.
Christian è collezionista che ha fatto del suo amore per l’arte un impegno per la vita. Come collezionista, il suo modus operandi è molto distintivo. Guidato da una grande curiosità, il suo focus ha attraversato profondi cicli di trasformazione. Christian si è in primo luogo avvicinato al collezionismo in giovane età con le monete, per poi appassionarsi all’arte antica e, in ultimo luogo, all’arte contemporanea. Per Christian il collezionismo va di pari passo con la condivisione e il racconto di una storia, motivo per cui nel 2011 ha deciso di aprire un museo a Mougins, nel cuore della Rivière francese, per inizialmente condividere la sua collezione di arte antica. Negli ultimi anni, il suo interesse si è rivolto alle artiste donne, dando origine a una trasformazione radicale del suo museo che ha riaperto i battenti come FAMM (Female Artists of the Mougins Museum) nel 2024. Sebbene Christian abbia amato curare questa collezione nel corso degli anni, ora si sente pronto a separarsi da queste opere e a consentire ad altri di goderne tanto quanto lui, per continuare a concentrarsi e ad ampliare la sua collezione di opere di artiste donne.
C’è un filo conduttore, oltre la provenienza, che lega queste «italiane» in asta?
Questo gruppo di opere rappresenta un significativo spaccato dell’Italia del dopoguerra, un periodo di straordinaria innovazione artistica e sperimentazione formale. Si tratta di un insieme accuratamente articolato di lavori del dopoguerra di maestri italiani, tra cui Lucio Fontana, Enrico Castellani, Alberto Burri e Paolo Scheggi. Quasi sempre l’arte è espressione del momento in cui viene prodotta, e guardando queste opere si respira l’aria di cambiamento, rivoluzione e ricerca che determinò le avanguardie dell’epoca e gettò le basi per l’arte come la conosciamo oggi. A partire dagli anni 50 e raggiungendo il culmine negli anni 60, alcuni artisti rivoluzionarono la scena artistica, tra cui Fontana, Burri, Scheggi, Castellani, tutti presenti in questa vendita. Anche se distinte nei loro approcci concettuali e iconografici, queste opere condividono una comune tensione sperimentale caratteristica delle avanguardie dell’epoca. Ognuna a suo modo stravolge la bidimensionalità della tela, che viene bruciata, dilaniata, bucata, tagliata, sovrapposta.
Sfogliamo il catalogo, entriamo nella vendita del blocco italiano. Cosa rende uniche queste opere?
Ogni opera ha un dettaglio distintivo che rende il tutto particolarmente interessante. Ad esempio, abbiamo un Castellani rosso del ’63 che era presente sul manifesto della mostra nel 2015 al Guggenheim di New York sul movimento ZERO, di cui Castellani fu tra i principali protagonisti. Sul retro dell’opera si legge la dedica da parte di Castellani allo scultore giapponese Tomonori Toyofuku, suo amico e affine per sensibilità artistica, a cui l’opera era stata originariamente donata. «Bianco CN4» di Burri è un emblematico esempio della sua fondamentale serie delle «Plastiche», in cui l’artista trasforma la materia attraverso combustioni e tensioni. Quest’opera non solo è pubblicata sulla copertina della monografia di Maurizio Calvesi, uno dei testi più autorevoli sull’artista, ma ha anche forti analogie con opere presenti nelle più importanti collezioni museali internazionali, come il Guggenheim di New York. La collezione comprende anche un Fontana proveniente dalla serie degli «Olii», nucleo essenziale nel percorso dell’artista dagli anni ’50 fino alla sua scomparsa nel ’68. L’opera presenta un rosso incredibilmente vivido che avvolge e proietta lo spettatore nella dimensiona spaziale di Fontana. La tela presenta un foro e un taglio solitari racchiusi all’interno di segni simili a graffiti, che sembrano ripercorrere i contorni della tela e danno vita a varie sequenze ritmiche. Abbiamo inoltre uno Scheggi realizzato nell’anno della sua partecipazione alla Biennale di Venezia. Si tratta dell’opera più rilevante di Scheggi apparsa sul mercato nell’ultimo decennio e la più grande mai offerta all’asta, in cui 44 aperture ellittiche si accostano alla purezza della tela bianca. La vastità dell’opera e l’approccio artistico di Scheggi danno vita a una costruzione quasi architettonica incarnando l’indagine radicale dell’artista sullo spazio e sulla forma.
Oltre gli italiani, c’è un’asta che li raccoglie da raccontare.. quali sono i top lot della Day Sale nel suo complesso?
Oltre alle opere di artisti di fama internazionale come Alexander Calder, Damien Hirst e KAWS, la Contemporary Day Auction di questa stagione presenta una selezione straordinariamente variegata, che spazia dalle icone dell’arte contemporanea ad artisti sempre più ricercati nel mercato secondario nell’ultimo periodo. Tra questi, spiccano nomi come Martha Jungwirth e Jules de Balincourt, la cui pratica artistica sta attirando crescente attenzione tra collezionisti e appassionati. Questa ampia gamma di opere riflette il nostro impegno nel proporre un'offerta dinamica, capace di mettere in dialogo diverse generazioni e linguaggi espressivi.
Tornando in tema Novecento italiano, qual è lo stato di salute del mercato per i nostri post-War?
Il mercato dei grandi maestri italiani del dopoguerra – Fontana, Burri, Castellani, Scheggi – si mantiene solido e dinamico, con una domanda costante da parte di collezionisti internazionali. Sebbene il mercato dell’arte operi in uno scenario più difficile, oggi più che mai, i collezionisti cercano opere di qualità, con provenienza impeccabile e una presenza consolidata nella storia espositiva e critica. Fontana continua a essere un punto di riferimento del settore. Le opere su tela, in particolare i «Concetti Spaziali», restano tra la più ricercate. Solo l'anno scorso, ad esempio, abbiamo venduto il suo «Concetto spaziale, La fine di Dio», a New York per 23 milioni di dollari. A Londra abbiamo venduto due Fontana l’anno scorso che hanno entrambi sorpassato largamente le loro stime alte. Le nostre vendite moderne e contemporanee a Milano sono spesso evidenziate da Fontana da urlo, così come dalle sue ceramiche che stanno riscuotendo un interesse sempre crescente tra i collezionisti di tutto il mondo. Offriremo anche due splendide tele «Concetto Spaziale» nella nostra Evening sale di Moderna e Contemporanea a marzo. Burri, invece, è ormai riconosciuto a livello globale come una delle figure chiave dell’arte del XX secolo, con una domanda sempre più forte sia in Europa che negli Stati Uniti. Opere provenienti dalle sue serie più iconiche continua a performare bene in asta e ottenere visibilità istituzionale.
Londra è ancora una piazza allettante dopo la Brexit?
Dopo la Brexit, c’è stato un momento di adattamento sia per noi che per i nostri clienti, ma gli acquirenti provenienti dall’Unione Europea e altrove continuano a collezionare e acquistare opere d’arte nelle nostre sale londinesi. Londra rimane il cuore pulsante del mercato dell’arte europeo, rappresentando circa il 60% delle vendite europee di Sotheby’s in termini di valore. È anche la sede delle nostre aste più importanti in Europa e continua ad attrarre opere d’arte di altissimo livello. Più in generale, Londra ospita alcune delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo e ha dato vita ad alcune delle mostre più innovative degli ultimi anni. È un vero e proprio centro creativo, una città in cui Sotheby’s ha organizzato, e continua a organizzare, alcune delle vendite e delle esposizioni più memorabili della sua storia. A chiosa della nostra intervista ricordiamo (seguirà focus dedicato nei prossimi giorni) che il giorno prima della Day Sale appena raccontata, il 4 marzo, andrà in scena l’asta serale della doppia tornata, la Modern & Contemporary Evening Auction. Anticipiamo il focus riportando le prime battute dedicate all’incanto da parte di Claudia Dwek, Chairman di Sotheby’s Europe: «Nell’ambito della nostra Evening Sale di Londra presenteremo due straordinari esempi della celebre serie dei “Tagli” di Fontana, opere che incarnano l’apice del suo rivoluzionario dialogo concettuale. Una in rosso e una in bianco, rispettivamente con quattro e sei tagli, la purezza delle loro superfici monocrome esalta il drammatico contrasto dei tagli, espressione della ricerca di Fontana dello spazio oltre lo spazio, il caos e il nulla. Negli ultimi anni, queste opere hanno mantenuto dei solidi risultati di mercato, suscitando un interesse sempre più marcato in Europa, Asia e Stati Uniti. Londra, con il suo ruolo di crocevia globale per il collezionismo d’arte, rappresenta la cornice ideale per accogliere opere di questo tipo e offrirle alla considerazione di un mercato che continua a dimostrarsi solido e vivace».
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