Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
È tornata finalmente nella Pinacoteca Ambrosiana la tavola della «Madonna del latte» di Marco d’Oggiono (1470 ca-1530 ca), allievo fra i più dotati di Leonardo. Lì era stata esposta dal 1618, anno in cui fu donata dal cardinale Federico Borromeo alla Pinacoteca che aveva appena fondato, fino alla metà del secolo scorso, quando fu trafugata.
All’atto della donazione il dipinto, appartenuto alla raccolta personale del Cardinale e già allora attribuito a Marco d’Oggiono, come rammenta Giulio Bora figurava fra gli «originali dei pittori men celebri». Qualifica che non scoraggiò i ladri che una settantina d’anni fa la sottrassero, facendone perdere le tracce fino al 2021, quando un antiquario la sottopose al Nucleo dei Carabinieri di Monza per la Tutela Patrimonio Culturale, dove fu riconosciuta e recuperata.
Il ritrovamento ha offerto l’occasione per il restauro, promosso da ARTE Generali e realizzato dal laboratorio Luigi Parma, Milano, con la supervisione di Laura Paola Gnaccolini, e l’opera è ora esposta nella Sala 3 della Pinacoteca (diretta dal monsignor Alberto Rocca), insieme ai dipinti degli altri protagonisti del Rinascimento lombardo. «Un intervento non invasivo, spiegano i restauratori, grazie alla buona condizione conservativa del supporto»: un’unica tavola di pioppo di 50 centimetri per 39, dipinta a olio, che ha dovuto comunque essere liberata prima dagli insetti xilofagi, poi dalle vecchie verniciature ingiallite, recuperando così la cromia originaria, e infine ritoccata pittoricamente e protetta con vernici anti ingiallimento.
Giulio Bora assegna la tavola alla metà del secondo decennio del Cinquecento, almeno vent’anni dopo quella d’identico soggetto conservata al Louvre. Si trattava, infatti, di un modello fortunato, molto richiesto dai committenti del tempo, e Marco d’Oggiono lo replicò più volte, seppure con varianti evidenti come il fondale, oscuro in quella di Parigi, qui invece occupato da un luminoso paesaggio di monti e di acque, o il trattamento dei capelli della Vergine, là tracciati con estrema finezza, qui invece più fusi nell’atmosfera.

La «Madonna del latte» di Marco d’Oggiono prima e dopo il restauro
Altri articoli dell'autore
10 Corso Como dedica al maestro romagnolo una mostra incentrata sulla realtà più labile che esista, selezionando scatti in cui si aprono riflessioni sugli statuti della fotografia e sull’atto stesso del fotografare
Con un convegno in programma il 22 e 23 maggio sarà presentato il restauro degli affreschi realizzati nella Chiesa di San Salvatore nel 1375 dal Maestro di Lentate
Al Museo Castello San Materno di Ascona sono riunite 55 opere tra dipinti, disegni e cicli grafici, molti provenienti da una collezione privata svizzera, altri dal Kunst Museum Winterthur
A maggio, il progetto del filantropo e imprenditore giapponese Hiroyuki Maki inaugura a Venezia due mostre per promuovere anche in Europa l’arte contemporanea del suo Paese