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Letizia Riccio
Leggi i suoi articoliIl borgo di Manturanum, come veniva chiamato anticamente, è un nucleo di edifici storici in un contesto naturalistico rigoglioso, la Riserva naturale regionale Monterano, inserita, a sua volta, in un più ampio Sito di interesse Comunitario. Questo angolo di Lazio, parte dell’immensa area metropolitana di Roma ma ai confini con il Viterbese, è ancora pressoché intatto. E visitandolo si ha l’impressione di finire rapidamente indietro nel tempo, in un passato antichissimo e indefinito. Il borgo antico fa parte del comune di Canale Monterano (Roma), un paese di quattromila anime nato ai primi dell’Ottocento alle pendici dell’altopiano dove si trovavano (e si trovano ancora) le vestigia di un passato glorioso. Su questa altura in tufo, l’Antica Monterano, hanno lasciato il segno le famiglie nobili che gravitavano intorno alla Roma Papale, costruendo importanti edifici sacri e civili; prima gli Anguillara, i Colonna, i Della Rovere e gli Orsini, infine gli Altieri. Con l’ascesa al soglio pontificio di un membro della loro famiglia, Papa Clemente X (Roma, 1590-1676), la famiglia Altieri entrò in possesso del feudo; e a quel periodo, la fine del XVII secolo, risalgono la maggior parte delle rovine giunte fino a noi. Fra queste, spiccano i progetti di un anziano Gian Lorenzo Bernini, che probabilmente non vi mise mai piede, ma che concepì Palazzo Altieri con la Fontana del Leone, la Chiesa di San Bonaventura e la Fontana ottagonale. Queste terre erano, tuttavia, abitate già nel Medioevo e fin dai tempi degli Etruschi, le cui tombe giacciono seminascoste fra la vegetazione. L’ultimo restauro di alcune strutture murarie dell’Antica Monterano, terminato nel 2021, è stato realizzato grazie a fondi del FAI e Intesa Sanpaolo, nell’ambito dell’ottava edizione de “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare.
La stratificazione storica e naturalistica, complice l’abbandono da parte degli abitanti nel XIX secolo, ha reso il luogo selvaggio e affascinante, misterioso e imponente; tanto da attrarre, nel corso degli ultimi decenni, numerosissime produzioni cinematografiche e audiovisive. Film molto famosi sono stati girati nell’Antica Monterano e dintorni, dal colossal hollywoodiano “Ben Hur” a “Il vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, da “Brancaleone alle crociate” a “Il Marchese del Grillo”, entrambi di Mario Monicelli. Per arrivare a oggi, con le riprese de “L’abbaglio” (2024), interpretato da Tony Servillo e Ficarra e Picone: sebbene il film sia ambientato interamente in Sicilia, il regista Roberto Andò ha scelto, per alcune sequenze, la diruta chiesa quattrocentesca di San Rocco nell’Antica Monterano. Dello stesso anno è il corto approdato al Festival di Cannes, “In Spirito” di Nicolò Folin, sulle vicende della santa Lucia Broccadelli, accadute nel 1499. Nel 2023, il regista Jordan River venne a Monterano con la troupe di “Il monaco che vinse l’Apocalisse”, pellicola sulla vita di Gioacchino da Fiore. Mentre nel 2022 fu girata qui qualche scena di una serie statunitense andata in onda solo negli Usa, su Prime Video: in “Unthinkably Good Things”, un gruppo di donne viaggia in centro Italia per riflettere sulle proprie vicende umane e sentimentali. E ancora, il video della campagna pubblicitaria per il profumo “Memoire d’une Odeur” di Gucci, firmata da Alessandro Michele e interpretata da Harry Styles; e le clip musicali di Achille Lauro (“Me ne frego”) e dei Maneskin (“Vent’anni”).
Delle potenzialità del luogo sono convinte anche le autorità di Canale Monterano, il sindaco Alessandro Bettarelli, il direttore della Riserva Naturale Fernando Cappelli e tutti coloro che, dal 2018, hanno contribuito a rispondere a un bando della Regione Lazio che, con fondi Europei, invitava i comuni a presentare progetti finalizzati a Ricerca e Sviluppo di Tecnologie per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale. Racconta il sindaco Bettarelli: “Quando abbiamo visto che la nostra domanda era stata accolta insieme a realtà sulla carta più importanti di noi, come Ostia Antica o Villa Gregoriana a Tivoli, è stata una soddisfazione”. Grazie ai fondi del progetto, è iniziato un processo di valorizzazione dell’Antica Monterano che è solo al principio. Per il momento, è stata conclusa l’opera di illuminazione artistica, messa in atto con tecnologie avanzate, per rendere l’area fruibile in notturna, evidenziando agli occhi dei visitatori le stratificazioni e i punti più nascosti. L’Antica Monterano sarà così visibile dal paese di Canale anche di notte. Il progetto proseguirà con il monitoraggio da remoto del sito per mezzo di tecniche satellitari, fotogrammetriche e termografiche, in modo da controllare il territorio con sistemi non invasivi ed, eventualmente, metterlo in sicurezza. Verranno, inoltre, incrementati studi storici, artistici e architettonici per la conoscenza del territorio e della Riserva. E, nei prossimi mesi, saranno inaugurati un nuovo sito Web e una app, concepita come guida interattiva per esplorare l’Antica Monterano.

Crediti: civitavecchia.portmobility

Crediti: FAI

Crediti: Canale Monterano
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