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Luana De Micco
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Nel 2014 avevano partecipato 63 gallerie; in questa edizione 122
La nuova edizione della Biennale des Antiquaires, che si tiene dal 10 al 18 settembre al Grand Palais, riunisce 122 espositori, 4 maison di alta gioielleria e 118 antiquari, di cui 78 francesi. Tra questi alcuni «pilastri» come De Bayser, Canesso, Sarti, Berès, De Jonckheere, Coatalem, Nobile, solo per citarne alcuni.
Due gallerie simbolo della prestigiosa rassegna, Didier Aaron e Kraemer, i cui nomi figurano al centro del presunto scandalo dei mobili del Settecento taroccati e venduti come «originali» alla Reggia di Versailles (cfr. lo scorso numero, p. 4), sono assenti. Laurent Kraemer ha ritirato la sua partecipazione dopo essere stato formalmente incriminato il 9 giugno, mentre quella di Aaron è stata sospesa dagli organizzatori dopo l’incriminazione di Bill Pallot, rappresentante della galleria da trent’anni.
Tra gli espositori non francesi i più numerosi sono i britannici (11) seguiti dagli italiani (7). Il numero degli antiquari che partecipano alla rassegna, che si avvale di una scenografia firmata da Nathalie Crinière (e, da notare, è dotata anche di un dispositivo di sicurezza rafforzato per la minaccia terroristica), è in netto aumento rispetto all’edizione precedente: nel 2014 erano stati 63.
Vediamo le novità. Intanto per la prima volta la selezione è stata effettuata da una «commissione Biennale» di 14 membri, con cinque rappresentanti dell’ufficio esecutivo del Syndicat National des Antiquaires e nove specialisti. È anche la prima Biennale del nuovo presidente, Henri Loyrette, noto volto del mondo culturale francese, per tanti anni direttore del Louvre. Anche la collaborazione con l’Ermitage è inedita. Il museo di San Pietroburgo, che possiede una delle collezioni più importanti di arti decorative francesi del Settecento, propone un allestimento di 35 opere sul tema dell’«eleganza francese nel XVIII secolo», alcune delle quali sono presentate a Parigi per la prima volta.
Un’altra mostra è organizzata in collaborazione con il Mobilier National, l’istituzione da cui dipendono le manifatture nazionali, come Les Gobelins, e che tra l’altro arreda l’Eliseo. Sono esposti 23 pezzi che raccontano l’evoluzione del mobile dal 1943 ai giorni nostri. Infine la Fondation de la Haute Horlogerie propone una mostra tematica sulla «conquista del tempo» allestendo un centinaio di oggetti d’epoca. D’ora in poi la Biennale si svolgerà tutti gli anni per poter competere con le altre grandi fiere europee dell’antiquariato, Brafa di Bruxelles, Tefaf di Maastricht (che si esporta anche negli Stati Uniti) e Frieze Masters di Londra.
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