Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliLa parrocchia di San Francisco Mazapa, situata nell’omonima località presso la città di Teotihuacán, ha recuperato un olio settecentesco raffigurante San Francesco, che era stato rubato 24 anni fa. Il dipinto è arrivato alla casa d’aste messicana Morton nel 2017 e, dopo le procedure di registrazione (contratti, fotografie per il catalogo), è stato inserito nell’Art Loss Register, il database mondiale che registra le opere rubate o smarrite. «Ci hanno fatto una soffiata, dice al telefono David Collepardo, responsabile del reparto antiquariato e libri di Morton. Abbiamo interrotto l’iter di vendita all’asta. L’Art Loss Register ha presentato le denunce del caso alla procura e noi abbiamo cercato di contattare il proprietario che ci ha fornito l’opera, ma non ottenendo però mai una risposta».
Ci sono voluti otto anni per restituire l’opera perché questo è stato il tempo necessario per completare l’intero iter, spiega Collepardo. «Non siamo molto informati su come si è svolto il procedimento; è qualcosa che, fortunatamente, non ci capita molto spesso», aggiunge. Racconta che l’anno scorso l’indagine è stata conclusa e che è stato comunicato loro che potevano iniziare le pratiche logistiche per spedire l’opera alla parrocchia di San Francisco Mazapa.
Il vescovo della diocesi di Teotihuacán, Guillermo Francisco Escobar Galicia, ha celebrato questo fine settimana una cerimonia accompagnato dai rappresentanti della casa d’aste e da un migliaio di persone della comunità, per dare il benvenuto al quadro. «Più che un’opera d’arte, è un simbolo religioso che rafforza la fede della comunità», ha detto il vescovo durante l’evento. Sull’account Instagram di Morton sono state pubblicate alcune foto e si è affermato che questa azione è un promemoria del fatto che il patrimonio culturale rubato, che spesso si dà per perso per sempre, può essere restituito al suo legittimo proprietario.
L’opera misura 159x101 cm. Secondo il sito web di 3Museos (un complesso culturale a Monterrey, Nuevo León, che ospita il Museo di Storia Messicana, il Museo del Palazzo e il Museo del Nord-Ovest), il dipinto è stato realizzato dal messicano Antonio de Torres, autore di numerose immagini di Nostra Signora di Guadalupe e considerato uno dei pittori più prolifici e popolari dell’epoca.
Il santo è raffigurato in piedi e indossa un saio, una sorta di tunica di lana, mentre con la mano destra regge un teschio e con la sinistra una piccola croce con Gesù; nella parte superiore dei palmi delle mani e dei piedi sono visibili le stigmate; nella parte inferiore sinistra si legge una dedica: «Alla devozione di Don Gregorio Juan, attuale sindaco in tre giorni del mese di dicembre dell'anno 1747». Secondo la pagina Facebook Cosmovisión Indígena Mazapa, Gregorio Juan era un sindaco indigeno della comunità.
Altri articoli dell'autore
Le pitture sono emerse nel corso di alcuni lavori di restauro nella Chiesa parrocchiale di San Vincenzo Martire a Claino
Tra i danni inferti dai sismi del 2016-17 e del 2022 quelli a un Filippo Bellini, a un Francesco Caccianiga, a un Pasquale Ciaramponi e a un settecentesco marchigiano, che ora andranno «in clinica»
Una giornata di incontro nella Chiesa di Santa Maria dell’Incoronata (in cui è sempre attivo un laboratorio), con due cantieri di intervento aperti al pubblico
La mappa digitale ad alta risoluzione prodotta dai ricercatori dei due atenei amplia la rete conosciuta in tutto l’Impero da 188.555 a 299.171 chilometri



